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Web_London più di un mese fa

Al limite del piacere, al limite dell'amore. Al limite.

 

 

"Prendere tutto e darsi a metà
mezze bugie, mezze verità
scoprire gli altri senza scoprirsi mai
sempre bene attento a quello che fai"

 

...

 

Arrivasti da lontano come un uragano,
un gran vento, come quelli che di notte sbattono porte e finestre.
Ma quando il cielo si oscurò e l'ultima ama di luce trafisse la sera,
io restai con la voglia di te come quella di un uomo appena uscito di galera.

Fu un salto nel vuoto a testa in giù, un salto mortale senza rete.
Insomma, fu davvero un gran salto.

Al limite del piacere, al limite dell'amore.
Sempre al limite.

 

...

 

"Una convinzione non è solo un'idea che la mente possiede,
è un'idea che possiede la mente"

Robert Oxton Bolt

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Web_London più di un mese fa

Ai suoi fans importa poco cosa dice, come ad un Messia dei giorni nostri gli si chiede solo che dica qualcosa, qualsiasi cosa

 

 

... e poi capita che ai Telegatti del 2006 gli diano una chitarra in mano e lui, con l'aria di quello che passa di lì per caso, cominci a intonare Sally lasciando il pubblico e chi guardava la tele da casa a bocca aperta e incredulo a quello a cui stava assistendo.
Tanta roba...

...

Pur avendolo amato molto per un bel pezzo della mia vita, specialmente in gioventù e riconoscendogli di essere una spanna sopra la maggior parte dei suoi colleghi, ultimamente ho l'impressione che al Vasco Nazionale non interessi più granchè avere qualcosa da dire, specialmente nei testi.
Lui sa, eccome se lo sa, che se cantasse la ricetta del baccalà alla Vicentina la "sua gente" ai suoi affollati concerti urlerebbe comunque "Mitico!" "Grande!" "Unico!" trovandoci un messaggio nascosto e una metafora di vita anche sulla ricetta del baccalà.

Ci scommetterei una mano, definirebbero la ricettà del baccalà un testo che "mette i brividi" esattamente come mette i brividi a me mangiare il baccalà con la polenta e qualcuno arriverebbe perfino a identificarsi nella ricetta del baccalà e considerarla come l'evoluzione naturale della sua storia, una specie di seguito naturale di "Siamo solo noi".

Metteteci poi una melodia indovinata, una solida base ritmica da far tremare i muri, una chitarra ispirata e un buon sax, et voilà, ecco un nuovo pezzo su cui la "sua gente" si strapperà i capelli giurando sui figli che anche questo pezzo gli ha "sconvolto la vita"
(è la ricetta del baccalà, non dimentichiamolo ...)

Secondo me Vasco si diverte un mondo a vedere come la "sua gente" lo adori e lo idolatri a prescindere da quello che canta, che sia un testo meraviglioso e originale come ne scriveva a quintali in passato oppure la ricetta del baccalà alla Vicentina.
Ai suoi fans importa poco cosa dice, come ad un Messia dei giorni nostri gli si chiede solo che dica qualcosa, qualsiasi cosa.
E loro dietro.
E sospetto che qualche volta lui, "il Messia" gli piaccia un mondo e gongoli come un bambino a vedere tutta la sua gente dentro San Siro pieno all'inverosimile a cantare a squarciagola assieme a lui la ricettà del baccalà.
(tutti in coro a cantare: "Mettere a mollo il baccalaaaà" ... "fuoco lentooo" ... "la polentaaaa" ...^_^)

Mah, che dire, alla fine della fiera penso che Vasco e Ligabue resteranno ancora per un bel po' di tempo i Re del rock italiano, due fuoriclasse come ce ne sono pochi, un po' come lo erano Coppi e Bartali, acerrimi avversari sulla strada ma che in fondo sapevano riconoscere l'uno il valore dell'altro.
Cosi è tra il Vasco nazionale e il Liga nostrano, dicono che non si possano vedere ma io non ci credo; credo invece che se si potesse andare un po' più in profondità scopriremo che, sorprendemente, al di la della loro insofferenza dell'uno verso l'altro, c'è del rispetto e una qualche forma di stima anche se, il sospetto è forte, mai, memmeno sotto tortura, lo ammetterebbero.

