Mi piace guardarti mentre tu non te ne accorgi... e poi spostare lo sguardo se mi accorgo che mi guardi.
Tu, sei naturale anche quando stai tra la gente e non ti confonde, tutto ciò che hai nella mente.
Sei, dolce come una carezza, che distoglie dalla tristezza!

...questa notte così lontana da te...dal tempo in cui i nostri corpi riposavano, vicini,sicuri,consapevoli uno dell’altro, anche nell’abbandono del sonno.
Così diversa l’aria, senza il tuo respiro..diverso, anche l’odore della mia pelle,che da troppo tempo, non sfiori più.
Poche notti son bastate..ma già ti sento, distante, nascosta, al mio cuore e schermato alla mia mente..amor mio,torna a riposare sul mio cuore....

Hanno detto che sono un donnaiolo. Ma perché? Voi,.. scegliete quando essere felici e quando non esserlo? Ho stretto la mano della felicità, mi sono lasciato andare... e venti secondi dopo,.. era follia… che ci ha condotto al misfatto. E ora, sono tutti li a puntare il dito, a dire: “sei un donnaiolo”, “sei un’ipocrita”, “mi fai schifo”… Tutti a dire le proprie ideologie o teorie. Ma non è vero... e non so proprio cosa fare per farlo capire a chi vive di voci. Anche coloro che reputavo, amici, si fidano delle malelingue, quelle che dicono che già a Giugno ci baciavamo, quando in realtà manco ci parlavamo.
Se solo,... vedessero la complicità dei nostri occhi, lo sguardo perso quando ci stringiamo la mano… No, non sanno niente... blasfemi... perché non hanno visto i nostri momenti fatti di sorrisi,... di parole,... di abbracci,... di baci… di emozioni forti… così forte, che ti fanno sentire ancora vivo… così forte, che ti fanno capire che la vita vale la pena d’essere vissuta e lo dice uno che fino a pochi giorni fa voleva farla... finita.
Per la prima volta, non ho avuto bisogno di chiedermi se valesse la pena rischiare, di soffrire per qualcosa… perché, quel qualcosa mi fa stare così bene, che il resto è superfluo. Ho una ferita che si sta rimarginando, tutto va in fretta con lei, me ne rendo conto che non è normale, ma,... perché una storia, deve essere normale? Entrambi viviamo di eccessi, siamo umili esseri umani che avevano bisogno di qualcosa. Quel qualcosa, lo abbiamo trovato reciprocamente l'uno nell’altro e ora completandoci... la serenità trionfa, nelle nostre vene e nelle stanze vuote dei nostri cuori,... danza un’emozione senza fine.
Nel frattempo tra le sue braccia sarò vivo e vivrò ancora… fino a quando... di noi non resterà... che un mucchio di polvere… se mai... accadrà.

Sei lacrima e sorriso,

le tue spine mi feriscono,

uccidimi con um abbraccio e al tempo stesso,

curami.

Amami.

Se devi amarmi, per null'altro sia
se non che per amore; non dire mai:
"L'amo per il sorriso, per lo sguardo,
la gentilezza del parlare, il modo
di pensare conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno". Queste
son tutte cose che posson mutare,
Amato, in sé o per tè, e un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto. Può scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti. Soltanto per amore
amami - e sempre, per l'eternità.

Ti vidi nel tuo giorno nuziale
e t' invase una vampata di rossore,
quantunque felicita' ti brillasse d' intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te.

E il baleno che s' accese nei tuoi occhi
(quale ch' esso fosse per me),
fu quando alla Belta' di piu' conforme
potesse svelarsi alla mia vista dolente.

Fu quel rossore, credo, pudore di fanciulla -
e ben si comprende che cosi' fosse.
Ma un piu' fiero incendio quel baleno
sollevo' - ahime'! - nel petto di colui

che ti vide nel tuo giorno nuziale,
allorche' ti sorprese quell' acceso rossore,
quantunque felicita' ti brillasse d' intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te.

A. Einstein:

"La vita e la morte confluiscono in uno, e non c'è né evoluzione né destino;
soltanto essere".

Lao-Tzù:

"Chi sa non parla; chi parla non sa.
Confondendosi esteriormente con l’uomo comune,
l’uomo reale è al di là dell’onore e al di là del disprezzo:
per questo è ciò che di più alto vi è al mondo".

Hafiz:

"Sulle ginocchia dei genitori eri un neonato che piangeva, 
mentre tutti intorno a te sorridevano. 
Vivi, dunque, affinché scivolando nel tuo ultimo lungo sonno, 
tu possa sorridere mentre tutti intorno a te piangeranno". 
 

.... in ogni piccolissimo frammento,      
ritroverai lo specchio della tua anima,
le lacrime non viste, 
i sorrisi rubati,
le attese deluse,   
le corse a perdifiato,  
le domande non fatte,
le scale non salite,
le albe solitarie...  
ma... sempre sarai,  
anche se dolorosamente, stupendamente...    
tè stessa...

William Shakespeare