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bluiceee 10 ore fa

 

Stati d'animo: la tristezza

 

 

Mia nonna diceva che quando una

donna si sentirà triste, quello che

potrà fare è intrecciare i suoi capelli:

così il dolore rimarrà intrappolato

tra i suoi capelli e non potrà

raggiungere il resto del corpo.
Bisognerà stare attente che, la

tristezza,non raggiunga gli occhi,

perché li farà piangere e sarà bene

non lasciarla posare sulle nostre

labbra, perché ci farà dire cose non

vere;che non entri nelle tue mani
mi diceva perché tosterà di più il

caffè o lascerà cruda la pasta:

intrappola il dolore nella matassa e

lascialo scappare quando il vento

del nord soffia con forza.
I nostri capelli sono una rete in

grado di catturare tutto, sono forti

come le radici del vecchio cipresso

e dolce come la schiuma della farina

di mais.
Non farti trovare impreparata dalla

malinconia, bambina, anche se hai

il cuore spezzato o le ossa fredde

per ogni assenza. Non lasciarla in
te, con i capelli sciolti,perché fluirà

come una cascata per i canali che

la luna ha tracciato nel tuo corpo.
Intreccia la tua tristezza mi disse :

intreccia sempre la tua tristezza.

Paola Krug

 

 

 

 

 

 

La nostra esistenza è circondata oltre

che da eventi positivi e negativi esterni,

da stati d'animo ,i quali prendono

 

spesso il sopravvento su decisioni ,

 

sui pensieri, sulla salute, sugli amori ,

 

su gioie, sugli umori e soprattutto

 

sul nostro morale in tutto , nel nostro

 

vivere  quotidiano .

Parlare della tristezza , è uno dei più

infimi ed imperscrutabili degli stati

 

d'animo .

Inizia con una sorta di chiusura dello

stomaco , fino a crearne dolore anche

acuto , per poi proseguire su , fin dentro

il cuore , da dove è poi difficile mandare

via , soltanto la nostra mente ne ha

 

questo immenso potere , è lei che decide

 

quanto sosta in noi e quanto può farci

 

male ....

Non avvisa mai quando arriva la tristezza,

a volte basta davvero poco , anche un

dispiacere , una parola , spesse volte di

menzogna , che sentiamo proprio da chi

amiamo di più ...ma per quel che mi

riguarda ho scoperto che riesco ad

affievolire la sua presa su di me ,andando

 

fuori all'aria aperta ,in bici, o a piedi , è la

 

natura che mi cura,  quasi sempre .


Semplici considerazioni personali .Ognuno

di noi è diverso e di conseguenza avrà un

suo metodo per affievolire questo stato

d'animo, casomai si presentasse .

 

 

 

 

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9
bluiceee 23 marzo

 

 

Dovremmo imparare ad ascoltare 

e comprendere gli altri, nel modo 

in cui vorremmo essere ascoltati 

e compresi. 

 

 

 

 

 

A volte non abbiamo bisogno

di qualcuno che ci aggiusti. A volte 

abbiamo solo bisogno di qualcuno

che ci ascolti, mentre ripariamo

noi stessi .

(Julio Cortázar)

 

 

 

 

 

Dovremmo imparare dai segnalibri:

la riservatezza di tenere il segno 

senza sporgere troppo dalla pagina.

 (Fabrizio Caramagna)

 

 

 

 

 

 

 

 

Forse ho imparato qualcosa. Forse!

Per esempio che bisogna tenere

solo ciò che fa stare meglio, fare

pace con le proprie fragilità, evitare

la speranza che è solo un'illusione,

non farmi fregare dal senso di colpa.

Bisogna perdonarsi e proteggersi,

soprattutto da se stessi.

Sembra tutto molto semplice a parole. 

Ora non resta che imparare a farlo.

 

 

 

 

 

 

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24
bluiceee 20 marzo

 

 

La porta della vita è aperta e può

essere metafora della vita stessa,

anche se segnata dalle continue

soglie varcate , porte chiuse in

faccia o aperte al proprio

destino .Tutte le persone possono

avere il coraggio di rischiare, di

ridere, piangere, lavorare, impegnarsi,

amare, essere ascoltati o

incompresi, ricevere attenzione o

subire delusioni, essere amati o

perdersi nella passione, la vita

esige attenzione…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vita offre molte possibilità, anche

per coloro che non credono più in nulla,

ci sarà sempre qualcosa di nuovo sotto

il sole, un filo di speranza che può

portarti in paradiso, una nuova

opportunità di essere e crescere. Non

vale la pena avere paura di se stessi, 

vale la pena di conoscere se stessi e

di rispettarsi.

