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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Ringrazio ancora una volte le amiche per i commenti ricevuti, commenti che danno generosamente una visione di quello che sono e di cosa significa interagire. In un mondo finto tutto questo è reale e vero.

 

Ora, potrei continuare la riflessione, costruendo ancora sul pensiero passato, ma rischio e rischiamo di rimanere incatenati ad un sentimento cupo, cercherò, dunque, di non prolungarmi troppo.
Il senso di quello che mi è stato scritto è racchiuso, alla fine, in quel sentimento che è l’amore, la chiave di volta di ogni riflessione.

 

Nelle risposte ai commento ho scritto in due occasioni di come mi ha stupito leggere che l’odio non sia un sentimento che le amiche hanno vissuto o sentono di riconoscere.
Non condanno, impietosamente, chi perde la via, perché di fondo penso che c’è, sempre, una ragione alla follia e all’odio, la cattiveria in alcuni casi può essere una deforme essenza della natura di un essere umano, ma nella maggior parte dei casi è, un insieme di fattori che condizionano le nostre vite.
Il riscatto è una virtù che ha un valore immenso alla pari dell’amore e del bene assoluto. Le seconde possibile sono la via per guarire, perché chi fa del male in fin dei conti è malato, ferito nell’anima.
Mi stupisce, come ho scritto, leggere che non si è provato sentimenti che possono portare il cuore a odiare, perché tutti prima o poi restiamo feriti e ci ammaliamo, come si ammala il corpo.
Chissà, magari, la maggior parte degli essere umani non hanno mai avuto motivi per sentire nel cuore questo sentimento, portandolo, invece, a veicolare qualcosa di meno riprovevole e più auto infliggente. Ho scritto che la natura dell’odio porta inevitabilmente a cercare espiazione, per questo si cerca di far bene, per non cadere in quel che è dolore, l’odio, in fin dei conti, non è altro che una forma di dolore, che infliggiamo a noi stessi.
Ecco volevo sottolineare solo questo.

 

“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.”
Khalil Gibran

 

L’odio lascia profonde cicatrice, come il dolore che esso infligge. È il dolore che rende forti un’anima, la differenza, forse, è in quella profondità d’animo, in quella oscurità, che spezza lo spirito e anestetizza dalla sofferenza. Rimango dell’idea che la cattiveria è una porta e vi entra chi non sente nulla, chi non prova più dolore o mai ne ha provato.

 

Ora, non voglio come ho scritto all’inizio rimanere incatenato a questo pensiero, vorrei mutarlo ed evocare qualcosa di luminoso, cosa non facile visto quel che viviamo.
Persino la terra trema, ogni parte di questo mondo si scuote, come se una mano materna volesse farci fermare da quel che perseguiamo.
La storia insegna, a volte, i disastri hanno fermato guerre, unito fazioni, creato civiltà.
Oggi neanche la distruzione totale mette paura.
Ho sempre criticato il pensiero di chi per un bene supremo intimava e inculcava la paura (le chiese sono maestre in questo), oggi, il pericolo mi sa è proprio non provare paura.

 

“Era una mattinata movimentata, quando un anziano gentiluomo di un'ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti da una ferita al pollice. Disse che aveva molta fretta perché aveva un appuntamento alle 9:00. Rilevai la pressione e lo feci sedere, sapendo che sarebbe passata oltre un'ora prima che qualcuno potesse vederlo. Lo vedevo guardare continuamente il suo orologio e decisi, dal momento che non avevo impegni con altri pazienti, che mi sarei occupato io della ferita.
Ad un primo esame, la ferita sembrava guarita: andai a prendere gli strumenti necessari per rimuovere la sutura e medicargli la ferita.
Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse un altro appuntamento medico dato che aveva tanta fretta. L'anziano signore mi rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
Mi informai della sua salute e lui mi raccontò che era affetta da tempo dall’Alzheimer.
Gli chiesi se per caso la moglie si preoccupasse nel caso facesse un po' tardi.
Lui mi rispose che lei non lo riconosceva già da 5 anni.
Ne fui sorpreso, e gli chiesi: "E va ancora ogni mattina a trovarla anche se non sa chi è lei”?
L'uomo sorrise e mi batté la mano sulla spalla dicendo:
"Lei non sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi è lei”.
Dovetti trattenere le lacrime... avevo la pelle d'oca e pensai:
"Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita”.
Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.

 

Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.

 

La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.”