Vabbè dai, qui sotto adesso c'è Checco Zalone che centra alla perfezione il Vasco Nazionale degli ultimi anni
Preciso, diretto, perfetto!

E poi ditemi che non è così!

 

 

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Web_London più di un mese fa

Invece del brutale elettroshock di una scopata e via. E' così, vero?

 

 

"Come scintille di un falò"

...

Lei è una donna che ho conosciuto in questi ultimi anni, più o meno da quando ho cominciato a frequentare delle persone nuove.
In qualche occasione mi capita di incontarla e ogni volta che l'osservo glielo leggo in faccia e l'impressione è sempre la stessa, esattamente come la prima volta in cui me l'hanno presentata; è una donna tossica per sè ma soprattutto per gli altri.
Oh, lei sa incantare usando con mestiere le sue migliori armi seduttove, apparentemente è sempre sulla cresta dell'onda, bella quanto basta per ottenere da uomini quel che vuole senza far troppa fatica e spesso presa a modello dalle donne come fosse una Dea dei giorni nostri.
Tutto questo funziona ma fino dura fino a quando cominci a conoscerla un po' meglio.
Poi è l'abisso, quando ci si rende conto di chi veramente ci si trova davanti  partono i ripetuti e sorpresi "non potevo crederci", ... "ma io non pensavo" ... "ma chi l'avrebbe mai detto!" da chi fino a poco prima era caduto nella sua rete rimanendone a dir poco abbagliato.

Alla mia amica Francesca ho detto quello che pensavo quando l'incantesimo di quella donna era arrivato anche con lei al suo zenith e a me, invece, da un po' di tempo tutti gli allarmi suonavano all'impazzata.
A volte penso che non avrei dovuto dirle niente, forse non era giusto, forse non in quel momento.
Ma alla Francesca ci tengo, è una pura e percepivo che stava cadendo anche lei nella rete di quella donna, mi erano cominciate a girare le balle e non sopportavo l'idea che fosse presa per il culo e restasse ferita da una opportunista qualunque.

E' una donna che appartiene a quel cielo che quando lo raggiungi pensi di aver toccato il paradiso con un dito e un minuto dopo, senza rendertene conto, ti ritrovi a cadere dentro un arido e tossico buco nero.
Fa parte di quella costellazione, che non ha niente a che fare con il calore, l'empatia e la comprensione, a parole lei dichiara che fa quello che fa per gli altri, per il loro benessere; balle, è una storia già vista, lei appartiene a quel tipo di persona che si nutre dell'energia altrui, togliendola a chi dimostra di volerle bene e succhiandola avidamente per restare in vita.
Quante ne conosciamo di persone così, quante volte le abbiamo incontrate nella nostra vita, nel mondo del lavoro e, perchè no, anche qui dentro?
Lei non ha altri riferimenti se non e stessa e quello che le persone pensano di lei, si nutre di quello che toglie agli altri nell'illusoria e vana convinzione di essere lei a dare qualcosa in cambio.
"Soprattutto" lei.
Ma non è così, lei non dà nulla se non ha niente da prendere in cambio da te e la differenza tra quello che prende e quello che dà è sempre e solo a suo favore.
Pochi se ne accorgono, il suo sorriso sa dissimulare bene le voragini e i buchi del cuore che le abitano dentro e poi, quando succede di risvegliarsi e di rendersi conto di chi è veramente, è sempre troppo tardi per tornare indietro senza ritrovarsi con qualche livido addosso.
Ed è sempre cosi.
Un giorno ha scritto un messaggio ad una sua amica parlando di me. Ho saputo di quel messaggio e la mia amica è rimasta a dir poco sorpresa quando le ho detto invece cosa io pensavo di lei.
All'inizio ci è restata pure male che la pensassi così, dicevo che esageravo, ma a distanza di qualche tempo si è resa conto anche lei che probabilmente, almeno in quel caso, non parlavo alla cazzo.

Poche sere fa, ai bordi di una cena, me la sono ritrovata davanti e mi è capitato di scambiare qualche parola con lei di un tipo che conosco bene e che a lei piace.

"Ma tu cosa vuoi da lui?"
"A questo punto non lo so più nemmeno io, Web"
"Sembra anche a me"
"Forse vorrei solo ..."
"Forse vorresti solamente aver la possibilità di parlargli"
"Probabilmente si ..."

