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lontano.lontano1 21 dicembre

Sto pensando che devo fare questo nuovo profilo perché l'indirizzo di posta di riferimento precedente mi è stato bloccato, senza un motivo e senza che io abbia ottenuta alcuna spiegazione. Ho perso, pertanto, e senza commettere alcuna violazione ai regolamenti anche i contenuti del mio blog, che fanno parte di quell'insieme di diritti e facoltà che appartengono all'autore di un'opera dell'ingegno e che gli consentono di rivendicarne la paternità e di utilizzare economicamente la creazione attraverso la sua riproduzione, distribuzione e diffusione. Sto pensando, inoltre, che la democrazia e la giustizia di cui tutti si riempono la bocca siano solo parole vuote dette da chi, quella bocca, dovrebbe avere il pudore di non aprire mai più.

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  • Commedia

Libro preferito

Colonia Italia (Fasanella) - - L'altra storia d'Italia (Lamberto Rimondini)

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Rifugio montano

Film preferito

C'era una volta il West

Dal mio nuovo blog

Libero senza libertà.

La piattaforma che ci ospita ha scelto un nome sbagliato; chiamarsi 'Libero' ed essere un regime totalitario, sede di dispotica ingiustizia è un ossimoro o una presa in giro.
Sto scrivendo questo articolo in un nuovo blog perché l'indirizzo di posta di riferimento a quello
precedente è stato bloccato dalla tirannia di cui sopra.
Un così severo provvedimento dovrebbe esser figlio di una colpa grave, di un qualcosa che faccia di utente, un delinquente meritevole di condanna a morte 'sociale'.
Di cosa mi sia macchiato non lo so e, probabilmente non lo sanno neppure coloro i quali hanno presa una tal decisione, ciò nonostante, prendendola.
A ragione, affermo che non lo sappiano perché non sono in grado di precisarmela.
Nascoste dietro il 'muro di gomma' sono le non risposte e le ragioni di qualche personaggio che, nascostamente, nasconde una verità che non ha il coraggio di portare alla luce.
Io penso che nulla di peggiore possa esistere, per un essere umano, che venir condannato da innocente.
Chi è colpevole, almeno, può farsi una ragione per una punizione che deve patire; può chiamare in causa una sua negligenza, un suo errore, incolpare la sfortuna o l'infausto destino. L'innocente, viceversa, non può neppure pensare di essere stato sfortunato perché il fato non c'entra quando si scontra con il perfido libero arbitrio di qualcun altro.
Al mio precedente profilo era associato qualcosa di mio; un patrimonio intellettuale che, poco importa se fosse stato di altissimo pregio o di infimo livello, quello che conta è che non potesse essere scippato neppure se l'autore fosse stato il peggior assassino, figuriamoci se costui fosse senza colpa alcuna.
La proprietà intellettuale non c'entra nulla con una punizione, nessuno si può arrogare il diritto di cancellare l'espressione di libertà che appartiene ad ogni singolo individuo.
A tal proposito ricordo a chi lo ignora o a coloro che se ne fregano, l'articolo 21 della Costituzione Italiana che recita: 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'. 
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1]nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
Non penso che ci sia possibilità alcuna per Libero di negare la libertà sancita dalla Costituzione senza andare contro una legge dello Stato.
Ci sono, inoltre, rei di gravi delitti che scrivono dei libri dal carcere e non mi pare che ci siano norme in grado di vietare loro di portare quelle pagine o dei personali pensieri oltre le sbarre di una prigione.
Tutto questo, avviene in questo mondo fatto di sbarre virtuali, ivi ci sono i bavagli e non mancano neppure delle palesi ingiustizie che, chiunque abbia visitato, anche solo per qualche momento la chat non può non avere notate.
La domanda che, a questo punto mi vorreste porre, so che sia questa e me la pongo da solo per poi darvi la risposta che da me attendete: 'Ma perché, a fronte di questa dittatura non ne resti fuori?'
Perché quando si rivolgono a me, i signori di Libero mi definiscono ' Gentile cliente'.
Per cui, se sono un cliente significa che usufruisco di un servizio in cambio di un prezzo.
Non c'è un esborso in denaro, questo è vero ma, è sicuro che, solo per il fatto che nessuno faccia niente per niente, come è notorio che, tutto al mondo abbia un prezzo, quel prezzo, in altra forma, io lo abbia pagato fin dal primo momento in cui ci sono entrato, lo stia tuttora pagando e continuerò a pagarlo a fronte di un servizio che, a questo punto mi è dovuto.
Il vivere civile si basa su regole e non può passare il concetto che le debbano rispettare solo coloro che non le dettano, come non è accettabile che ne venga aggiunta una non scritta che esprime il pensiero tanto caro al Marchese del Grillo ed, a quanto pare, anche alla comunità in questione.
Un utente o un cliente, per dirla come la dicono loro, ha dei diritti che non debbono essere lesi, così come non deve essere calpestata la sua dignità e la sua integrità morale oltraggiandola tramite un'ingiusta accusa.
Questo mio non è uno solo un comprensibile sfogo a fronte di una situazione grottesca patita, ma è anche il desiderio di far emergere le contraddizioni di un mondo falso e distorto.
A questo proposito porto ad esempio il proverbio che recita: 'Male non fare, paura non avere'. 
Come non comprendere la falsità di un'affermazione, forse figlia di altri tempi e aliena a questa che società in disgregazione
Come non comprendere che oggi sia proprio l'innocente che debba temere qualcosa da una giustizia che non è più tale e da esseri umani che fanno dell'arroganza e della prepotenza il loro unico scopo di vita.

i miei testi

Ho scritti 75 testi per le più belle colonne sonore di Ennio morricone.
Penso che, sul mio canale 
www.youtube.com/@19fabio19, valga la pena

di ascoltarle. Per quanto riguarda le mie parole, sarete voi a giudicare

se sarà valsa la pena di leggerle.

 

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