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

“La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.”
Alda Merini

 

Commentando il post di un’amica che parlava di come a volte la cronaca ci racconti le cruenta gesta di insospettabili uomini e donne, ho scritto di vendetta.
La vita, ho scritto, ci da spunto per riflettere, la vita ci da la possibilità di creare le nostre occasioni, opportunità, non solo buone, positive, ma anche cattive, negative.
Alla fine, è un pensiero come un altro.
Un tizio si alza la mattina, va a lavoro, passa le sue ore tranquillamente e forse noiosamente e senza che sia stato premeditato si trova, improvvisamente, a discutere con un collega, ed ecco che un sentimento di disagio si insinua nel suo cuore e nel tempo, piano piano, rancore e odio si fanno strada.
L’idea di vendicarsi si fa viva nella sua mente, nelle migliori delle ipotesi, dispetti, piccoli e magari innocui dispetti, l’indifferenza sarebbe la migliore speranza, invece si creano i presupposto per far male, perché fare male a chi odiamo, fa bene a noi.

 

Non sono ipocrita, ho raccontato la mia vita senza mai cercare di passare per buono, sono umano, un umano problematico e come tale ho un lato oscuro. Ci sono state persone che ho odiato profondamente, da bambino il controllo sull'emozioni non è semplice e non ho avuto a volte il cuore che un essere umano illuminato deve avere.
Una volta durante il servizio militare, un periodo fortemente stressante, mi sono ritrovano con un pezzo di vetro in mano pronto ad usarlo contro un altro commilitone. Ero un ragazzo silenzioso, solitario, facile preda di chi spavaldamente vuole affermare il dominio e il potere. Il branco, è legge di natura, sceglie sempre il più debole. Ed io sono sempre stato all’apparenza il più debole. Quella volta fui pronto, o meglio ero pronto ad usare il pezzo di vetro se il tizio non si fosse fermato. La mente nel panico cerca vie d’uscite e se non ne trova, se la parola non esce, se non si è capaci di difendersi minacciando con la voce, la mente sceglie altre strade, strade che non lasciano spazio al compromesso. Sono sempre siciliano, le minacce all’arma bianca le ho viste fin da piccolo. Stereotipo? Sì, c'è sempre un fondo di verità negli archetipi. Mio nonno pace all’anima sua, girare con un coltello a serra manico, come tutta la sua generazione. Ho dovuto scrutare profondamente in me, per liberarmi da quel tipo di paura, aprire la mente, leggere, seguire i giusti esempi, ascoltare e scegliere le giuste filosofie, non violenza, amore per il prossimo.
Credetemi non è facile seguire quelle parole, sostenere quegli esempi, e non sempre si vuole essere un esempio.

 

L’amica scrive alla fine:
“Forse se fossimo più attenti e disposti ad ascoltare, certi tristi accadimenti si potrebbero evitare.”
Attenzione, ascolto. Mi chiedo però, ci frega davvero? C’interessa davvero quel che succede al nostro vicino?
A volte leggo o ascolto episodi di cronaca e mi dico, fosse capitato a me sarebbe stato diverso, fosse stata mia sorella, mio figlio, avrei fatto carte false per non arrivare a quella situazione.
Una donna che viene molestata, o un bambino bullizzato, una madre, un padre, un fratello, una sorella ce l’ha. Posso mai immaginare, pensare, che non vedano, non sentano?
O davvero alla fine non frega nulla di nessuno, quando c’è da scegliere tra la nostra vita e la vita degli altri, si sceglie, davvero, di voltare le spalle?

 

Un'altra amica nella sua bacheca ha scritto all’inizio del suo bellissimo pensiero questa frase:
“Io amo, ed è sentimento gratuito."

 

Ecco che l’amore viene a darci la speranza a fasciarci il cuore e la mente. Nel suo verso l’amica dona una parola: gratuito.
Un amore gratuito è, un amore che non chiede nulla in cambio, non vuole nulla, solo dare, e dare, ed è questo l’amore che può fare la differenza, dare speranza. Nella retorica di una speranza vive la verità.

 

“Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me: l’amore è sapere tutto su qualcuno, e avere la voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. L’amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. L’amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.”
Albert Einstein

 

Einstein da voce al suo cuore e dona la sua verità, che è anche nostra, in fin dei conti l’amore è questo, lo descrivereste in altri modi? Direi di no. Ma come possiamo far sì che questo amore esista nel nostro cuore, anche quando siamo nelle situazioni che ho sopra descritto?

 

Come possiamo far esistere l’amore, là, dove è fertile l’odio, la vendetta, la paura?

 

Se poteste dare voce all’odio, cosa gli chiedereste?

 

Io: Odio come posso fermarti?

 

Odio: Non puoi fermarmi, puoi, però, cambiarmi. Sai, oggi, mi chiami odio, ieri, mi chiamavi amore. Basta crederci, basta sentire nel cuore il desiderio di fare bene.

 

E parola dopo parola, mi perdo.

 

 

Vorrei ringraziare per gli spunti di riflessione, le amiche: bluicee e Surfinia60.
Ringraziarle e pregarle di scusarmi per non aver chiesto per l’uso nella mia bacheca dei loro pensieri.