" ... invece del brutale elettroshock di una scopata e via. E' così, vero?"
Mi guarda con aria interrogativa e non capisco se ha riconosciuto la citazione oppure no.
"Ma ..."
"Sarebbe inutile, tanto poi, lui comunque non sarebbe mai tuo"

Mi guarda sorpresa e per un momento apre la bocca come volesse replicare alle mie parole
Un istante dopo sembra si risvegli improvvisamente dandomi l'impressione che abbia colto la battuta:
"Io non ti piaccio, vero Web?"
"No"
"L'avevo capito"
"Certo che l'avevi capito"

So che nemmeno io le piaccio ma è troppo ipocrita e piena di sè per dirlo apertamente.
E opportunista al punto giusto da sapere che se cominciasse a sparlare di me probabilmente perderebbe di botto un'amica, forse due, a cui tiene molto e di cui ha un bisogno folle per poter brillare ancora di luce riflessa.
Ma lo farà, oh si che lo farà, sparlerà di me appena avrà finito di farlo degli altri, non potrà esimersi dal farlo, è nella sua natura ed è più forte di lei.
Non lo farà adesso, ci scommetto una mano, addesso non può permetterselo, avrebbe troppo da perderci.
Ma lo farà anche se a me, sinceramente, a questo punto della mia vita, non è che importi più di tanto.

E quando avrà finito il giro, quando tutti se ne saranno accorti e l'avranno allontanata da sé, per lei sarà l'ennesima tabula rasa, ancora una volta avrà dato alle fiamme il suo presente lasciando dietro di se solo un mucchio di cenere a disperdersi senza lasciar nulla di buono che valga la pena di restare nei ricordi delle persone che le hanno in qualche modo voluto bene
Inevitabile, ma è cosi.

 

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Web_London più di un mese fa

Come sassi neri

 

 

"Come sassi neri"

...

Per volontà o per istinto, ci sono stati dei giorni in cui ho fatto dei passi verso direzioni che non avrei mai pensato di prendere.
Fino a mezzora prima non mi era mai nemmeno passato per l'anticamera del cervello ma poi, improvvisamente, scopri di volerlo fare, convinto di essere a quell'appuntamento con il destino che stavi aspettando da sempre.
L'ho fatto, convinto che in fondo non mi potevo più di tanto fare male, che non ci fosse nulla di sbagliato nel farlo e che, se me l'avessi vista brutta, avrei sempre potuto tornare indietro al punto dov'ero partito.

Ogni volta ho inseguito la scia di un canto sperando fosse anche il mio, lasciandomi portare fin dove potevo arrivare e sempre credendo fosse quello definitivo, il mio punto di arrivo, il biglietto vincente e convinto che in ogni caso avrei sempre avuto in tasca una via di fuga, un piano "B" e scendere al volo dall'uscita di sicurezza prima dell'ultima fermata.
Mi sono sbagliato, non sempre è così e non sempre il piano "B" funziona, qualche volta scopri che è inutile e non serve a niente, ci sei troppo dentro per tornare indietro e non va sempre come l'avevi previsto all'inizio, succede sempre qualche cosa che non avevi messo nel conto.
Rimpiango quei momenti? Assolutamente no, perché dovrei, ci mancherebbe altro anzi, li rivendico e me li tengo vicini.
Li conservo tutti in un grande cassetto all'interno di un grande album affollato e ogni tanto, se la giornata è stata buona, mi siedo sulla poltrona in penombra vicino alla finestra, prendo una buona dose di grappa, mi allento la cravatta e lo comincio a sfogliare, una pagina dopo l'altra.

Oggi, nelle notti in cui il cielo è così scuro da riuscire a vedere lo spazio più profondo oltre le stelle più lontane, ancora mi domando se davvero di quei giorni è stato già scritto tutto o se invece, alcune di quelle pagine, siano state voltate troppo in fretta.

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Web_London più di un mese fa

Ehi Web, come va con la dieta?

 

 

 

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Web_London più di un mese fa

Ci sono due tipi di persone

 

 

"Cambia il vento, cambiano i confini
torna sempre quel che se ne va,
i giorni del futuro, venuti da lontano
da mille piogge e compleanni fa"

T.K.

