Mi descrivo
sono già leone ascendente sagittario e questa la dice lunga...sono un pò dispettosa,eccentrica con tendenza alla megalomania...vista da così sembra tragica...non lo è tranquilli,ma sono impegnativa,ci vuole un ottimo allenamento mentale per starmi dietro...ah dimenticavo sono un pò sfuggente...P.S. GIù LE MANI DALLA MIA LINGUA!!!!
a te e a me...
quale sarà la mano che ti accende e ti spegne ho visto Nina volare
tra le corde dell'altalena, un giorno la prenderò come fa il vento
alla schiena e se lo sa mio padre dovrò cambiar paese, se mio padre
lo sa mi imbarcherò sul mare. Mastica e sputa da una parte il miele
mastica e sputa dall'altra la cera, mastica e sputa prima che metta
neve, ho visto Nina volare tra le corde dell'altalena, un giorno la
prenderò come fa il vento alla schiena, luce luce lontana che si
accende e si spegne. Quale sarà la mano che illumina le stelle,
mastica e sputa prima che venga neve.
A Ghigo
Piccolo pisello mio figlio di cento madri buffo lì su quelle scale
con gli slip a quadri guarda che nessuna donna mai ti canterà
nessuna ti capirà forse ti amerà finché parlerai ameranno le tue
parole ma se muovi un dito diranno dove vuoi arrivare e diranno che
ti alzi senza un motivo che fai male perchè sei vivo e sei cattivo.
Cosa sognerai la notte quando avrai paura piccolo pisello mio
piccola avventura forse sognerai che è dolce quella tua rugiada che
ti nasce dentro e poi non sa la strada. Piccolo pisello mio che fai
pipi stanotte e sei orgoglioso di te per aver fatto a botte tutto
quello che farai lo farai per lei per esser bello agli occhi suoi
anche se non lo sai. cosa sognerai la notte quando io non ci sarò
piccolo pisello mio cosa ti lascerò.
AL MIO NUMERO PRIMO...
I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per sè stessi. Se
ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali,
schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli
altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li
trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci
fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati
come perline infilate in una collana. Altre volte, invece,
sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti,
solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero
capaci.In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i
numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li
chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne
stanno vicini,anzi,quasi vicini, perchè fra di loro vi è sempre un
numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come
l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la
pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie
via via si diradano. ci si imbatte in numeri primi sempre più
isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto
solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le
coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il
vero destino sia quello di rimanere soli.Poi, proprio quando ci si
sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che
ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno
all’altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si
possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se
nessuno può dire dove, finchè non li si scopre.Mattia pensava che
lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini
ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’avava mai
detto.