Ai tanghi assolati.
Alle porte chiuse.
Ai feroci addiii.
Alle giostre lasciate spente.
Alle cinquantotto scarpe senza lacci.
Alle cinematografie impilate rese mastice.
Ai macigni sospesi, lasciati privi di schiaffi.
Ai colli protesi verso i trapezisti senza rete.
Ai lanciatori di coltelli smussi.
Ai margini indefiniti ricalcati con inchiostro color pervinca.
Alle saette ibride , svilite da parole sature.
Alle insinuazioni esondate.
Ai rospi divenuti principi.
Alle supponenze, che appaiono incredule...
E a tutte le mie difese, troppo spesso dissolte dedico ciò che resta della mia ardita anarchia...