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Mi descrivo

.....Il deserto è come una bella donna, non si rivela mai, appare e scompare. Ha un volto che cambia forma e colore, vulcanico o bianco di sale. Un orizzonte invisibile,che danza e si sposta come le sue dune...

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Spagnolo, Inglese, Francese

I miei pregi

pochi ma buoni

I miei difetti

tanti

Amo & Odio

Tre cose che amo

la musica
la mia casa
l'allegria

Tre cose che odio

la falsità
la volgarità
gli imbrogli

I miei interessi

Vacanze Ok!

Prendo l'auto e parto

Vacanze Ko!

Villaggio turistico

Passioni

Fiori e piante
Lettura
Ballo

Musica

Latino-americana
Pop

Cucina

Piatti italiani
Fusion

Libri

Psicologia
Narrativa

Sport

Bike
Trekking
Vela

Libro preferito

Venuto al mondo (Margareth Mazzantini)

Meta dei sogni

Australia e Nuova Zelanda, Canada

Film preferito

Il silenzio degli innocenti

Me

Mazzantini

Farid guarda il mare. La prima volta in vita sua. Lo tocca con i piedi, lo raccoglie con le mani. Lo beve e lo sputa. Pensa che è grande ma non come il deserto. Finisce dove comincia il cielo, dopo quella striscia azzurra, orrizzontale.

Non gli importa di lasciare il passato. E' un bambino, è troppo piccolo per avere il senso reale del tempo. E' tutto insieme, nella stessa mano, ciò che conosce e ciò che lo aspetta.

M. Mazzantini

Silvia

Le parole si infrangono sul muro del silenzio...
I pensieri...tanti, confusi e violenti di emozioni esplosive, stagnano nell'immobilità dell'impotenza.
La profonda solitudine di non riuscire a parlare di questo chiasso immenso che scoppia dentro a orecchie sorde, egoismi distanti e compiaciuti dietro a ipocriti perbenismi.
In un attimo solo che non è nemmeno tutto emerge, una verità che galleggia e rimbalza contro le pareti di uno spazio chiuso e angusto.
E un altro giorno è andato...mentre tutti si prendono la briga di parlarne e raccontarti...e nessuno sa chi eri...

Angelo

Il dolore, l'angoscia, un pò di vino....
quanto sciacallaggio dentro alle tragedie...quanto ingiusto appropriarsi della vita altrui..quanto poco rispetto per la centrifuga di emozioni altrui...
Tutto rimbalza...frenesia di attimi sconnessi dentro a un vortice difficile da superare.
Tam tam di parole estranee di gente estranea..
Tanto fumo, poco riposo.
Voglia di scappare.
Bisogno di non sentire questa voragine di pensieri, parole ed emozioni impazzite.
Rabbia.... e un dolore paralizzante.
Domande....tante domande a cui giungono solo risposte grette e inaccettabili...

Almeno adesso...hai avuto la tua benedizione..

contatore

Il peso della farfalla

Un rifugio del re dei camosci era sotto un mugo, scavato da lui stesso con le corna e le zampe............Era un'arte sconosciuta al branco, lui l'aveva imparata per nascondersi. La sua specie sapeva grattare la neve con gli zoccoli per cercare un pò di erba sbiadita. Lui aveva imparato a smuovere la terra...............sotto il tetto di rami alzava il muso di notte verso l'alto del cielo, un ghiandone di sassi illuminati.

A occhi larghi e respiro fumante fissava le costellazioni in cui gli uomini stravedono figure di animali: l'aquila, l'orsa, lo scorpione, il toro........D'estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati. Allora andava da quelle cadute vicino a leccarle. Il Re assaggiava il sale delle stelle.

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