...
 

Ci sono due tipi di persone:

Le prime, sono quelle di cui mi posso fidare ciecamente se volessi occultare un cadavere,
e le seconde, ah, le seconde, ...
le seconde sono quelle che potrebbero essere il cadavere!

 

 

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Web_London più di un mese fa

Ombre e Penombre

 

 

Ogni tanto ti vedo passare, a volte ti fai vedere a volte arrivi in silenzio senza farti troppo notare; mi piace pensare che resti qui per qualche istante, testeggi per le cazzate che scrivo e poi, come sei arrivata, vai via.
Fai pure, passa come e quando vuoi, qui nessuno fa troppe domande e per me non c'è nessun problema.
So che di questi tempi hai dei pensieri, non chiedermi il come e il perché ma lo so. E' così piccolo questo mondo, certe voci sono come polvere che si alza con il vento, vorticose e veloci che è un piacere e come in un puzzle a volte basta fermarne una e mettere insieme qualche piccolo pezzo apparentemente insignificante et voilà, ecco che tutto appare chiaro e limpido.

Quello che desideri ti appare ancora una volta lontano e spesso ti domandi se riuscirai mai a raggiungerlo..
Sei una persona che sa fare amicizia facilmente, estroversa anche se qualche volta ti rinchiudi in una specie di antica timidezza, ti fai piccola piccola nascondendoti alle persone che hai vicino.
Hai sempre pensato di essere una mente libera, senza una sovrastruttura mentale preconfezionata da schemi predefiniti, perennemente in volo sulle cose e sulle novità anche se negli ultimi anni hai imparato che non devi mai prendere per vero solo quello che ti viene detto a parole senza che niente lo confermi nei fatti e nei comportamenti da chi lo dice.

Sei sempre stata attratta dal cambiamento tu, eccome se lo sei, ti piace fare tante cose e diventi nervosa nei momenti in cui ti ritrovi costretta dall'inevitabile routine che intrappola i tuoi giorni e li incatena ad un lavoro che non va sempre come vorresti e che in questi tempi ti costa energie e fatiche ai limiti del sopportabile.

Desideri condividere i tuoi sentimenti più intimi con le persone che ami; il tempo passato ti ha insegnato però a fidarti poco a stare molto attenta, e che non sempre è bene essere troppo aperti ed espliciti.
Un giorno lo hai pagato a tue spese sulla tua pelle e credo che un po' di quel conto tu lo stia ancora pagando adesso.
E' una cosa che ti da il tormento ma lo fai, non ti fidi mai completamente, forse per non stare ancora male forse perchè hai imparato che è bene tenersi le cose dentro di sè ancora per un po' piuttosto che aprirsi completamente restando con la gola esposta e senza difese.
Non che ti manchino le unghie, questo no anzi, ma sai, quando si porge la gola a chi ci sta davanti è un attimo, una parola di troppo e ti ritrovi con il coltello conficcato dentro che poi è già troppo tardi per evitarlo senza ferirsi troppo.

Lo sappiamo entrambi, ad un occhio distratto e veloce appari calma e padrona del tuo mondo ma poi, quando non ti vede nessuno, tendi a impensierirti e cominci a preoccuparti.
Da un po' di tempo c'è un uomo che ha su di te una forte influenza e questo mi sembra così strano perchè non credo ti sia mai più di tanto preoccupata di quello che pensano o non pensano gli altri.
Ma così è, c'è sempre una prima volta per tutto, l'importante è restare attaccati a se stessi e non cadere mai nella trappola mortale di fare sempre quello che gli altri si aspettanno da te.

Ultimamente ti chiedi spesso se ogni scelta che fai è giusta, se le decisioni che prenderai domani saranno quelle più giuste per te e ti domandi continuamente se nel tuo recente passato hai fatto o no la cosa giusta oppure se è stato il più grande errore e il più clamoroso buco nell'acqua della tua vita.
Un tempo, probabilmente, certe domande te le facevi di meno ma mi rendo conto che adesso,
 che non sei più una ragazzina, capita di farlo sempre più spesso.