Dobbiamo accettare tutte le

esperienze, belle e brutte, dolci e

amare e metterle nel grande calderone

dell’anima, per capire cosa ne vale la

pena e cosa non ne vale la pena.

In questo modo, avremo una bussola

precisa, che indicherà il nostro Nord,

la nostra direzione, che non ha né

tempo né età, verso la realizzazione

dei nostri sogni, verso la felicità.

Crediamo nella vita, crediamo in noi stessi.

 

 

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24
bluiceee 17 marzo

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra "chimica" e "alchimia" c'è

una bella differenza!

La gente si confonde spesso.

La chimica è quella cosa in cui

entrambi si piacciono, in cui

c'è l'attrazione fisica, la voglia

di esplorarsi, di esplodere!

L'alchimia?

"Alchimia" e sentire ciò che

l'altro sente... sentire una musica

che non tutti possono sentire.

Sentire il profumo di chi è lontano.

Percepire i silenzi, percepire con

una sola parola ciò che l'altro non

dice. Infilarsi tra pensieri che

nessun altro può arrivare.

La cosa più difficile nella vita è

trovare una persona in cui

"chimica e alchimia" avvengano

mescolate. Sai di averla trovata

quando tutto il resto..Ma proprio

tutto, sa di niente!... mentre tu

sei rimasto incastrato in una

musica che solo tu...puoi sentire!

 

Claudia Pasquariello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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29
bluiceee 15 marzo

 

Le persone ben decise non perdono

tempo a lamentarsi, non perdono

tempo a criticare, ed ognuno farà 

del suo meglio. Ciò accade non

perché le nostre ombre siano meno

numerose , ma perché non vivono

legate a esse. Rispettare il prossimo

è una dimostrazione di amore.

 

 

 

 

 

 

 

Non bisogna insistere sulle porte
che non si aprono, offrire tempo
ed energie che non ricevono alcuna
ricompensa.   Chi vuole restare ,
resterà , chi vuole andarsene, vada
in pace. 
Studiare le parole che diciamo con
saggezza, perché sono plasmate
nella forma in cui il mondo ci
percepisce. Guardiamo con dignità,
ma anche con rispetto le persone
con cui ci poniamo. 
Essere presenti, ma imparare a farlo
con delicatezza e rispetto quando
è necessario. Nessuna connessione
forzata,nessuna presenza implorante.
Chi ci apprezza, ci sta cercando e
soprattutto, andiamo  bene come siamo,
qualunque cosa accada. 

 

 

 

 

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26
bluiceee 13 marzo

 

 

Vorrei parlarvi , della

mostra che ho visto

qualche anno fa, anche

se sarebbe molto lungo  

raccontare tutto delle

opere splendide di

"Dalì, Magritte, Man Ray 

e il Surrealismo" , l'opera 

su cui mi soffermo, mi

ha entusiasmata molto e 

per quanto fossi preparata 

alla  visita , non mi sarei mai 

aspettata di trovare nella 

sala dedicata al pittore

belga Magritte,  il dipinto

"Le Poison" ,che a parer

mio  penso sia una delle

sue invenzioni più incisive.

 

 

                                           

                                           René Magritte, Le poison, 1939  

 

 

 

 

Quando mi sono trovata 

davanti a questo piccolo 

capolavoro, ricordo

provai un'emozione particolare, 

oltre ad ammirare la sua 

bellezza , era un dipinto che 

inseguivo da tempo , riuscii

ad andare nel 2023 tramite 

l'insegnante del corso di

arte al quale sono iscritta , 

sapevo che era al museo di 

Rotterdam , ma era chiuso e

per questo ,abbiamo avuto 

l'opportunità di vederlo esposto 

al Museo M u d e c  di Milano.

Proverò a descrivere con una 

breve sintesi, cosa mi ha 

particolarmente colpita:

Nel dipinto , oltre ai tetti,

vediamo la luce del giorno

spegnersi lentamente, ed

in primo piano si vedono 

le facciate degli edifici 

già immerse nell'oscurità.

