Già ... ho volutamente ritardato una
personale riflessione su un argomento, prendendo tempo per
restare a guardare cosa succedeva, cosa si provava e finalmente,
ho affrontato l'argomento e quindi deciso perentoriamente;
Io non voglio essere un
pomodoro. Aimè, questa libera scelta, presuppone,
per la premessa o per come ho impostato il discorso, che io sia
... un escremento, ma ... Parlando dei simboli che qui
rappresentano le "amicizie", vista la premessa, pertanto, sprono
coloro che ritengono che io sia uniformato in un bel cesto, pieno
di altri pomodori, più o meno uguali tra loro, se pur diseguali
nella loro diversità, se presi singolarmente, o che io
faccia parte di una "coscienza" collettiva univoca e
unidirezionale, sono pregati di togliermi ed eliminarmi, perchè
... non sono un pomodoro.
La storia dei "pomodori", fornisce (a mio
parere) un sorriso spontaneo, ma a pensarci bene, o con la
giusta chiave di lettura, si può apprezzare anche un lato non
ironico.
In un campo di pomodori, staziona un escremento.
Una sera un pomodoro, cominciò a gridare al vento "sono un
pomodoro, sono un pomodoro ..." seguito poi all' unisono e in
coro da tutti gli altri pomodori, facendo un gran baccano e per
tutta notte. La cosa andò avanti per qualche notte, fino a quando
l' escremento, che poco aveva gradito questo disturbo notturno,
un dì, cominciò ad urlare con tutta la forza che aveva ... "sono
un pomodoro, sono un pomodoro ...", fino a quando, sconcertati
e disgustati i pomodori, ammonendolo gli dissero:
Ma tu non sei un pomodoro !!
Già, è vero, ma sono notti intere che fate GLI
STRONZI ... QUINDI !!!