Mi descrivo
Hemingway - La Festa mobile: Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile.(epigrafe)... ma prima devi esser passato da Milano
Se il lettore lo preferisce, questo libro può essere considerato opera di fantasia. Ma esiste sempre la possibilità che un'opera di fantasia come questa getti un po' di luce su ciò che è andato sotto il nome di realtà. (Prefazione; pp. 33-34)
Il film preferito di suo padre si intitolava...
il cineasta Georges Melies iniziò la propria carriera come
illusionista e proprietario di un teatro parigino specializzato in
spettacoli magici. La familiarità con l' illusionismo lo aiutò a
capire subito le possibilità del nuovo mezzo di comunicazione. fu
tra i primi a mostrare che i film non dovevano necessariamente
riflettere la vita reale. Capì ben presto che i
film hanno il potere di catturare i sogni. Il suo
lavoro cambiò per sempre il volto del cinema. ( da La
straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selnick Ed.
Mondadori)
Giorgio Gaber 1
"La mia vita, una storia tutta milanese"
«E' su una trama di circostanze tutte milanesi -
dice - che si è sviluppata la mia carriera d'artista. Prova ne è
che, bene o male, tutti i miei spettacoli, pur senza mai dare
precise coordinate di spazio e di tempo, fanno riferimento a
situazioni tipicamente metropolitane». Nei bar del quartiere, punto
d'incontro della città anni '50, come dentro le cantine («un po'
New York, un po' Parigi») dove si suonava il jazz, il «cantattore»
milanese raccoglie idee, sensazioni, storie. E scrive le prime
canzoni, debuttando in un locale dietro il Duomo, il Santa Tecla.
E' la nascente metropoli degli anni compresi tra ricostruzione e
contestazione a far crescere nel giovane chansonnier di periferia
la voglia di teatro. Le storie di bulli e impiegate, operai e
ragazzi come lui, dagli spartiti potevano traslocare senza molta
fatica sui copioni teatrali. «Al teatro arrivai quando già erano
nate "La ballata del Cerutti" e "Porta Romana". Cominciai con Maria
Monti, al Teatro Gerolamo. "Il Giorgio e la Maria" si intitolava il
nostro spettacolo, col profumo di Milano tutto in quei due articoli
davanti ai nomi. Con Maria scrivevo tutte le canzoni, storie di
vita e di nebbia in una città che tanto amavamo ... sono rimasto
legato in tutto alla mia città, sento che qui ogni cosa mi
appartiene, quasi fisicamente. Mi affascinano ancora la
concretezza, la voglia di fare, l'atteggiamento liberale e
libertario». Dove sono finiti però i bar della sua adolescenza, gli
amici del biliardo, l'incontrarsi per caso e non solo per
appuntamento, i personaggi da incorniciare in un ritornello
?
Tournedos Rossini
La sua infanzia triste e travagliatissima trascorre accanto ad un
padre ubriaco e poi in un bordello gestito dalla nonna paterna.
Viene poi scoperta da un propietario di night club (Gerard
Depardieu) che la sente cantare per strada e la lancia nel mondo
dello spettacolo.
Da quel momento la vita di Edith prende una piega diversa: la sua
incomparabile voce la rende famosa in tutto il mondo. Cagionevole
di salute, fragile di carattere e alcolizzata la sua vita
certamente non è stata felice.
Durante una sua tourneé negli Usa Edith si innamora perdutamente
del pugile francese Marcel Cerdan (Jean-Pierre Martins). Pur
sapendo che è sposato, decide di vivere fino in fondo questo
sentimento. Purtroppo Cerdan muore in un incidente aereo lasciando
la Piaf nel più profondo dolore da cui non si risolleverà mai
più.
Una delle prime volte che Marcel, uomo dai gusti semplici, porta
Edith a cena in un famoso ristorante chiede due “pastrami
sandwiches”.
Ma Edith sorridendo chiede al maitre di sostituirli con 2 tournedos
Rossini abbinati ad un Chateau Langelus del 1939.