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cavaliere_cortese

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Mi descrivo

sono un cavaliere e come tale difendo le donne dai molestatori, i cosìdetti stalker. Renderò pubblici i loro nick dietro ai quali essi si nascondono! Perciò donne molestate fatemi sapere chi vi da fastidio!

Su di me

Situazione sentimentale

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Lingue conosciute

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I miei pregi

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I miei difetti

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Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. l'amore in tutte le forme
  2. l'amore in tutte le occasioni
  3. l'amore in tutte le posizioni

Tre cose che odio

  1. gli stalker
  2. gli stalker
  3. gli stalker

lo stalker

l termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, intende indicare quindi un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate oscene o indesiderate. Include, inoltre, l'invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS e oggetti non richiesti; più difficile è l'attribuzione del reato di stalking a messaggi indesiderati di tipo affettuoso - specie da parte di ex-partner o amici - che può variare a seconda dei casi personali. Oppure producendo scritte sui muri o atti vandalici con il danneggiamento di beni, in modo persistente e ossessivo, in un crescendo culminante in minacce, scritte e verbali, degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento od, addirittura, l'uccisione della vittima. Tutto ciò, o parte di esso se compiuto in modo persistente e tenace in modo da indurre anche solo paura e malessere psicologico o fisico nella vittima, sono atti persecutori, e chi li attua è un persecutore: un soggetto che commette un atto criminale, in alcuni Paesi punito come tale dalla legge. Si differenzia dalla semplice molestia per l'intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie comportamentale.

Dall'antico Codice Cavalleresco

Puellae: I. Rispettate le donne e soccorretele sempre quando sono sofferenti. II. Se tenete al cuore di una dama, cercate di divenire il suo campione e cimentatevi in tornei sostenendo l'onore della vostra dama. III. Non cercate volutamente di turbare la donna legata all'amore di un altro. IV. Non importunate dame e damigelle, e desistete in caso le vostre intenzioni vanno contro la loro volontà.

elenco stalkers

soddisfo_signora sudoku_ge mario_ing marco58_msn pippo_franco

Donne è ora di dire basta!

Il Dipartimento per le Pari Opportunità, della Presidenza del Consiglio Dei Ministri, ha attivato un numero verde gratuito, il 1522, che è operativo 24 ore su 24, permettendo a tutte le donne che chiamano, di ricevere sostegno psicologico e, coadiuvato dalle forze dell'ordine, rappresenta un meccanismo forte di contrasto alla violenza, alla quale sempre più donne si rivolgono. La violenza non è però solo lo schiaffo, il pugno, o lo stupro; una forma di coercizione altrettanto grave e deleteria, è la violenza psicologica che umilia e rende deboli impoverendo l'autostima, la vittima diventa così un giocattolo da distruggere e sulla quale poter abusare a piacimento. Anche questa brutalità non è più tollerata e le molte associazioni per la tutela delle donne, spesso con ottime psicologhe, aiutano le persone perseguitate a riprendere in mano le redini della loro vita e la stima in se stesse. Ascoltare per imparare a parlare, capire che la vergogna deve essere di chi fa subire, non di chi subisce, comprendere che i figli soffrono, vedendo le loro madri picchiate e vessate, assimilare la concezione che ci si può, anzi, ci se deve ribellare; riconquistare la dignità non è impossibile. Oggi che è la festa delle donne, istituita per dare il giusto plauso a chi ha portato avanti estenuanti lotte per la nostra libertà, rendiamo omaggio a noi stesse, imparando a non avere più paura, dissotterriamo il seme della violenza; urliamo basta, perché non esistono scusanti di nessun genere, non troviamo più giustificazioni per i lividi, nascondendo la cattiveria di chi ci brutalizza, perché non c'è nessuna discolpa per queste persone.

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