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ultimo accesso: 20 aprile

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lucinacuccio 05 aprile

La vera storia di Assareto

Assareto non è solo un fantasma.

Il suo vero nome era Leonardo Perizalli, e la sua esistenza è documentata in un antico libro del 1914, scritto da Guglielmo Bertagnolli.
È lì che la sua storia, rimasta per secoli nell’ombra, riemerge con tutta la sua forza e il suo dolore.

Ed è stato per puro caso che quel libro è finito nelle mie mani.
Quelle pagine, ingiallite dal tempo, sembravano chiedermi di essere ascoltate.
Leggendole, ho sentito dentro di me che la sua storia doveva essere raccontata.

Fu in quel momento che ho scelto per lui un nome nuovo, unico:
Assareto.
Non l’oblio, ma la trasformazione in spirito.

Nacque così la vicenda di un fantasma senza pace,
condannato a vagare tra boschi e castelli, tra neve e silenzi,
tra il tempo che scorre e un mondo che non è più il suo,
spinto da un desiderio più forte della morte:
tornare uomo, tornare a respirare, a sentire, a toccare la materia.

E quando, secoli dopo, incontrerà Maria, tutto cambierà.
Perché in lei sentirà un’eco lontana, un richiamo che supera il tempo e l’invisibile.
Con lei potrà forse infrangere la legge dell’Aldilà.
E forse, per la prima volta, potrà davvero scegliere.

Oggi Leonardo Perizalli vive nel mio personaggio.
E forse, in qualche modo, è felice che qualcuno ricordi la sua vicenda.
Perché Leonardo fu ingiustamente accusato di stregoneria e condannato a morire sul rogo davanti al Palazzo Nero di Coredo, solo per colpa della sua enorme ricchezza.
Il denaro, scettro del male, ha segnato il destino di un uomo meraviglioso,
che non ha mai rinnegato di essere un eretico,
perché essere eretico, per lui, significava restare libero.

È una storia che vale la pena raccontare.
E finché qualcuno la leggerà, Leonardo – Assareto – non sarà mai dimenticato.

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lucinacuccio 04 aprile

Sono un fantasma da 4 secoli.
Non ho pace. Non ho tempo. Ma ho memoria..
Nel mio cuore ci sono segreti, amore, vendetta… e un nome che non riesco a dimenticare. Io non spavento e la mia voce è un profondo sussurro. E chi mi ascolta non è più lo stesso.

Lucina Cuccio

ASSARETO E GLI SPECCHI DI CERA, trilogia.

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lucinacuccio 02 aprile

 

L’aldilà, nei mondi di Assareto, non è un luogo di pace o dannazione definita, ma un universo di energie, dove le anime errano in cerca di redenzione. Dopo la morte, ogni spirito conserva ciò che era in vita: desideri, emozioni, errori. È un regno silenzioso, in cui si percepiscono ancora i battiti del cuore e il fascino del mondo terreno, ma tutto è ovattato, come se fosse filtrato da un velo. I fantasmi vivono sospesi, trattenuti da legami irrisolti, da colpe non espiare, da amori non dimenticati. Assareto, condannato al rogo nel 1614, vaga per quattro secoli tra boschi e castelli, incapace di varcare la soglia definitiva. Il suo spirito, nobile e tormentato, è in cerca di salvezza, e trova in Maria una misteriosa “porta” verso il nostro mondo. Ma ogni tentativo di ricongiungersi con i vivi è pericoloso, perché l’infrazione delle leggi eterne comporta un prezzo: il blocco del proprio cammino ultraterreno. Eppure, il desiderio di amare, di toccare ancora la materia, di risentire il calore della vita, è così forte che alcuni spiriti rischiano tutto pur di vivere ancora una volta, anche solo per un istante.

