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Mi descrivo
Conosco il potere che regge il mio destino, nulla stringo, cosi non avro nulla da difendere, non ho pensieri, cosi potrò vedere, non temo nulla, cosi ricordero me stesso. Distaccato e sereno volero oltre l'aquila verso la libertà.
(tratto da "Carlos Castaneda" )
Su di me
Situazione sentimentale
single
Lingue conosciute
Inglese, Spagnolo
I miei pregi
Mi piace esplorare nuovi campi di percezione, con particolare attenzione allo sciamanesimo Messicano.
I miei difetti
Ozio
Amo & Odio
Tre cose che amo
La Libertà
Il Mistero
La vita in tutte le sue forme
Tre cose che odio
L'ipocrisia
La presunzione
L'autocommiserazione
I miei interessi
Vacanze Ok!
Vacanze Ko!
Passioni
Arte
Musica
Techno
Rock
Cucina
Piatti italiani
Libri
Saggi
Narrativa
Sport
Nuoto
Film
Fantascienza
Storico
Libro preferito
Viaggio a Ixtlan \"Castaneda\"
Meta dei sogni
Sud America, Centro America
Film preferito
Blueberry - Il quinto elemento - Immortal ad vitam-
Pensieri impersonali
L'
infinito.
Vorrei poterlo descrivere, ma vano ogni
tentativo di spiegarne la vastità nei ristretti modelli della
conprensione umana. Noi abbiamo la tendenza a rispecchiarci in
determinati modelli o stile di vita.
Tutte le cose per noi possono essere descritte e
classificate.
Cosi facendo, releghiamo il nostro
essere dentro confini ristretti e non ci accorgiamo di
limitare la nostra libertà d'individui, la nostra libertà dalla
preunzione, la nostra libertà dalla commiserazione.
Noi esseri umani facciamo parte dell'infinito ed
essendo parte di esso siamo destinati ad evolverci attimo dopo
attimo.
Dunque! ....... Vano ogni tentativo di
descriversi!
"etanmatus"
Gli stregoni dicono che noi siamo
dentro una bolla. E’ una bolla in cui siamo messi all’istante
della nascita. Dapprima la bolla è aperta, ma poi comincia a
chiudersi, fino a sigillarci nel suo interno. La bolla è la
nostra percezione. Viviamo tutta la vita dentro quella bolla. E
ciò che percepiamo sulle sue pareti sferiche è il nostro stesso
riflesso. La cosa che si riflette è la nostra immagine del mondo.
Quell’immagine è dapprima una descrizione che ci viene fornita
dal momento in cui nasciamo, finché tutta la nostra attenzione ne
è afferrata e la descrizione diventa un’immagine. <<
Compito dell’insegnante è risistemare quell’immagine, preparare
l’essere luminoso all’istante in cui il benefattore aprirà la
bolla dall’esterno.>> La
bolla viene aperta per consentire all’essere luminoso un’immagine
della sua totalità.
(tratto da Carlos
Castaneda.)
Le caratteristiche
di un uccello solitario sono cinque:
la prima, che vola
verso il punto più alto;
la seconda, che non
sopporta compagni, neppure simili a
lui;
la terza, che mira
con il becco ai cieli;
la quarta, che non
ha un colore definito;
la quinta, che
canta molto dolcemente.
(San Juan
de la Cruz. Dichos de Luz y Amor.)
Soltanto pazzo, soltanto poeta; part:1
Nell'aria rischiarata,quando già la consolazione
della rugiada stilla sopra la terra,
invisibile e inudita - poiché come tutti i dolci consolatori
indossa
la confortatrice rugiada delicati calzari - allora ricordi,
ricordi, cuore ardente,
come fosti assestato, un tempo, come, stanco e riarso, fosti
assestato
di lacrime celesti e gocce di rugiada, mentre su gialli sentieri
d'erba
tra neri alberi ti correvano intorno malvagi sguardi serali del
sole.
Il pretendente della 'verità' - tu? così schernivano
no! soltanto un poeta! un astuto, rapace, strisciante animale
che deve mentire, che sapendo, volendo, deve mentire,
bramoso di preda, variamente mascherato, maschera egli stesso,
egli stesso preda 'questo' - il pretendente della verità?...
Soltanto pazzo! Soltanto poeta! Che parla in modo variopinto,
che dalle maschere di pazzo parla confusamente,
arrampicandosi su menzogneri ponti di parole,
aggirandosi, strisciando su arcobaleni di menzogne tra falsi
cieli-
'soltanto' pazzo! 'soltanto' poeta!... Questo- il pretendente della
verità?...