Mah, cosa posso dirti, solo che non ho nula di intelligente da dire; in quello che vivi, magari in parte ma non cambia poi molto, mi ci ritrovo anch'io e quando capita non so mai da che parte uscirne.
In quei momenti, capitano a me, capitano a te, a tutti, quando se non mi aggrappo a qualcosa vado lentamente a fondo, l'unica cosa che mi viene in mente per riuscire a tenere la testa sopra il pelo dell'acqua e ricominciare a nuotare è pensare ad una ballads dei Dream Theater e continuare a ripetermi: "Web, la vita è una sola, ricordatelo sempre e abbi cura di te"

E' un po' idota se ci pensi, lo so e me ne rendo perfettamente conto anch'io ma cosi è.
Funziona, ma funziona per me e non ho idea che effetto possa avere sugli altri.
E soprattutto su di te.

La vita è una sola
E abbi sempre cura di te.
Ricordatelo sempre.

 

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Web_London più di un mese fa

NEL FRATTEMPO, NEGO TUTTO!

 

Fa caldo, stiamo ancora girando con la mascherina e non si sa ancora quando finirà, se finirà.
Oggi, per quelle cose che ricorrono sempre, come un boomerang che quando lo lanci fa un giro immenso e poi ritorna sempre al suo punto di partenza, rimetto un vecchio post di qualche anno fa.
Si, oggi mi pare proprio adatto

Ola

 

 

Segreti inconfessabili, segreti da niente, segreti di Pulcinella, segreti di tutti i tipi, se ci penso un momento siamo continuamente circondati da segreti.
E sono tutti, e ci mancherebbe, segreti da mantenere e conservare gelosamente.
E poi, quanto ci incazziamo quando scopriamo che qualcuno ha spifferato in giro una confidenza che gli abbiamo fatto?
Lo dico io, tanto.
E quante amicizie sono andate all'aria per un segreto svelato?
Molte.

E qui dentro, quanti segreti ci sono?
Ogni tanto c'è chi mi ha raccontato qualcosa e subito dopo, come si fosse pentito, mi ha chiesto di non confidarlo a nessuno.
Per come la vedo io non serviva dirlo, se qualcuno ti confida una cosa è scontato che non vuole che altri la sappiano.
Io la penso così ma so che non tutti la vedono allo stesso modo.
Se invece vuoi che tutti lo sappiano basta che metta un post o scriva su Facebook e in un lampo tutti conoscono i cazzi tuoi.
E non lamentiamoci poi se veniamo criticati; se pubblichi una cosa ti devi anche assumere la responsabilità di reggere un possibile dissenso.
Ho visto troppe volte la gente difendersi con "sono stato frainteso/a" oppure "non sono stato capito/a"; eh no, se quello che è scritto è chiaro non abbiamo tutti gli anelli al naso, se abbiamo tutti capito una cosa non ti devi poi nascondere dietro a un: "non avete capito"; quello c'è scritto e la gente non è scema.
Non tutti, almeno.

Ah i segreti, croce e delizia di chi li ha ricevuti in confidenza e che sotto sotto vorrebbe tanto poterli dire arrogandosi una specie di posizione privilegiata, una considerazione in più da parte degli altri perchè "lui/lei sa e gli altri no"
E questo per cosa?
Ricordiamoci di diffidare sempre da chi ti racconta le confidenze degli altri perché quella sarà la stessa persona che racconterà in giro le tue quando gliele confiderai
A volte succede che certe confidenze finiscano per diventare un post in cui si spiattella ogni cosa che si è saputo perché raccontata in fiducia
Beh, che dire, io penso che chi lo fa sia semplicemente una merda, per qualunque motivo lo faccia e qualsiasi scusa trovi, per me sempre una merda rimane.
Ultimamente è capitato sul profilo di un'amico ed è successo il finimondo, stracci gettati al vento, vecchi regolamenti di conti, insomma, un gran casino che non ha fatto prigionieri e ha lasciato sul terreno una lunga scia di rancori repressi che non vedevano l'ora di uscire in tutta la loro forza distruttrice.

