Faccio forse schifo all'esistenza? Sarebbe normale!
Faccio forse schifo all'esistenza? Sarebbe normale!
Ho smesso di colpo d'essere giovane e acquisito lo zelo di invecchaire.
Il filo dei giorni scorre appiccicoso e precario,dopo ogni aurora inizia a sgocciolare la mia esistenza ,guardo il vuoto entro così nel cuore della vita,affogo in intenzioni ed apparenze ,attraverso la polvere dell'universo,iniziano i velluti grigi della sera poi s'aprono le grandi porte della notte: rinuncio a tutto, cerco di dimenticare che bisogna vivere.
Un nuovo giorno torna a brillare nel suo azzurro,il cielo rinviene in piccole onde calde, ciò che cerco nella vita è il piacere di provare pena per me stesso prima che arrivi il tempo della fine attraverso questo filo di giorni appiccicosi e precari.
L'indolenza è la forza principale della mia vita l'avvenire non è nient'altro che uno scheletro che devo animare come se esistesse davvero un ridicolo piccolo infinito si spalanca solo per me la vita è un viaggio alla ricerca del nulla assoluto la notte mi chiude dentro se stessa non faccio nessuna fatica a disgustarmi della sostanza di cui sono fatto esisto solo grazie a una specie di esitazione tra l'inebetimento ed il delirio
Il cuore si smarrisce in questi screzi d'estate ,un mondo indeciso è avvolto da questa ora afosa ,la luce si fa abissale ,si spegne la furia ubriaca della vita ,il tempo configura i suoi grani che non mi lasciano scampo:per essi brucerò in un lampo.
Ogni giorno è una monotonia gonfia di selciati,filosofeggio e non è che un modo per avere paura,bagno di illusioni i miei tanti giorni d'ombra,contemplo scrupolasamente me stesso per vedere ciò che sono diventato in fatto di schifezza, mi sono mangiato tutta la poesia,la vita è fatta di rintronate verità,è ubriacarsi di qualsiasi cosa:sono finalmente diventato libero d'essere infelice.
Tra vetrate d'afa trapungo ore vuote,mi si inumidiscono gli occhi così vedo un mondo che trema opaco,sfuma e poi riappare:il mio cuore si smarrisce tra le lastre di questa estate.
Mi ingozzo di illusioni per poter attraversare la vita.
Parlo come uno che ha finito il suo tempo, un tempo fradicio e cadente.Il divenire danza davanti a me ,mi compiaccio del mio beato contraddirmi.Il tempo mi sembra una assurda irrisione di attimi, divento ,allora,qualcosa che deve essere superato:sono un ponte non uno scopo. Tutto è frammento ed enigma ,tutto è orrenda casualità. Sono un tramonto che ricolma il mare d'oro,salto d'un balzo me stesso ,non voglio avere nulla soprattutto una vita eterna.Mi amo autenticamente quando non voglio conservare me stesso,sono vero solo quando aspiro al mio tramonto. Assedio me stesso ascoltandomi,genero verità con la diffidenza e la crudeltà. Tutto si sta fermando,l'acqua è il mio più solido appiglio.Il Bene ed il Male sono folli illusioni, c'è solo una limpida libertà. Non c'è nessun avvenire da seminare ,vivere è bruciare se stessi senza riscaldarsi. Il mio cuore penzola sul mondo, la nausea per il mondo mi dà una incredibile energia.Non sono un devoto abitante del mondo,lascio che il mondo vada come vuole non sollevo un dito contro di esso ma strozzo la ragione che lo governa.