Visto che la befana, ovvero la festa religiosa dell'Epifania (apparizione per la prima volta di Gesù in terra come figlio di Dio), porta via tutte le festività natalizie e di fine anno/anno nuovo, scrivo il mio ultimo post, davvero l'ultimo in bacheca, questo che segue.
Ancora grazie a tutti gli amici di blog, a chi passa anche in anonimo e guarda...
(20:25)
Come avviene nella tradizione friulana da tantissimi anni, ci si appresta a dar fuoco al “pignarul” (catasta di legna e sterpaglia) con la befana posta in sommità insieme alla sua scopa. Quest'ultimo caso rappresenta un auspicio perchè la stagione invernale presto volga verso la fine.
Recita un'antica leggenda: guarderemo da che parte andrà il fumo: se andrà verso est (l’alba), prendi il sacco e vai al mercato, se andrà a verso ovest (il tramonto), prendi il sacco e vai per il mondo, se andrà verso sud-est (scirocco), aiuta i poveretti. Se il fumo salirà diritto, mangia e bevi e sta tranquillo.
Il vecchio detto in lingua friulana è questo (il predetto significato è più esteso, adattato ai nostri giorni):
«Se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont; se il fum invezit al va de bande di soreli jevat, cjape il sac e va al marcjat.»
Per scaramanzia non assisterò a quel fuoco: l’ultima volta, anno 2005, mi ha portato sfortuna per cui starò a casa anche questa volta.