Nel tempo, qui dentro, anch'io ho raccontato un po' di me, in confidenza
Spesso l'ho raccontato dentro un post oppure con una metafora.
Si, l'ho fatto molto spesso e lo continuo a fare tra le cazzate che pubblico anche se mi accorgo che spesso le cose si confondono una con l'altra e alla fine non ci capisco niente neppure io.
Poi è sempre la solita storia, c'è chi sa capire e andare oltre le parole e chi si ferma li.
Con alcune persone, poche per la verità, è anche capitato che mi sia confidato andando un po' più in là, ma l'ho fatto sempre con con qualcuno con cui stava nascendo, oppure era già nata, una bella amicizia che si è poi consolidata nel tempo
E per bella amicizia, intendo proprio una "bella amiciza", niente di più ma anche niente di meno.

Gente, qui dentro bisogna stare sempre molto attenti a quello che si scrive, specialmente, e soprattutto, in privato
C'è sempre il rischio di essere fraintesi e di dare per scontate cose che dall'altra parte tanto scontate non sono.
Calibrare bene chi c'è dall'altra parte e fidarsi poco, specialmente di chi si presenta usando e svendendo un tanto al chilo certe parole.
A me si accendono gli allarmi quando qualcuno che non conosco e non mi conosce, usa la parola "amico" ogni due righe come masticasse una brioche scongelata del bar.
Ci sto distante, non do corda e alla fine dura poco.
Le amicizie più belle nate qui dentro lo sono diventate nel tempo, con il rispetto e la chiarezza e non con inutili e stupidi giochi di parole, lasciate correre sul filo del sottinteso e dell'equilibrismo tra il detto e il non detto e con la malizia di chi ti vuole oppure cerca di sedurti.
Per cosa poi vallo a sapere.
Ma poi mi chiedo, per dimostrare cosa? Che mi faccio sedurre? Che dall'altra parte si sia soddisfatti di essere riuscite a sedurre? Per gioco? Per un vezzo di vanità?
Mah, io so solo che a me certi giochini annoiano da morire e il nulla per il nulla non mi dice niente e non mi va di perderci più tempo del un tiro di sigaretta.
Ricordo una persona che fino a poco tempo fa ad ogni post che scrivevo mi mandava un messaggio privato e giocava con sottili allusioni e aspettandosi che io facessi altrettanto.
Quando l'ho capito non ho più risposto e lei non si è più fatta vedere, non loggata almeno, e la cosa è finita prima ancora di nascere.
Mi fa ancora ridere quando qualcuno mi scrive in privato per farsi i cazzi miei e quando non trova risposta si ripresentacon un diverso nick, probabilmente non sapendo che l'odore che si lascia è sempre quello e non lo puoi nascondere.
Ogni tanto mi scrive ancora per sapere se quello che legge qui dentro me lo invento oppure se le persone di cui parlo esistono veramente e se le cose che scrivo sono davvero successe.
Mi par brutto essere scortese e allora, per non sbagliare, nego sempre tutto, qualunque cosa, cavandomela veloce e sbrigativo con: "E' è tutto inventato, l'ometto di cui parlo non esiste, è solo un criceto che mi hanno regalato, non è esistita nessuna delle persone di cui ho scritto in passato e le foto che ho spacciato per mie sono prese dal profilo Facebook di un mio amico tontolone che nemmeno lo sa"

Qualcuno poi continua ancora a chiedermi di qualche visitatrice che vede qui dentro e vuole saperne di più.
E qui è tutto un altro paio di maniche, confesso che la cosa mi fa sempre ridere, mi stimola i pochi neuroni che ho e sarà una cosa tutta da raccontare prossimamente.
Anzi, visto che per nulla non si fa nulla, ho deciso che per le feste di Natale metterò all'asta numeri di telefono, foto e pure gli indirizzi mail delle gentildonne che più hanno destato curiosità.
Come un cofanetto regalo, paghi due e compri tre e io ci faccio pure due lire che di questi tempi non guastano mai ... ^__^
Vi par brutta come idea? Naaaaaa, tranquilli, poi divido, ci mancherebbe! ... ^_^
Nel frattempo, comunque, nego tutto.

Al collega che ho qui davanti a me a cui racconto molte cose, un giorno mi ha detto che se vincessi al superenalotto non se ne accorgerebbe mai
Già, può essere, anche se la vedo dura da tener nascosta una cosa del genere.
Un altro, poco tempo fa, mi ha detto che non gli dico mai quello che faccio.
"Ma come" gli ho risposto, "se ti racconto praticamente tutto"
"Si, ma non tutto-tutto"
Cosa lui abbia voluto dire con quel "tutto-tutto" io non lo so ma può anche essere che abbia ragione lui.