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13
lucinacuccio 11 marzo

Dopo l’intensa e incredibile esperienza al Palazzo Assessorile, Maria cercò di riprendersi con una doccia calda, sforzandosi di razionalizzare ciò che era accaduto. Si convinse che la voce udita non fosse altro che un’allucinazione, un inganno della stanchezza e dello stress. Determinata a mettere da parte quel pensiero, si vestì con un maglione bianco e jeans e raggiunse i suoi amici nella sala del ristorante, dove fu accolta con calore.

I suoi amici la trattarono con affetto, cercando di sdrammatizzare l’accaduto, soprattutto Matteo e Fabio, che preferivano non parlarne. Durante la cena, tra spezzatino di cervo e strudel, il gruppo organizzò una giornata sugli sci per il giorno successivo. Maria si sentì sollevata dall’atmosfera rilassata, eppure non poté fare a meno di notare che Fabio continuava a osservarla con un’espressione di silenziosa preoccupazione e sospetto.

Dopo cena, mentre gli altri uscirono a bere qualcosa, Maria preferì restare in hotel a riposare. Da sola nella sua stanza, cercò di convincersi che fosse stato solo un momento di debolezza passeggero, che doveva smettere di pensare a quella voce. Era determinata a concentrarsi sui suoi studi di medicina, rifiutando di farsi distrarre da esperienze che sfidavano ogni spiegazione logica.

Ma nel cuore della notte, si svegliò all’improvviso con una sete insopportabile. Si alzò e andò in bagno. Mentre beveva, colse il suo riflesso nello specchio: pallido e stanco. E poi, dal nulla, un lieve ronzio le riempì le orecchie, crescendo sempre di più.

La voce era tornata.

Questa volta, la voce le disse di non avere paura e la invitò a sedersi e restare calma. Maria era terrorizzata, ma obbedì. Poi la voce fece qualcosa di inaspettato: le chiese scusa per averla spaventata e rivelò una verità inquietante: i suoi amici non avrebbero mai potuto sentirla.

Maria rimase sconvolta. Per la seconda volta in un solo giorno, aveva sentito chiaramente qualcuno che non c’era… una voce così particolare, così profonda, che sembrava attraversare densità diverse, spazi diversi, mondi diversi.

Era calda e avvolgente, con una risonanza capace di risvegliare dentro di lei qualcosa di inspiegabile.

Eppure, da futura dottoressa, Maria si impose di rimanere razionale. Attribuì quella voce profonda e sensuale alla sua immaginazione… o peggio, a una follia strisciante che rifiutava di riconoscere. 

 

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lucinacuccio 03 marzo

E finalmente ho iniziato a realizzare lo storyboard in inglese, per dare voce al mio personaggio preferito: Assareto.

Come ho ripetuto più volte, Assareto è ispirato a una figura realmente esistita. Il suo vero nome era Leonardo Perizzali, e la sua storia l’ho scoperta in un vecchio libro scritto da Guglielmo Bertagnolli, pubblicato nel 1914.

Bertagnolli ricostruì i famosi processi alle streghe di Coredo del 1614-1615, basandosi sui verbali originali degli inquisitori: l'istruttoria, le torture, le confessioni… Tra i tanti personaggi citati, quello che mi colpì di più fu proprio Leonardo.

Era uno scrivano del giudizio di Castelfondo, un uomo ricchissimo, e i suoi nemici ordirono un complotto contro di lui, fabbricando false prove di stregoneria per condannarlo al rogo e impadronirsi del suo ingente patrimonio: 30.000 fiorini.

Ciò che più mi colpì, leggendo quel libro antico, fu che, nonostante le torture, Leonardo non confessò mai di essere un eretico. Quale forza! Quale onestà!

Da qui nasce il mio personaggio, che ho chiamato Assareto. Egli simboleggia l'onestà, la forza e la fede. Naturalmente, ho romanzato la storia, ma alla fine, lo spessore e il fascino di quest’uomo rivivono perfettamente nel mio fantasma. 

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