Da questo momento 

particolare Magritte ha 

un'intuizione a mio avviso

geniale . Oltre alle luci 

artificiali che provengono 

da alcune finestre il pittore

"accende" la notte sulle 

case, ed ecco che 

inaspettatamente le facciate 

vengono illuminate da un 

tappeto di stelle con una

falce di luna. Questo effetto

è tanto misterioso e poetico

nella sua semplicità, valorizzato

attorno alla linea spezzata e

geometrica che riprende il

profilo dei tetti, Magritte 

inserisce alcuni elementi come

l'albero spoglio i cui rami 

dopo aver adombrato metà

una finestra , si proiettano 

verso il cielo, con quelle nubi

scure che tagliano 

orizzontalmente il dipinto . 

Ho letto la simbologia del 

titolo di questo dipinto "Le Poison"

il Veleno , nel quale Magritte 

dipinse il mistero che si cela

nel quotidiano ,il silenzio del

mondo.

 

 

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20
bluiceee 11 marzo

 

 

Stavo leggendo in un sito

molto bello , un articolo

sull'intelligenza artificiale,

 

che mi ha letteralmente

incollata al video nel

leggerlo , scritto molto ,

molto bene ,  che solo

 

alla fine si capisce di

 

cosa tratta.


Buona lettura 

 

 

 

 

 

 

«Centro Allarmi, buon mattino, sono Erika in cosa posso essere utile?»
«…»
«Pronto? C’è qualcuno?»
«…»
«Prenditi il tempo di cui hai bisogno… la chiamata si disinserirà automaticamente solo tra cinque minuti e solo se nessuno parlerà…»
«Pronto?» chiese una voce flebile.
«Sì, pronto? Eccomi, dimmi… dal rilevamento GPS ti trovi a 32 km e 650 metri a est dalla più vicina località di Coldwood (Wisconsin); sei uscito fuori strada, alle ore 11.58 pm di ieri, sabato 18 maggio 2024. La tua auto è targata 8KFV599 e risulta intestata a Brokeneye Desmond Company. È corretto?»
«Sì, ho perso il controllo dell’auto, Erika e… e sono caduto in un burrone… sono… sono atterrato sopra a degli alberi. Hanno attutito la caduta, ma la macchina credo sia distrutta.»
«Come ti chiami?»
«Chase…, Chase Medeena Franklin.»
«Sei solo in auto, Chase?»
«Sì.»
«Ti sei fatto male?»
«Sono svenuto, non saprei dire per quanto tempo… e sto perdendo molto sangue da un braccio… devo avere una brutta lacerazione… è buio, non vedo…»
«Sono passati 24 minuti dall’incidente… e ti ho già inviato i soccorsi. È appena partita un’ambulanza con medico a bordo dall’Ospedale più vicino, quello di Blackpouch. Purtroppo, il luogo ove ti stai trovando è impervio. Ci vorrà un po’ tempo per arrivarci… mi spiace.»
«Aspetterò Erika, non c’è altro che io possa fare.»
«Bisogna invece fare subito qualcosa per la tua ferita, Chase… riesci ad accendere la luce di cortesia dell’abitacolo, quella che si trova sotto lo specchietto retrovisore del tuo modello di auto?»
«No, sono incastrato… il sedile di guida per l’urto è slittato in avanti e il piede si è bloccato. Mi trovo disteso verso il fondo dell’auto.»
«Capisco… la cintura è ancora inserita?»
«S-sì, credo di sì.»
«Bene, allora con una mano percorri la fascia verso l’alto sino al punto in cui fuoriesce dal riavvolgitore metallico… ci riesci?»
«Ci provo, Erika…»
«Lo so che è difficile, Chase, ma è importante che tu ci riesca…»
«Sì, ci sono. E adesso?»
«Adesso… con il tatto cerca un piccolo pulsante sul riavvolgitore… in realtà ce ne sono due, uno per lato… basta che ne individui uno.»
«Sì, lo sento.»
«Bravissimo. Ora premilo. Vedrai che la cintura si stacca dal riavvolgitore e si libera anche dal basso, dall’ancoraggio.»
«Sì, ci sono riuscito.»
«Perfetto, ora che hai la fascia in mano, avvolgila attorno al braccio a monte della ferita, fai un nodo e stringi il più possibile.»
«È che fa molto male, Erika, appena lo muovo…»
«Lo so, ma è necessario che tu lo faccia. Visto il tempo già trascorso e l’entità della ferita, così come mi hai detto, il rischio è di rimanere dissanguato. E noi non lo vogliamo, vero?»
«No no, hai ragione…»
«Sono riuscita a riattivarti da qui la luce di cortesia nell’abitacolo… ora dovresti vederci bene.»
«Sì, mi sembra un sogno. Ora riesco a vedere quello che faccio. Ecco… sì, ci sono: la fascia è attorno al braccio. Grazie. La ferita è effettivamente brutta ma ha quasi smesso di sanguinare.»
«Molto bene. Ora con la mano destra cerca sotto il sedile… dovresti trovare una leva piatta, ruvida al tatto, ed è a forma di freccia… la senti con le dita?»
«Aspetta… non la trovo… ah sì, eccola, eccola!»
«Benissimo… ora alzala verso di te, questo sbloccherà completamente il sedile e potrai tirarlo indietro come vuoi, ameno per quanto ti è sufficiente a liberare il piede.»
«Sì, fatto. Grazie Erika, sei fantastica!»
«Sono qui per questo, Chase. Adesso, mi risulta che dovresti sentire la sirena dell’ambulanza. Oramai è nei pressi.»
«Sì, la sento. Sei stata utilissima, Erika. Probabilmente mi hai salvato la vita. Non so come ringraziarti. Te l’avranno sicuramente già detto ma sei molto dolce, brava e competente.»
«È il mio lavoro, Chase!»
«Chissà, forse se ci fossimo conosciuti in un’altra circostanza… avremmo potuto anche conoscerci meglio… Avrei potuto soprattutto portarti a cena fuori per ringraziarti come si deve.»
«Non credo proprio.»
«Oh, scusa, magari sei fidanzata oppure sposata.»
«No, non è per quello… è che sono una intelligenza artificiale.»