Ah questi segreti, teniamo così tanto alla loro riservatezza e poi spesso siamo così ingenui da raccontarli alle persone più sbagliate e poi ce li ritroviamo usati a nostra insaputa come merce di scambio e nella peggiore delle ipotesi resi pubblici in Facebook e spesso qui dentro

Stephen King, che non è l'ultimo arrivato, un giorno disse: "Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non è per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare"

Che avesse ragione lui?

 

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Web_London più di un mese fa

PUO' CAPITARE. E CAPITA

 

 

 

Improvvisamente, lui si trovò da solo.
Il giorno prima stavano organizzando un breve viaggio da fare assieme, il giorno dopo non erano più dentro la vita l'uno dell'altra e cercavano  di capire bene cosa diavolo fosse successo.
L'unica cosa di cui si resero conto era dell'inevitabilità di quella loro scelta
La decisione era stata presa insieme e, per quanto potesse apparire dolorosa e inimmaginabile fino a solo un giorno prima, erano entrambi convinti che fosse quella più giusta.
Che lo fosse o meno non lo capirono subito, ci volle qualche tempo per rendersi conto che qualcosa si era perduto e ciò che restava era un po' più distante da cuore di qualche tempo prima.
Non si lasciarono con le parole ma venne tutto da sé, il tempo era maturo e la spinta che arrivava dal cuore e che li aveva portati fino a lì non c'era più. Rimaneva solo il ragionamento del pensiero e un volersi bene, a prescindere
Esattamente come due amici.
Quella sera se ne resero conto, nessun odio, nessun rancore, nessun rimpianto, da entrambi solo una stanchezza che durava da troppo tempo e li stava logorando ogni giorno di più portandoli distanti, soprattutto da loro stessi.

"Lo penso solo io ma noi due non siamo più insieme?" disse lei quella sera mentre cercavano di prenotare un volo aereo
"No, lo penso anch'io"
"Non ce lo siamo mai detti però"
"Sarebbe servito secondo te?"
"No"
"Siamo strani noi due"
"In che senso?"
"Noi due non ci amiamo più ma sembra che non ci faccia male"
"Non fa male è vero"
"Perchè non fa male? Forse perchè non ci siamo mai voluti bene?"
"Non credo, questo no"
"Sarebbe terribile se fosse così. Perché allora?"
"Forse perchè stiamo meglio come amici che come amanti?"
"Non lo so"
"Non lo so neanch'io"

Si lasciarono senza esserselo mai detto. Ognuno andò per la sua strada, che comunque non sarebbe mai stata troppo distante da quella dell'altro.

Tre mesi dopo, verso la fine dell'estate, durante un viaggio di lavoro lei incontrò un uomo e se ne innamorò.
Una sera, in occasione della festa patronale del suo paese, lei volle farglielo conoscere
"Piacere"
"Ciao!"

Era un bell'uomo, non molto alto e vestiva in modo ricercato. Non era veneto, non di nascita almeno, aveva uno strano accento e probabilmente proveniva da qualche posto del centro dell'Italia
Un uomo raffinato di qualche anno più grande di lei a cui piacevano le cose belle.
Serio e tranquillo, amava ballare, viaggiare, collezionare francobolli e oggetti antichi.
Era perfetto per lei
Prima di andarsene, con l'aria di chi si aspetta un'accenno di approvazione oppure un segno di diniego, qualunque cosa, lei guardò il suo passato a poco più di un metro di distanza.
Lui  se ne accorse e fecendole l'occhiolino fece un gesto di approvazione con la mano.
Sorrisero entrambi e si salutarono

Ogni tanto, per telefono, si sentono ancora; si raccontano i loro giorni e spesso ci fanno sopra anche qualche risata e quando poi alla fine si salutano e mettono giù il telefono, sentono entrambi il loro cuore più leggero.

Strana la vita, prima di vedere loro io non lo avrei ma pensato che potesse succedere, ma invece è vero e può capitare; un uomo e una donna stanno insieme, ci stanno per un bel po' e nel mezzo del loro viaggio che succede? Che si rendono conto di funzionare meglio come amici.
Per me è pazzesco anche se mi sono reso conto che può capitare.

E capita.

       

 

 

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