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Mi descrivo
sono un ragazzo a cui piace scherzare molto e odio la falsita'
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-
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sugli animali
nessuna
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IL MALE CHE NON TI ASPETTI
TUMORE è ancora una parola tabù. Una parola da pronunciare
sottovoce o, meglio, da non pronunciare affatto. Mi è capitato di
parlare della mia malattia con molte persone, e ho incontrato gli
atteggiamenti più diversi. Molti non hanno esperienza diretta o
indiretta della malattia. Certo, tutti conoscono qualcuno che ha
avuto il tumore, ma spesso si tratta di lontani parenti o semplici
conoscenti, persone con le quali non si vive a stretto contatto.
Qualcuno invece sa benissimo cosa dire: ti raccontano di uno che è
morto dopo lunghissime sofferenze, di un'altro che se n'è andato in
meno di un mese, di un'altro ancora che proprio non ce la fa a
sopportare le terapie. Oppure si mettono a piangere appena ti
vedono, o ti esprimono in tono luttuoso tutto il loro cordoglio per
la tua terribile situazione.
IL MALE CHE NON TI ASPETTI
Alcuni che hanno vissuto l'esperienza della malattia, personalmente
o con un familiare, ne parlano apertamente, ti raccontano la loro
esperienza, ti danno suggerimenti e consigli pratici utilissimi e
spesso sanno capire prima e meglio degli altri le tue paure e le
difficoltà. Sono le persone che hanno saputo guardare in faccia il
tumore, si sono rimboccate le maniche e hanno combattuto, o stanno
combattendo, con decisione e forza d'animo. Non si stupiscono se io
racconto di essere malata, o se qualche volta ci rido anche sopra.
Però ci sono anche quelli che ti raccontano di essere stati malati
sottovoce, in un angolo, attenti a non farsi sentire da altri.
Provo pena per loro: in quel tentativo di tacere, di nascondere,
percepisco tanta paura e tanta solitudine. Forse le prime volte in
cui hanno cercato di parlarne con qualcuno si sono sentiti
respinti, diversi, sbagliati; sicuramente l'isolamento ha aumentato
la loro sofferenza.
IL MALE CHE NON TI ASPETTI
Qualcuno di loro dice di invidiarmi per come riesco a parlare
apertamente della mia situazione, altri restano sconcertati dalla
mia schiettezza, non capiscono come sia possibile affrontare la
situazione con ottimismo. Eppure a volte si tratta di persone ormai
guarite da anni, che avrebbero tutti i motivi di essere soddisfatte
per aver sconfitto la malattia e di parlarne con orgoglio; forse
vogliono solo dimenticare quella brutta avventura. E poi ci sono
quelli che non vogliono sentirne parlare, si scandalizzano se
affronti l'argomento in pubblico, quasi il tumore fosse qualcosa di
cui vergognarsi. E di cosa dovrebbe mai vergognarsi un malato di
tumore? Non è un ladro, nè un truffatore o un assassino. Forse
qualcuno si vergogna di avere il raffreddore, l'influenza o il
morbillo?
IL MALE CHE NON TI ASPETTI
Questi sono i peggiori: rifiutano di affrontare anche solo l'idea
della malattia per cercare di tenerla lontana, di non farsi
contaminare dalla fragilità di altri esseri umani; la malattia e la
sofferenza non li riguardano, loro sono sani e tu, malato, non devi
contagiarli, nemmeno con le parole. Il tumore fa paura, ed è
comprensibile, perchè si tratta di una malattia grave. Ci sono
stati progressi enormi in campo medico che hanno incrementato le
percentuali di guarigione e le aspettative di sopravvivenza, ma di
tumore si muore ancora.
IL MALE CHE NON TI ASPETTI
Ma di tumore si può anche guarire e con il tumore si può anche
vivere. Si vive pienamente solo quando si accettano tutte le
emozioni dell'esistenza, non solo la paura, ma anche la speranza,
non solo il dolore, ma anche la gioia. Sono tante le cose che
rendono ogni giorno speciale e degno di essere vissuto. Cedere alla
paura e allo sconforto significa rinunciare alla vita. E io intendo
continuare a vivere fino a quando sarà il momento di morire.
FINALMENTE DI NUOVO QUI ,CIOCCOLATINA TI AMO
I colpi bassi... le falsità... quale importanza! ma voglio
dire e ribadire forse quello che già sai, chi può annullarci quando
c'è, è l' indifferenza. rancori... invidie e corruzioni ma chi ci
pensa! un uomo muore, semina sangue cade in terra e resta là!
nessuno guarda, ognuno va per la sua strada... l' indifferenza è un
rullo compressore sull' umanità come una jena su un agnello in
libertà meglio il dolore, l' odio, meglio anche l' addio l'
indifferenza, ti senti estraneo ovunque vai l' indifferenza la tua
famiglia non ti ascolta e parli tu l' indifferenza è quando non ti
accorgi più se fai l' amore con chi ti pare su un letto rotto...
chi abita sotto, avverte tutto, ruba la tua intimità ma tutto è
bene se non c'è l' indifferenza l' indifferenza è un rullo
compressore sull' umanità come una iena su un agnello in libertà
meglio il disprezzo, l' odio, meglio la pietà... l' indifferenza,
tu sei cornuto e te ne freghi e cosi' sia l' indifferenza
partorisce porcheria distrugge tutti i sentimenti e scappa via l'
indifferenza, fosse persona vorrei romperla a metà spaccarla a
pezzi, seminarla in una via e poi applaudire senza fine l' agonia
l' indifferenza l' indifferenza