Mi descrivo
Cerco rapporti particolari. Non di tipo sessuale. Sono Deb, ho 19 anni e l'eta anagrafica è solo un punto di riferimento. Au revoir.
a l b a s c u r a
Frasi che ora sanno d’inutilità, Di desideri tiepidi già smossi.
Lei si riveste, ormai non la diverte più. Probabilmente lui
vorrebbe anche ricominciare. Alibi che attenuano l’oscenità
Riflessa intorno alle bottiglie vuote Dai suoi vent’anni opachi e
rispettabili: Così si sa che c’è qualcosa che non va. La notte
schiude le sue braccia fragili Tra le emozioni che si intrecciano E
lei confonde spesso forza ed esperienza Per tutti gli uomini
osservati da sotto. Si nutre di cose che fanno male E ama quando è
l’ora di odiare, Si nutre di cose che fanno male E odia quando è
l’ora di gridare. Abiti firmati d’inutilità Riscattano un affetto
che ora latita. Buone maniere che sono sempre le stesse: Da sempre
sa che c’è qualcosa che non va La notte che sorride ha denti
fragili Per tutti i calci che l’aspettano. Generalmente lei non dà
la confidenza A tutti quelli che si atteggiano troppo. Si nutre di
cose che fanno male E ama quando è l’ora di odiare, Si nutre di
cose che fanno male E odia quando è l’ora di gridare.
. . .
Solo una cosa so di sicuro: vorrei raschiare la mia faccia contro
il muro. Solo una cosa so di sicuro: lasciare andare tutto il mio
dolore contro questo muro. So di sicuro: lasciare andare la mia
faccia contro il muro. Solo una cosa so di sicuro: vorrei raschiare
tutto il mio dolore contro-questo-muro. Bocche dal sapore
d’eventualità appiccicano sguardi, l’aria è satura. Quasi vorrebbe
la scoprissero gettarsi in pasto giusto il tempo di ricominciare. A
casa questa notte non ritornerà. In viaggio fuori-serie verso
nessun posto. Narici rispettabili festeggiano: Così si sa che c’è
qualcosa che non va. La notte scivola sugli occhi gravidi, Gonfi di
amaro che rovesciano. Generalmente lei riserva indifferenza A tutti
quelli che si stringono troppo. Si nutre di cose che fanno male E
ama quando è l’ora di odiare, Si nutre di cose che fanno male E
odia quando è l’ora di gridare. È l’aria della notte della sua
città che punge come un senso d’inutilità. È l’aria della notte
della sua città che punge come un senso d’inutilità. È l’aria della
notte nella sua città