Cenere alla cenere, funk al funky
Sappiamo che il Maggiore Tom
è un tossico
strafatto, nell’alto dei cieli
ha toccato un fondo senza fine
Ogni volta mi dico
“rimarrò pulito, stanotte”
Ma i piccoli ingranaggi verdi mi inseguono
Oh no, non di nuovo
Sono prigioniero di un amico fidato
‘Sono felice, spero che anche voi lo siate’
Un lampo di luce
ma nessuna pistola fumante
Non ho mai fatto cose buone
Non ho mai fatto cose cattive
Non ho mai fatto niente di strano
Voglio un’ascia per rompere il ghiaccio3
Voglio scendere immediatamente giù
(“Quando ho pensato a come avrei collocato il Maggiore Tom in
questo contesto, dieci anni dopo, quale sarebbe stata la completa
disillusione rispetto al grande sogno che si era proposto quando
lo avevano sparato nello spazio dieci anni prima. E mi vennero
idee straordinarie. Questa grande tecnologia era in grado di
portarlo lassù; quando ci arrivò, non era del tutto sicuro del
perché fosse stato messo lì. Lo abbiamo lasciato lì, ma ora lo
ritroviamo dieci anni dopo e scopriamo che l’intera faccenda si è
deteriorata, perché non c’era alcun motivo per metterlo lassù. È
stato un ego, un ego tecnologico che lo ha portato lassù, senza
una ragione specifica, e ha aggiunto un ulteriore disastro,
perché era un pot-pourri di idee tecniche. Quindi la cosa più
disastrosa che mi è venuta in mente è che lui trova conforto solo
in una specie di droga tipo eroina, in realtà lo spazio cosmico
stesso lo stava alimentando con una dipendenza. E ora vuole
tornare nel grembo materno da cui è venuto. È anche una
filastrocca. È molto simile a una filastrocca degli anni Ottanta,
e credo che le filastrocche degli anni Ottanta abbiano molto a
che fare con le filastrocche degli anni Ottanta e Novanta del XIX
secolo. Che erano tutte piuttosto orribili, con bambini a cui
venivano tagliate le orecchie e cose del genere. Credo che ci
stiamo tornando. Credo che l’idea della filastrocca simpatica di
Sesame Street sia forse superata, purtroppo“. David
Bowie, 1980)