"Quando io e lui ci siamo
conosciuti ho capito che non sarei più appartenuta a nessun
altro. E' come se in un solo istante sciogliesse quel crampo al
basso ventre che per anni mi aveva consumata e rispondesse una
volta per tutte alle mie domande sull'amore , il sesso, la
fedeltà e le avventure di una notte. Perchè, nella mia discesa agli inferi, ho trovato il
mio angolo di paradiso. Il mio Dio personale aveva l'aspetto di
un uomo maturo, bello, i capelli biondi ricci con qualche
filo bianco, le guance morbide, gli occhi di un verde intenso, le
mani calde con le unghie tagliate in maniera diseguale. Dal
suo naso carino spuntavano due o tre peli. Dio aveva la pancetta
e io l'adoravo. Gli dava un'aria tenera, soprattutto quando ci
poggiavo sopra la testa e lo accarezzavo con dolcezza. Ogni tanto
infilavo le dita nel suo ombelico. E' una cosa che mi ha sempre
incuriosito, ma so che gli piaceva. Dio aveva il profumo della
brezza, della rugiada e delle rose, del grano appena falciato,
dell'erba dopo il diluvio. Di sera la fragranza delle pagine di
un libro...quando scendeva la notte l'odore di un leone focoso.
Dio aveva i denti bianchi...e quando sorrideva gli davano un'aria
da bambino piccolo. Quando avevo
paura , mi prendeva tra le braccia e dondolava la mia culla
invisibile...e mi faceva impazzire quando diceva che mi pensava
ogni frazione di secondo. Dio mi ha insegnato a fare il più bello
di tutti i regali: i baci. Ed io, ad essere sincera, stavo lì
affinchè mi consumasse. Dio piangeva anche notti intere, nascosto
sotto la coperta, ascoltando la nostra sinfonia preferita, quando
mi sapeva tra le braccia di un altro. Ed è stato allora che ho
scoperto per la prima volta che...le lacrime di un uomo sono il
regalo migliore per una donna innamorata."