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koh_i_noor

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Mi descrivo

vorrei essere pungente come C. Grant in Caccia al ladro, un po' più felice di H. Ford in Blade runner e meno malinconico di L. Ventura in Ultimo domicilio conosciuto, inseguendo la leggerezza di Mastroianni in Oci ciornie... disponibile a rimettermi in gioco, anche se spesso si risolve tutto in affettuose amicizie; separato, 180 magro, biondo e occhi chiari il tango per me è una passione, lo ballo da 11 anni, ma ho anche altri interessi

Su di me

Situazione sentimentale

separato/a

Lingue conosciute

Francese

I miei pregi

non vorrei imbrodarmi tutto

I miei difetti

talmente tanti che nemmeno io li so

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. donne
  2. gatti
  3. tango

Tre cose che odio

  1. ipocrisia
  2. vigliaccheria
  3. la bassa invidia

I miei interessi

Vacanze Ko!

  • Tour organizzato
  • Passioni

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    • Arti marziali

    Meta dei sogni

    Centro America

    eviterei ...

    noiosa: argomenti limitati, incapace di ironia e autoironia, le si perdona il difetto in presenza di altre qualità, preferibilmente fisiche

    lamentosa: sfigata come lei non c'è nessuno, il mondo congiura ai suoi danni o peggio, la ignora

    permalosa: facile all'irritazione per sciocchezze, subisce invece passivamente le peggiori offese

    maleducata: colei alla cui porta Goethe evitava di bussare una seconda volta, gentile solo se ha bisogno

    affrettata: non ascolta e trae conclusioni sbagliate

    chiassosa: il suo cellulare squilla di continuo in situazioni infelici per chiacchiere inutili

    piena di pretese: tutto le è dovuto, la crisi dei valori tradizionali (squaw non ballare, squaw la legna procurare!) la porta a uno stato di infelicità permanente, vorrebbe l’uomo zerbino, ma non va bene nemmeno quello e gli sceicchi sono così rari

    furba: vuole sempre guadagnarci, terrorizzata dall'idea di rimetterci perde tutto

    inconcludente (a bologna cioccapiatti): vorrebbe, non vorrebbe, non lo sa nemmeno lei

    inaffidabile: solo da letto, ogni tanto

    la seduzione e il tango: come la vita

    In una milonga, solo chi è disattento può pensare che sia l’uomo a invitare la donna: lo vede alzarsi e andare verso il tavolino della “prescelta”, che (caso strano) inevitabilmente accetta la proposta.
    In realtà, l’atto formale è stato preceduto da messaggi a distanza che, se sfuggono all’osservatore disattento, costituiscono però il fascino del tango.

    Infatti, durante la “cortina” che separa le “tandas” uomini e donne si sono guardati – ognuno seduto ai propri posti - cercando con gli occhi di catturare lo sguardo della persona con cui avrebbero piacere di ballare la tanda successiva.
    E’ un gioco di seduzione in cui la donna gioca un ruolo attivo e che esalta la sua femminilità, è il momento della “mirada”.

    Ad un tratto, ci si accorge di uno sguardo più insistente, oppure si riesce a catturare lo sguardo della persona cui stava puntando. Lo sguardo si fissa, “la mirada se clava”.
    A quel punto intervengono cenni del capo. Di solito comincia l’uomo.
    Il cenno significa “balleresti con me?”. Il cenno di risposta significa “certamente!”. E’ il “cabezeo”.

    E se una donna non desidera ballare con quell’uomo? Semplice: non lo “mira”, non “clava la mirada”, non risponde al “cabezeo”.
    Se invece una donna vuole ballare con quell’uomo? Ne cerca lo sguardo fino a che lui se ne accorge. E comincia il gioco di cenni del capo.

    Quando gli accordi sono stati presi, l’uomo si alza e va verso il tavolino della donna, che resta seduta fino a che lui arriva nelle vicinanze, a quel punto la donna si alza, lo raggiunge e cominciano a ballare.
    Alla fine della tanda, l’uomo riaccompagna la donna al posto dove l’aveva rilevata, ringraziandola (sempre e comunque) per i balli che lei gli ha concesso.

    Un osservatore inesperto può concludere che l’uomo vada ad invitare la donna, in realtà non è vero, vi è una sostanziale parità fra uomo e donna: se una donna non lo guarda, un uomo non potrà mai ballare con lei, per quanta voglia ne abbia.

    "li conosci quando bussi alla loro porta" Goethe

    cerco una donna intrigante, più intelligente che furba, carina e interessante.. eviterei le noiose, lamentose, chiassose, piene di pretese, inconcludenti o inaffidabili.
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