Libero

alessandradimilano76

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Mi descrivo

45 anni, milanista. Origini? Livornesi e romagnole... Non ho profili Facebook, né Telegram, né Skype (questo per chiarire subito...). Ah, preciso pure: sono convivente. Mi piacciono i bambini, le scarpe e il mare sardo. Ho l'avversione più assoluta per i politici, nessuno escluso e per il lunedi mattina. Rimpianti? Si, uno... quello di aver vissuto troppo poco a Roma, città che adoro...

Su di me

Situazione sentimentale

convivenza

Lingue conosciute

Inglese

I miei pregi

Comprensiva

I miei difetti

Testarda

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. Bambini
  2. Il mare della Sardegna
  3. Scarpe

Tre cose che odio

  1. Tutti i politici, senza nessuna distinzione
  2. Il lunedi mattina
  3. Il prezzemolo che ti si incastra tra i denti

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Avventura
  • Spiagge incontaminate
  • Viaggi nel mondo

Vacanze Ko!

  • In bici
  • Spirituale
  • Vacanze studio
  • Passioni

    • Musica
    • Tv e serie tv
    • Sport
    • Ballo

    Musica

    • Disco
    • Latino-americana

    Cucina

    • Piatti italiani
    • Pizza
    • A tutto pesce e frutti di mare

    Libri

    • Romanzi rosa
    • Gialli
    • Biografie

    Sport

    • Calcio e calcetto
    • Nuoto
    • Atletica
    • Tennis
    • Sub

    Film

    • Commedia
    • Fantascienza
    • Romantico

    Libro preferito

    Ricordati di guardare la Luna - Nicholas Sparks

    Meta dei sogni

    Caraibi, Scandinavia

    Film preferito

    Ghost

    ROMA, UNO DEI PIU' BEI PERIODI DELLA MIA VITA

    Mi trasferii a Roma nel 1996. Un periodo di 18 mesi, a causa di motivi di lavoro di mio padre. Non avevo assolutamente idea di quello che avrei trovato, mi ricordo che partii con le lacrime agli occhi, tuttavia decisi di affrontare questa scelta con l'ottimismo (e anche un po' d'incoscienza...) dei miei 20 anni. E a Roma mi ambientai non bene, ma benissimo. Uno stile di vita leggermente più rilassato rispetto a Milano, ancora un po' di anima "romanesca" (nelle parole, nel modo di vivere, di fare della gente). Questo è ciò che ho apprezzato in quell'anno e mezzo. La simpatia dei romani, la loro generosità, il loro umore sincero (talvolta colorito ma sempre sincero...), la voglia di non prendersi (quasi) mai sul serio... Unito alla bellezza di questa città, pittoresca e anche un po' ruffiana, mi hanno reso un'immagine di Roma che non dimenticherò mai. Il Colosseo alla sera, il Pantheon ma soprattutto, lo stupendo panorama serale di Roma vista dalla terrazza del Pincio, e in primo piano la bellissima Piazza del Popolo... Ci sono tornata altre volte, anche solo magari per un weekend ma sempre col magone ogni volta che dovevo ripartire. Certo, mi piace anche Milano, ci sono nata e ci abito ma... rimpiango di non averci vissuto un po' di tempo in più. Facendo mia la frase di Siani in "Benvenuti al sud"... un forestiero quando viene a Roma, piange due volte... quando arriva e quando va via.

     

    LIVORNO E I BEI TEMPI ANDATI...

     A metà giugno, finita la scuola... i miei mi caricavano in macchina, mi portavano a Livorno e mi parcheggiavano lì per un paio di mesi dai nonni paterni. Verso i 14 anni, insieme ai miei cugini, facevamo un gioco molto in voga in quegli anni. Dopo la consueta scorpacciata di cinqueccinque (pane e torta di ceci) da Gagàrin, si andava con il bus a Calafuria e ci tuffavamo dagli scogli in mare. Si tornava e andavamo al bar Tassara a giocare a flipper o calciobalilla (chiamato a Livorno calcìno). Avevamo poco ma con quel poco ci divertivamo un mondo. Saranno riflessioni dovute all'età ma adesso abbiamo tutto e non ci divertiamo più. Pagherei oro per tornare indietro a quegli anni favolosi... A casa con i nonni... al mattino si andava al mercato ittico di Livorno per comprare il pesce. Io, da perfetta ignorante chiedevo: "Nonno, ma perché non andiamo in pescheria?". E lui :"Bimba, devi venire vi' per vede' i veri livornesi, deh!". Si tornava a casa e subito, insieme a mia nonna si mettevano ai fornelli e facevano un cacciucco da urlo. Lo si mangiava alla sera, quando tornavamo da Calafuria, affamati come leoni e vai di cucchiaiate. Dopo cena, le interminabili partite a briscola con nonni e cugini e mia nonna che immancabilmente commentava alla fine i telegiornali e finiva sempre così :" 'E 'onti tornano, i vaìni no!" (i conti tornano, i soldi no). La saggezza dei vecchi... Adesso che i miei nonni non ci sono più e, specialmente in questi giorni, tappata in casa per il coronavirus, mi capita di pensare a quei tempi e mi ritrovo con il fazzoletto agli occhi... E' proprio vero... Il tempo perduto è l'unica cosa che non puoi comprare.

     

    La mia preferita

    Bob Marley

    Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai gli stessi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti
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