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Mi descrivo
Questa qua: rendiamoci conto!
Su di me
Situazione sentimentale
-
Lingue conosciute
Tedesco
I miei pregi
sono curiosa della vita e so che se dovessi giocare a scacchi col diavolo, prima o poi ci ritroveremmo a intagliare nuovi scacchi e discutere su quale sia il colore migliore con cui dipingerli
I miei difetti
se sono stanca, devo solo andare a dormire: non ci sono santi che tengano...
Amo & Odio
Tre cose che amo
Walter Matthau
le parole che creano mondi
das italienische Essen
Tre cose che odio
l'appiattimento delle personalità?
gli esibizionisti
bügeln (=stirare)
I miei interessi
Vacanze Ok!
Città d'arte
Vacanze Ko!
Tour organizzato
Passioni
Arte
Musica
Rock
Cucina
Piatti italiani
Stellata
Libri
Narrativa
Saggi
Sport
Beach volley
Nuoto
Film
Classici
Commedia
Libro preferito
Le Baccanti di Euripide, le poesie di Edoardo Sanguineti
Meta dei sogni
capitali europee
Film preferito
F for Fake (Orson Welles) ma anche tutto Billy Wilder, ovviamente!
Perché la chat
Prendi un foglio scritto a macchina (facciamo una vecchia Olivetti,
rossa). Piegalo in modo da formare una barchetta e adagliala sul
laghetto che ha formato la pioggia stanotte cadendo. Così sono i
chatters. Così sono io, quantomeno. Barchette naviganti, destinate
a sciogliersi e a essere ogni volta riscritte e ripiegate con cura
da due mani, con molta semplicità.
vita da web
Che sarà mai? Una scritta su una pagina web. Niente a che fare con
una scritta su un muro.
Per quella sì che ci vuole utopia: bisogna credere che ci sia una
società dall'altra parte, a leggere.
Ho una sola certezza: di non avere certezze.
E strizzo l'occhio a Socrate che si rivolta nella tomba.
"E' la vita, mio caro! Abbi pazienza!"
che cosa sono le nuvole
Ho inserito tra i video "Che cosa sono le nuvole" di Pasolini: è
solo la parte finale - ma il film durerà in totale meno di 30
minuti perciò, se interessa, lo si trova facilmente su youtube.
Ci sono affezionata per tanti motivi. Troppi e vari. Ma anche se
togliessi tutti i motivi, varrebbe sempre la pena riguardarselo,
così com'è, proprio come si guardano passare le nuvole, quando ci
si accorge che stanno sopra la nostra testa.
Le città sussurrano
GENOVA con le sue tante scale, strette e ripide e i vecchietti che
da una vita appoggiano suola o bastone sui loro scalini: ma per
quanto ancora ce la faranno a risalire? ; e i carruggi con quelle
genti che vengono da lontano e i trans a offrire di sé prima di
tutto un'immagine da ricordare; ché le città di mare hanno un'anima
e un carattere tali che nessun tempo e nessun inquilino sono in
grado di intaccare.
NAPOLI invece, sebbene sempre città di mare, per me è un reggiseno
o uno slip steso sulla strada: un'intimità intera riversata sulla
strada, sfacciata e ammiccante, sicura che tu, che passi,
dell'essenza della città non ne raccogli nemmeno l'ombra.
ROMA imperiale si staglia, non c'è niente da dire: lei è,
semplicemente è. E le sue piazze ti strappano il cuore: piazza
Navona, piazza di Spagna, campo dei Fiori,... quante ce ne sono. Lì
a raccontarti il perché da oggi in poi il mondo non ti farà più
paura: perché sei "a Roma".
Le città sussurrano 2
TORINO l'esterno della stazione; i caffè; le scritte fatte con la
luce; i teatri che spesso scrivono storia recente. Il lavoro come
benessere, alle macchine ma senza essere macchine. E la successione
di Fibonacci che sta in fila sulla mole e il cappello di Fellini
poco più sotto.
MILANO gli orologi. Non c'è città più regolamentata di questa.
Orologi e veniquattrore. Ma delle sfilate, del lusso e del lavoro
io mi dimentico. E preferisco l'idraulico o il fruttivendolo mentre
combattono per la sopravvivenza della loro melodia nel parlare. Le
colonne. I vecchi tram arancioni. E via de' Fiori Chiari per farmi
leggere il futuro sul palmo della mano.
BOLOGNA in piazza grande, bologna che ti abbraccia coi suoi
portici, bologna la rossa, bologna la grassa, bologna nelle canzoni
di vecchi musicisti, bologna in quella virgola caduta per terra
mentre stavo seduta su una panchina in Porta Saragozza.
BERLINO impossibile da comprendere in una sola immagine; la città
doppia; città di artisti e disoccupati, ma anche fatta per
comprarci tanti libri a prezzo stracciato, buttati lì, come i tanti
vestiti e la mercanzia di mille mercatini o di una casa ancora
occupata. In ricordo della comune 1. E quella porta di Brandenburgo
e la linea del muro segnata per terra come in un sogno. I miei
organi sensoriali che sembrano partecipare alla genesi rediviva di
un mito.
!
questa emoticon mi diverte...
Sono nata dove il vento ha sparso il seme.
Sono cresciuta quando la tempesta ha disarcionato la nave.
E ho vissuto poi la mia vita sulle labbra di un mendicante.
Ma finché non so dove morirò,
non ho di che temere.
Petra