Questa Bacheca è ancora vuota. Invita casanova_2008a a scrivere un Post!
Mi descrivo
questo devi farlo tu..............
Srivo la mia vita per ridere di me e ci riesco.Scrivo tredici ore al giorno,e mi passano come tredici minuti.Qual piacere ricordare i piaceri! Ma qaul pena richiamarli a mente.Mi diverto perchè non invento nulla. Ciò che affligge è l'obbigo che ho, a
questo punto, di mascherare i nomi, dal momento che non posso divulgare gli affari degli altri.
Su di me
Situazione sentimentale
-
Lingue conosciute
-
I miei pregi
-
I miei difetti
-
Amo & Odio
Tre cose che amo
le donne.....naturalmente
la passione
il pericolo
Tre cose che odio
i mariti
i fidanzati
farmi beccare
I miei interessi
Vacanze Ok!
Vacanze Ko!
Passioni
Musica
Cucina
Libri
Sport
Film
Libro preferito
Meta dei sogni
Film preferito
IL MIO NEGOZIO ONLINE
a casanova
GIGACENTER
Da "IL PICCOLO PRINCIPE"
di Antoine de Saint-Exupery
In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe,
voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono
addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa
cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E'
molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu
cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa
vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei
legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che
un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di
te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una
volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi
avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e
io sarò per te unica al mondo." >>
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. "
C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli
uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e
tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu
mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso
da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto
terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi,
guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di
grano?
>>
Io non mangio il pane e il grano, per me è
inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è
triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso
quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E
amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto
tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la
volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono
mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un
amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba.
Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le
parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai
sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò
l'indomani.
>>
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora",
disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle
tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà
la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad
inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non
si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci
vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la
volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora
dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei
cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora
il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno
qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai
vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo
far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
>>
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice:
non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli
occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo
principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la
tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo
principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi
dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe
per ricordarselo.
Ti ricordi perchè (Biagio Antonacci)
Da qui cominciano i ricordi e tu vai via senza
saperlo ti viene fuori un "ciao" che sembra quasi dire... "Sò già
che starò male" da qui cominciano i ricordi io con te dentro volo e
tu mi sentirai passare se devi andare vai e tu mi sentirai
passare
fai prima che puoi no non ti voltare da qui fotografo ricordi Sei
il mio primo pensiero
da quando apro gli occhi nelle mattine che si accendono su e giù
fra pelle e cuore
fino a spaccarci dentro fino a dimenticarsi e ritornare...
Ti ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè? I sentieri di pietra
correvo e ridevo a te
ti baciavo e sapevi di sale e di cose belle da fare... Ho
un'immagine di te opaca senza tempo come una fotografia da qui
cominciano i ricordi siedo fra l'erba e i fiori
e lascio gli occhi al tempo così ritornano le tue parole "ti
aiuterò ad amare.."me lo dicevi piano" fino a quel "Ciao" che ha
fatto il mio destino si il tuo destino
ti ricordi davvero di me come io ricordo di te? E' la luce di
semplici cose che illumina
ti ricordi che fare l'amore era dolce era forte era Amore! I
sentieri di pietra correvo
e ridevo a te ti ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè? ti
ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè?
il mio pensiero
Lo stupido è uno sciocco
che non parla, e in questo
è più sopportabile dello
sciocco che parla.
So di aver vissuso perchè
ho avuto delle sensazioni
Felici quelli che senza nuocere
a nessuno sanno procacciarsi
il piacre, e insensati gli alti che
si immaginano che l'essere
supremo possa rallegrarsi dei
dolori e delle pene e delle
astinenze ch'essi gli offrono
in sacrificio.
Il tiro peggiore che la fortuna
possa giocare ad un uomo di
spirito è metterlo alle dipendenze
di un uomo sciocco.
NOI DEGLI ANNI 80
*Ode alla vita* Lentamente muore
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
>>>
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.
WILIAM SHAKESPEARE
Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
Prospettica, eccellente arte pittorica,
Ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
Custodita nella bottega del mio seno,
Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
Son finestre al mio seno, per cui il Sole
Gode affacciarsi ad ammirare te.
Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.
Buon 8 marzo
a tutte le donne che ognigiorno urlano in silenzio a quelle che non
possono vivere la propria femminilità alle
donne che dedicano la loro vita alla famiglia
e alla cura degli altri alle donne intrappolate
dai preconcetti e dalle ipogrisie.