Mi descrivo
il mio motto e barcollo ma non mollo se volete conoscermi son qui non vi pentirete.... smak a tutte le fanciulle... le mie foto le do a chi me le chiede
GIORNI DA RUGBY
GIORNI DI RUGBY (da "Il Caffè" del
18/3/2007)"class="ske02">Affronterò la vita a muso duro, come un
guerriero senza spada, con un piede nel passato e lo sguardo dritto
e aperto sul futuro...”. Quando Pierangelo Bertoli scrisse questa
canzone, non immaginava che sarebbe diventata uno spot per il
rugby. Ma è proprio così. Gli avversari pronti al placcaggio per
impedirti di trascinare con le mani la palla in meta (affrontare la
vita a muso duro) con la sola forza fisica e mentale (guerriero
senza spada) passandola indietro al compagno di squadra che
sostiene l’attacco (il piede nel passato) per andare avanti e
segnare meta (lo sguardo sul futuro). Il giocatore di rugby deve
essere potente ma anche veloce, resistente ma anche agile,
intelligente e capace di... delegare. È impossibile giocare da solo
contro tutti, per cui delegare il compagno di squadra alla
concretizzazione di un’azione è una necessità del giocatore e della
logica del gioco. Ma chi è questo superman, come si allena e che
tipo di vita conduce? Il Caffè ne ha parlato con Mauro Bergamasco,
uno dei flanker più forti al mondo e autore della meta decisiva nel
match vinto dall’Italia sul Galles nel torneo delle 6 nazioni, che
ci introduce nella sua vita di rugbysta. Bergamasco è un atleta di
28 anni, m. 1,83 per 100 kg, che vanta 58 presenze nella nazionale
italiana e gioca nel club francese dello Stade Français Paris. “Il
flanker o terza linea-ala- spiega - svolge un lavoro fondamentale
per la squadra: è il primo anello di collegamento tra difesa ed
attacco”. Ecco la settimana tipo di Mauro Bergamasco. “La mia
settimana, eccetto la domenica, il mio giorno libero- racconta - è
tutta rivolta al rugby. Il sabato c’è la partita. Il lunedì è il
giorno del cosiddetto recupero attivo che si svolge in palestra”
GIORNI DA RUGBY n2
Una sorta di lavoro defatigante
tendente a superare i microtraumi che i contatti di gioco
producono senza però dare eccessivo spazio all’ozio. Anche la
terapia del ghiaccio favorisce il riassorbimento degli ematomi
“guadagnati” in partita.
“Al termine della mattinata
c’è l’analisi video del nostro match e insieme ai tecnici vediamo
i nostri errori e i nostri comportamenti - prosegue l’azzurro -.
Per crescere è quasi necessario brancolare da un errore all’altro
ma è importante analizzarli spietatamente per non ripeterli così
da potersi permettere altre tipologie di errori. Il pomeriggio è
libero e per quanto mi riguarda cerco di studiare: debbo
laurearmi in scienze motorie e mi mancano tre esami”. E i pesi?
Gli osservatori esterni alle vicende del rugby pensano alle
centinaia di chili che settimanalmente un atleta solleva. Ma sarà
tutto vero? “Questo è uno degli stereotipi più sfruttati da chi
vive ai margini di questo meraviglioso sport e continua a viverci
senza informarsi- precisa Bergamasco -
GIORNI DA RUGBY n3
pesi sono un sostegno per chi
deve costruire un fisico capace di sostenere contatti anche duri
ma certo debbono essere utilizzati tenendo conto delle
specificità di ognuno. Non siamo tutti uguali ed è per questo che
l’allenamento va personalizzato senza perdere quelle che sono le
caratteristiche che ci sono state date dalla natura. Per i
giovanissimi, i bambini del minirugby per intenderci, è il
divertimento che va privilegiato senza tattiche ne
costrizioni”.
A 14/15 anni è invece necessario
un allenamento più specifico con l’introduzione moderata dei pesi
che debbono iniziare la costruzione di un fisico più adatto ai
contatti sempre più ere psicologico”. Passiamo al duri. In questa
fase c’è un passaggio di consegne tra il ruolo della mamma e
quello del papà. “Per un giovane giocatore che cresce entrano in
ballo anche i valori morali e il ruolo del padre in questa fase
assume un’importanza fondamentale - osserva Bergamasco -. Lo dico
io che ho la fortuna un padre che ha giocato a rugby ma è certo
che più che tecnico il sostegno deve esslavoro del martedì...
“Sono due gli allenamenti: uno al mattino e l’altro al pomeriggio
così come il mercoledì- dice -. Il giovedì è una giornata di
transizione in attesa del venerdì che per me è il giorno più
importante. È il giorno della rifinitura alla vigilia della
partita.”Uno spot per il tuo sport? “Rispetta lo sconfitto perché
nel rugby come nella vita potrebbe capitare anche a
te”.
COMUNICAZIONE IMPORTANTE
MESSAGGIO PER TUTTI GLI UTENTI CHE VISITANO IL MIO PROFILO & AMICI
Dato su libero mi collego sempre meno... Vi lascio il mio nome e
cognome sono di più su Facebook e Twitter sono pure su Google+ il
mio NOME è (Bruno) COGNOME (Sgarbozza) o la mail su libero, ma se
Volete quella che uso di più e (brunosgarbozza@gmail.com) dite che
mi ai visto su libero accetterò volentieri un piccolo omaggio per
tutte le lady @>--- comunque ogni tanto mi collego ancora su
LIBERO GRAZIE by BRUNO SGARBOZZA se non mi trovate come Bruno
Sgarbozza invertite prima cognome poi nome