Benevento, in origine Malventum a causa dei
venti presenti nell'area, ebbe il suo nome cambiato dai romani
dopo che essi vi ottennero una vittoria campale e vi dedussero
una colonia.
Il Piperno nel suo "de nuce beneventana" fa risalire la presenza
del noce e delle streghe al tempo dei longobardi che, a suo dire,
adoravano una vipera d'oro e si riunivano intorno ad un noce.
Egli riporta in effetti la leggenda di S.Barbato vescovo della
città che convinse il duca Romualdo (anno 663) a rinunciare ai
riti pagani e in cambio avrebbe chiesto l'aiuto divino per
sconfiggere l'esercito dell'imperatore d'oriente.
Dopo la vittoria il santo fece sradicare l'albero che , è scritto
nel racconto , si trovava due miglia fuori la città in prossimità
del fiume Sabato.
In un testo del 1090, si parla di una "ripa delle Janare" vicino
la torre pagana, sulle sponde del Sabato.
Nel XVI e XVII secolo la presenza del noce e delle riunioni
sabbatiche è documentata nelle diverse relazioni e nei processi
dell'Inquisizione.
Il termine "ianara" potrebbe derivare da "Dianara" seguace di
Diana.
durante scavi recenti a Benevento sono stati ritriovati busti di
Iside che testimonuano la presenza del culto nel tardo
impero.
Il lIquore nocino è uno stomatico, una medicina, che veniva
preparata in segreto; le noci ancora oggi sono prelevate la notte
di S. Giovanni!
Il liquore strega è un preparato dello stesso tipo che prevede
una grande varietà di erbe e radici sia locali che esotiche ed è
veramente una ..magia di aromi, sapori e colore! provarla nel
gelato per rimanere "stregati".