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Colonna dell'Immacolata
Nel 1724, il domenicano Tommaso Maria Napoli, architetto, fu incaricato per la sistemazione del nuovo spazio urbano, antistante la chiesa di S. Domenico, che in onore di Carlo VI d'Asburgo, allora sovrano dell'isola, prenderà il nome di Piazza Imperiale. Per ottenere l'approvazione al progetto, il domenicano Napoli, dovette recarsi per ben due volte alla corte di Vienna. Venne ideata una piazza con al centro una macchina trionfale dedicata alla Vergine Immacolata, che contrariamente alle altre volgesse lo sguardo all'interno della chiesa e non verso i cittadini. La prima pietra venne posta l'8 dicembre 1724, ponendovi sotto un cassettino con delle reliquie e una medaglia. Morto architetto Napoli, il progetto all'architetto trapanese Giovanni Biagio Amico, che apportò alcune modifiche a quello del Napoli, infatti; affinché la statua dell'Immacolata, prospetticamente la chiesa, fosse inquadrabile dall'altare maggiore ne fece accorciare la colonna. In marmo grigio di Billiemi, la colonna venne innalzata il 23 ottobre 1726 dal capomastro Giovan Battista Zanca; a Giovan Battista Ragusa furono commissionate le statue bronzee dell'Immacolata, dei due sovrani, Carlo VI e Cristina di Brunswick, e dell'Arcangelo Michele con la spada sguainata, scolpito in marmo. Gli altri Arcangeli, anch'essi di ispirazione berniniana, sono di Giacomo e Vincenzo Vitagliano e Giovanni Marino (1727). Dopo l'avvento del Borbone (1734), nel 1750, si decise di cambiare le statue imperiali con quelle di Carlo III e della consorte Maria Amalia, eseguite da Procopio Serpotta su probabili disegni di Gaspare Serenario (175O). Queste due statue sono andate perdute e nel 1954 sono state sostituite con quelle di due pontefici, opere dello scultore palermitano Filippo Sgarlata: Pio IX (il papa che nel 1854 sancì il dogma dell'Immacolata Concezione) e Pio XII (autore dell'enciclica Fulgens Corona che anticipo il centenario del dogma).