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Mi descrivo

Ciao sono don Mauro e mi trovo come missionario in Indonesia da un anno e collaboro con l'associazione Yayasan Baramuli che opera nella scuola e permette a tutti i ragazzi di studiare...Ora abbiamo creato una possibilita' per i turisti di visitare e vivere l'Indonesia.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

Inglese, Francese, Tedesco

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. Aiutare chi ha bisogno
  2. Amo viaggiare per conoscere
  3. Mi piace leggere, pensare e contemlare

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Avventura

Passioni

  • Lettura
  • Musica
  • Viaggi

Cucina

  • Veggy
  • Piatti italiani

Libri

  • Classici

Sport

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Tour in Asia

Ci sono posti in Asia davvero incantevoli, come in tutto il mondo...chi li visita non puo' non tornare nella sempre fresca Singapore, nella grande citta' moderna Hong Kong,nell'avventurosa Malesia, nel relax della Thailandia o nel calore dell'Indonesia...se state pensando anche solo un momento a questi posti proviamo apensarli insieme. Possiamo realizzare qualcosa di unico...l'importante e' farlo insieme e pensare a tutti i particolari...io ci sono il mio grande blog e' //viaggiinindonesia.blogspot.com qui trovate anche i contatti e un bel po' di foto....a presto

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Aspettare

Il grande maestro della tradizione sufi, fu invitato ad unaconferenza. Nasrudin fissò la conferenza, e fu un enorme successo: i mille posti furono subito esauriti, tante persone dovettero rimanere fuori, a seguire i lavori attraverso un sistema televisivo. Alle due in punto, entrò un assistente di Nasrudin dicendo che, la conferenza sarebbe iniziata in ritardo. Alcuni si alzarono indignati, chiesero la restituzione del denaro e se ne andarono. Rimase comunque moltissima gente. Alle quattro, il maestro non si era ancora presentato: a poco a poco, le persone cominciarono a lasciare la sala; tutti riebbero i propri soldi. Alle sei, i milleseicento spettatori originari erano ridotti a meno di un centinaio. Fu allora che entrò Nasrudin. Sembrava completamente ubriaco, e rivolse alcune battute pesanti a una giovane seduta in prima fila. Passata la sorpresa, le persone si indignarono: com’era possibile che, dopo un’attesa di quattro ore, quell’uomo si comportasse in quel modo? Si levarono mormorii di disapprovazione, ma il maestro non vi diede alcuna importanza: urlando, continuò a rivolgersi alla ragazza, dicendole che era sexy; poi la invitò a partire con lui per la Francia. Dopo aver insultato alcune persone che reclamavano, Nasrudin tentò di alzarsi, ma cadde rovinosamente. Indignati, gli astanti decisero di andarsene, dicendo che gli organizzatori erano dei ciarlatani e che avrebbero denunciato quello spettacolo. Nella sala rimasero nove persone. A quel punto, appena il gruppo se ne fu andato, Nasrudin si alzò: era sobrio, i suoi occhi irradiavano una luce soave e dalla sua figura promanava un’aura di rispettabilità e saggezza “Voi siete coloro che dovranno udirmi,” disse “Avete superato le due prove più dure del cammino spirituale: la pazienza di aspettare il momento giusto e il coraggio di non provare delusione di fronte a ciò che avete visto. A voi insegnerò…”.

Tu vai sempre avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere

INDONESIA

L'Asia e' un paradiso da scoprire e da vivere...per la prossima vacanza prova a pensarci...insieme pensiamo un'avventura che restera' nella tua memoria.

IMPARARE AD AMARE

Un uomo, che si sentiva orgoglioso del verde tappeto del suo giardino, un brutto giorno scoprì che il suo bel prato era infestato da una grande quantità di "denti di leone". Cercò con tutti i mezzi di liberarsene, ma non poté impedire che divenissero una vera piaga. Alla fine si decise di scrivere al ministero dell'Agricoltura, riferendo tutti gli sforzi che aveva fatto, e concluse la lettera chiedendo: "Che cosa posso fare?". Giunse la risposta: "Le suggeriamo d'imparare ad amarli". Autentica piaga è per una persona non accettare gli avvenimenti, non amare tutto ciò che c'è nel suo giardino. Se non si può averla vinta con tanti "denti di leone" che esistono, è necessario apprendere una nuova tecnica: quella dell'amore. Imparare ad amare non è per nulla facile, poiché bisogna perdere, impiegare molto tempo per ascoltare gli altri: piante, animali, persone. Il vivere in comunità, è come essere piantato in un giardino. In essa ci ogni specie di fiori, piante... Alcuni fioriscono più degli altri; alcuni in un tempo, altri più tardi. Ci sono addirittura piante che non fioriscono mai. Però tutte hanno una funzione, una missione.

Il Sale

C'era una volta un vasetto pieno di sale bianco e saporito. Tutte le volte che la cuoca lo svitava per prenderne un pizzico e metterlo nelle pentole, il sale era contento e orgoglioso. Però un giorno pensò: "Chissà perché non c'è mai una volta che qualcuno a tavola dica: ''che buon sale!''. Tutti dicono sempre: "che buona carne o che buona pasta! "Allora diventò triste. La cipolla e l'aglio che gli stavano vicino, in cucina, cercarono di consolarlo: "Non puoi farci nulla; è che tu sei invisibile! Quando ti sciogli nell'acqua, nessuno ti vede più!". Una volta, però, la mamma aveva così fretta di preparare il pranzo, che si dimenticò di mettere il sale... A tavola ci fu il finimondo! "Che pasta è mai questa? E' immangiabile!", urlò papà. "Non sa di niente!", si lamentò Luca, allontanando il piatto. "Non ho fame!", disse Monica. Le urla erano così alte che dovette intervenire mamma: "Cosa capita, oggi? Perché siete diventati così impossibili da accontentare?" Tutti gridarono: "Ciò che hai preparato non ha proprio alcun gusto!". Finalmente la mamma si accorse: "Ah, il sale! Ho dimenticato di mettere il sale!", esclamò, battendosi la mano sul capo. "Se manca il sale, manca tutto!", osservò Monica... Spesso ci accorgiamo delle cose solo quando mancano, e non sappiamo riconoscerle e apprezzarle quando ci sono.

Il cerchio della gioia

Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo, un magnifico grappolo d’uva. "Frate Portinaio", disse il contadino, "sai a chi voglio regalare questo grappolo d’uva che è il più bello della mia vigna?". "Forse all’abate o a qualche padre del convento". "No, a te!". "A me?". Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. "Lo vuoi dare proprio a me?". "Certo, perchè mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d’uva ti dia un po’ di gioia". La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui. Il frate portinaio mise il grappolo d’uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un’ idea: "Perchè non porto questo grappolo all’abate per dare un po’ di gioia anche a lui?". Prese il grappolo e lo portò all’abate. L’abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c’era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: "Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco". Così il grappolo d’uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò, infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate a sudare sui fornelli, e glielo mandò. Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per dare un po’ di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro. Finchè, di frate in frate, il grappolo d’uva tornò al frate portinaio (per portargli un po’ di gioia). Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia.

NON TI ARRENDERE MAI

Non ti arrendere mai, neanche quando la fatica si fa sentire, neanche quando il tuo piede inciampa, neanche quando i tuoi occhi bruciano, neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati, neanche quando la delusione ti avvilisce, neanche quando l’errore ti scoraggia, neanche quando il tradimento ti ferisce, neanche quando il successo ti abbandona, neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta, neanche quando l’incomprensione ti circonda, neanche quando la noia ti atterra, neanche quando tutto ha l’aria del niente, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia. (San Leone Magno)
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