Quando sollevò i capelli lasciandone la nuca spoglia, lui freno` l' istinto di posarne le labbra.
Le ombre adornavano la schiena come ricami, le mani affusolate e bianche, nel muoversi, giocavano con loro.
Era un pomeriggio d'estate, le cicale cantavano una nenia
d' amore, gli scuri socchiusi delle finestre, filtravano una luce ovattata.
Il corpo di lei, era leggermente imperlato dal caldo afoso, lui osservava quelle minuscole goccioline dorate e mai come in quel momento, avrebbe voluto fermare il tempo.
L.M.