Non sono una fan dell 'intelligenza

artificiale, ma in questo racconto è

stata sicuramente utile.E mi chiedo

 

possibile che sentendo solo la tua 

 

voce anche se sofferente riesca a 

 

vivere quei momenti di tensione

 

altissima con amore serenità e 

 

competenza?


Io voglio pensare che si,possono 

 

esistere questi angeli che riescono a 

 

donarti la loro serena competenza 

 

eludendo tutti gli schemi burocratici 

 

che purtroppo sono sempre attivi 

 

anche nei momenti più tragici.

 

 

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23
bluiceee 10 marzo

 

 

Orbita nell'infinito 

 

 

Forse andrò all'inferno,

non per le cose che ho

fatto...

Forse andrò all'inferno,

per cose che non ho

fatto.

Per le cose che non sono

riuscita a completare.

 

 

 

 

Conhece-te a ti mesmo"

 

 

 

 

Un punto nell'infinito,

questo siamo , ruotando

intorno ad un nucleo

che ci attrae come una

calamita e ci permette

di modellarci , come

esseri pensanti .

 

 

 

 

 

 

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18
bluiceee 09 marzo

 

Ci sono persone con un

universo dentro. Sono

persone che possono fare

a meno della loro

solitudine. Puoi essere

estremamente importante

per queste persone. Eppure

sono tolleranti solo fino a

un certo punto. Poi se ne

vanno e basta. Non aspettarti

che soffrano senza di te.

L'autosufficienza è un dono

del destino

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando ti ricorderai di me,

significa che una parte di

ciò che sono, vive in te,

che ho lasciato una traccia

nella tua essenza. Vuol dire

che, nonostante gli anni

o la distanza, riesco ad

attraversare il tempo e lo

spazio per arrivare ai tuoi

ricordi. Se mai ci incontreremo

di nuovo, saprai chi sono. 

Continuerai a vedere i miei

occhi, a sentire la mia voce

e a parlarmi nel silenzio del

tuo cuore.

"Ci sarà sempre qualcuno in

questa vita a cui

semplicemente sei indifferente, 

non importa quanto tu ti sforzi

di compiacerlo."

 

 

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25
bluiceee 07 marzo

 

La felicità è come l'isola

che non c'è, ma vale la

pena non smettere mai di

cercarla.


( Milly Galati )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dedicata a chi ci crede...

a chi non smette di

cercarla... a chi ce l'ha

dentro al cuore.

 

L’isola raccontata da Bennato


è un luogo di pace e armonia,


dove la criminalità è assente,


così come l’ipocrisia.


Un luogo, quasi impossibile.


Eppure, c’è.


Dal mio punto di vista,


considerata anche la simbologia


dell’isola che non c’è ,

 

rappresenta un luogo di stasi,

 

una pausa dalla vita di tutti i

 

giorni, dove  il tempo si ferma.


Non deve essere necessariamente


un posto reale, può anche


essere un luogo mentale in cui


ci si rintana dopo una brutta


giornata.

 

 

 

 

 

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