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Mi descrivo
Bisogna comprendere ciò che c'è scritto e saper leggere tra le righe...
...effimera, fugace, anelata, desiderata...eterea...
Su di me
Situazione sentimentale
-
Lingue conosciute
Inglese, Francese
I miei pregi
-
I miei difetti
-
Amo & Odio
Tre cose che amo
Classe...eleganza...stile
Bellezza...Seduzione
Romanticismo...appartenenza
Tre cose che odio
Maleducazione...volgarità
Sciatteria...mediocrità
Ignoranza...falsità
I miei interessi
Vacanze Ok!
Vacanze Ko!
Passioni
Arte
Lettura
Suonare
Musica
Cucina
Libri
Classici
Sport
Trekking
Running
Film
Drammatico
Libro preferito
Meta dei sogni
Film preferito
Il paziente inglese
Regina
Lo sguardo fiero ed indomito a tratti crudele, che colmi con la
dolcezza Non ingannano. Sei come una fiera che sguaina denti e
artigli aguzzi. Sadica nel midollo. Luminosa e algida Fragile.
Accogliente. Brezza di primavera. Sul palco e sotto il tuo trono,
dove emergi statuaria Estendi il domino senza orpelli o ammenicoli.
Ti basta un sorriso. Una voluttà bramosa di possesso, che non
lascia speranza. Non sarai mai sazia, mai. Il latte e il sangue si
confondono, sussurri di un corpo che cicatrizza il dolore Ma che
rimane nell Anima.
Puoi perdonarmi?
In un mondo che comprendo di rado, i venti del destino soffiano
quando meno ce lo aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano,
a volte sono lievi brezze. Ma non si possono negare, perché spesso
portano un futuro impossibile da ignorare. Tu, mio caro, sei il
vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di
quanto potessi immaginare... "Le parole che non ti ho detto"
Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la
cosa più importante è toccarlo, viverlo, convivere le malinconie e
le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell’altro,
sentire che non ne puoi più fare a meno… e cosa importa se per
avere tutto questo devi aspettare... (Gabriel García Marquez)
Inno alla bellezza
Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo
sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e
delitto: per questo ti si può comparare al vino. Riunisci nel tuo
occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di
tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che
rendono audace il fanciullo, l'eroe vile. Sorgi dal nero abisso o
discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come
un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su
tutto, non rispondi di nulla. Cammini sopra i morti, Beltà, e ti
ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno
affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari,
sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente. La farfalla
abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e
dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante
chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria
tomba. Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà,
mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il
tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho
conosciuto? Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che
importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia
unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno
gravi? Boudelaire
E poi fate l'amore
E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, i
morsi sulle labbra, le mani intrecciate, e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi
incastrati e anime in collisione, carezze sui graffi, vestiti tolti
insieme alle paure, baci sulle debolezze, sui segni di una vita che
fino a quel momento era stata un po’ sbiadita. Intendo dita sui
corpi, creare costellazioni, inalare profumi, cuori che battono
insieme, respiri che viaggiano allo stesso ritmo. E poi sorrisi,
sinceri dopo un po’ che non lo erano più. Ecco, fate l’amore e non
vergognatevi, perché l’amore è arte, e voi i capolavori.
Tu ricami la pelle di brividi con la punta del pensiero; sei nelle
mie parole perché sei nella mia mente.
Il cielo capovolto
Che ne sarà di me e di te, che ne sarà di noi? L'orlo del tuo
vestito, un'unghia di un tuo dito, l'ora che te ne vai... che ne
sarà domani, dopodomani e poi per sempre? Mi tremerà la mano
passandola sul seno, cifra degli anni miei... A chi darai la bocca,
il fiato, le piccole ferite, gli occhi che fanno festa, la musica
che resta e che non canterai? E dove guarderò la notte, seppellita
nel mare? Mi sentirò morire dovendo immaginare con chi sei... Gli
uomini son come il mare: l'azzurro capovolto che riflette il cielo;
sognano di navigare, ma non è vero. Scrivimi da un altro amore, e
per le lacrime che avrai negli occhi chiusi, guardami: ti lascio un
fiore d'immaginari sorrisi. Che ne sarà di me e di te, che ne sarà
di noi? Vorrei essere l'ombra, l'ombra che ti guarda e si
addormenta in te; da piccola ho sognato un uomo che mi portava via,
e in quest'isola stretta lo sognai così in fretta che era passato
già! Avrei voluto avere grandi mani, mani da soldato: stringerti
forte da sfiorare la morte e poi tornare qui; avrei voluto far
l'amore come farebbe un uomo, ma con la tenerezza, l'incerta
timidezza che abbiamo solo noi... gli uomini, continua attesa, e
disperata rabbia di copiare il cielo; rompere qualunque cosa, se
non è loro! Scrivimi da un altro amore: le tue parole sembreranno
nella sera come l'ultimo bacio dalla tua bocca leggera.