Non quieto, rigido, piano, freddo, divenuto immagine, pilastro di
Dio,
non innalzato dinanzi ai templi, un guardiano di Dio: no! ostile a
simili statue di virtù,
più nelle selve che nei templi di casa, colmo di una felina
spavalderia
che salta oltre ogni finestra hop! in ogni casualità, fiutando ogni
foresta vergine,
tu che corresti nelle foreste vergini tra variegati e arruffati
animali da preda
part:2
empiamente sano e bello e variopinto, con labbra
vogliose,
beato di scherno, beato d'inferno, beato di brama di sangue,
predando, strisciando, 'mentendo' corresti... Oppure simile
all'aquila che a lungo,
a lungo immobile scruta gli abissi, i 'suoi' abissi ... - oh, come
quiggiù esse
si inanellano in basso, in dentro, in sempre più fonde
profondità!-
Poi, d'un tratto, con volo diritto e slancio improvviso gettarsi su
'agnelli' a precipizio,
affamato, bramoso di agnelli, adirato con tutte le anime
d'agnello
furiosamente adirato con tutto ciò che ha sguardi virtuosi, di
pecora, sguardi dal vello ricciuto,
ottusi, muniti della benevolenza del latte d'agnello...
part:3
Quindi come di aquila, di pantera
sono le bramosie del poeta, sono, dietro mille maschere, le 'tue'
bramosie,
tu pazzo! tu poeta!... Tu che vedesti l'uomo come 'dio' e come
'pecora'-,
'sbranare' il dio nell'uomo come la pecora nell'uomo e 'ridere'
sbranando -
'questa, questa è la tua beatitudine', la beatitudine di una
pantera e di un'aquila,
la beatitudine di un poeta e di un pazzo!... Nell'aria rischiarata,
quando già la falce della luna
verde tra rossi di porpora e invidiosa si insinua, -avversa al
giorno,
ad ogni passo segretamente falciando amache di rose, fino a quando
esse cadono,
pallide cadono verso la notte: così io stesso caddì, una volta,
dalla mia follia di verità
dalle mie bramosie del giorno, stanco del giorno, sofferente per la
luce,
-caddì in giù, verso la sera, verso l'ombra, bruciato da una sola
verità e assetato
-ricordi ancora, ricordi, cuore ardente, com'eri assetato
allora?-
'che io sia bandito da ogni verità!' 'Soltanto' pazzo! 'soltanto'
poeta!...
Tratto da: I ditirambi di dioniso
( Friedrich Nietzsche )
(Friedrich Nietzsche) tra amici part1
E' bello tacere insieme,
Più bello, ridere insieme, -
Sotto il lenzuolo di seta del cielo,
Appoggiati al muschio e al faggio
Ridere bene e forte con gli amici
Scoprendo i denti bianchi.
Se ho fatto bene, meglio tacere;
Se ho fatto male - meglio ridere
E fare sempre peggio,
Fare peggio, rider peggio,
Sinché non scenderemo nella fossa.
Amici! Sì! Così deve andare?
Amen! E arrivederci!
tra amici part2
Nessuna scusa! Nessun perdono!
Concedete voi lieti, voi liberi di cuore
A questo libro irragionevole
Orecchio, cuore e asilo!
Credetemi, amici, non a maledizione
Si volse per me la mia irragionevolezza!
Quel che io trovo, quel che io cerco -
E' mai stato in qualche libro?
Onorate in me la corporazione dei matti!
Imparate da questo libro per matti
Come la ragione venga - "alla ragione"!
Allora, amici, così deve andare?
Amen! E arrivederci!
Friedrich Nietzsche
il diamante e il carbone - part1
Perché così duro?' disse un giorno al diamante
il carbone da cucina.
'Non siamo forse prossimi parenti? 'Perché così
teneri?
Fratelli miei, domando a voi: non siete voi
fratelli miei?
Perché così teneri, così rammolliti e arrendevoli?
Perché nei vostri cuori c'è tanta negazione e
rinnegamento?
Così poco destino nei vostri sguardi?
E se non volete essere destino e inesorabilità, come potrete
vincere?
E se la vostra durezza non vuole scintillare e tagliare e
resecare:
part2
come potrete un giorno creare con me? I creatori
sono duri.
E beatitudine deve esser per voi imprimere le
impronte delle vostre mani nei millenni,
come sulla cera, beatitudine, scrivere sulla
volontà dei millenni come sul bronzo,
sul più duro bronzo, sul più nobile
bronzo.
È duro solo ciò che è supremamente nobile.
Questa nuova tavola, fratelli miei, io sollevo sopra di voi:
divenite duri!”