 

Ne approfitto per ringraziare anche, è doveroso, per il tempo che mi dedicano: elyrav, OggiGiornoRingrazio, prefazione09, stelladelsud16.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

In un commento un’amica ha scritto:
“Mi chiedo a volte da dove sia scaturita l’idea di creare un essere ‘intelligente’ come l’uomo, in grado di manipolare le leggi della natura a proprio piacimento, conferendogli quello che viene appunto chiamato ‘libero arbitrio’?”
Continua la sua riflessione attribuendo all’uomo la giusta etichetta di “mostro”.
Un mostro che si arroga il diritto di decidere chi vive e chi muore.

 

Rispondere alla domanda è certo straordinariamente complesso. Quale caos o mente ha potuto dare vita ad una creatura così contraddittoria?
L’evoluzione è, la naturale risposta, la complessità o difficoltà sta, invece, nell'immaginare la naturale associazione tra uomo e natura, come se l’uomo non fosse capace di essere parte della natura che lo ha creato. Con lui l’armonia che vive tra tutte le cose viene meno.

 

Leggerezza e pesantezza.

 

Definizione di leggerezza:
L’esser leggero, qualità di ciò che è leggero (che ha cioè poco peso). Agilità, sveltezza, anche scioltezza, facilità, spontaneità. Poca serietà, incostanza, volubilità, riferito alla persona o agli atti.

 

Definizione di pesantezza:
L’esser pesante, qualità di ciò che è pesante. Scarsa agilità, mancanza di scioltezza nei movimenti. Mancanza di facilità, di spontaneità. L’essere, il risultare noioso a causa di eccessiva serietà, pedanteria, prolissità.

 

È importante anche in un luogo come questo definire la propria identità, anzi, forse è proprio in posti come questo che si può riuscire a superare quell’etichetta di mostro che abbiamo tutti appesa al collo. Il mostro ha tante facce, ed ogni faccia mostra un subdolo e credule comportamento, metterci la faccia e mostrarsi nei contenuti, nei pensieri, frantuma parte di questa maschera e concede a chi partecipa a questa agora virtuale un’occasione, a volte breve, a volte lunga, di essere circondati da individui intelligenti. Un profilo privo di contenuti è un profilo inutile e non dona né leggerezza, né pesantezza.

 

Il peso di un argomento ne definisce la sostanza è garantisce partecipazione. Oggi si partecipa alla vita di tutti, grazia alle rete le informazione sono veicolate e il libero arbitrio ci concede la scelta di entrare nelle vite di chi ci circonda, entrando spesso e volentieri con la maschera del mostro (Haters).
Questa è la libertà concessa all’uomo dall’evoluzione, l’uomo non è un mostro per legge di natura, come lo è ai nostri occhi un’animale feroce, l’uomo sceglie coscientemente di essere un mostro.

 

La domanda sollevata dell’amica è la stessa domanda che si pongono da secoli la filosofia e la sociologia.
Come può l’evoluzione aver permesso lo sviluppo di una creatura capace di autodistruggersi?
Il peso delle domande che ci facciamo espande la nostra conoscenza e ci obbliga a porci davanti alle nostre illusioni e costruzioni mentali.

 

Ri-cito nuovamente Hawking: “Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, è l'illusione della conoscenza.”

 

Sono d’accordo con il grande scienziato, l’ignoranza è un nemico che può far enormi danni, ma mai quanto l’illusione di sapere. Ed è questa illusione che ci eleva rispetto alle altre specie e ci condanna all’arroganza e alla superbia, quell'arroganza e superbia che pone la conoscenza a verità e la verità a condotta. Per una presunta verità calunniamo, per una presunta verità trasgrediamo, per una presunta verità combattiamo, per una presunta verità discriminiamo, per una presunta verità uccidiamo, per una presunta verità inganniamo, questa ultima verità è la maschera che indossano molti utenti in questa comunità.

 

All’inizio visitavo i profili e cercavo di partecipare, oggi, non sento più la necessità come se dopo aver scandagliato l’oceano abbia tracciato la mappa di questo posto e trovato la verità, l’illusione mi ha lasciato l’idea che c’è il vuoto e che a parte una decina (anche meno) di utenti non c’è valore in questa realtà.

 

Scelte e libero arbitrio creano, sempre, conseguenze, anche nelle piccole azioni, anche nella più insignificante considerazione.

 

Sinceramente non penso di aver centrato l’argomento che avevo in mente.
Ha preso una strana pieghe la riflessione, l’intenzione iniziale era rispondere e approfondire il bellissimo commento lasciato dalla mia amica virtuale, non l’unico commento a dire il vero, che si lascia dietro una straordinaria moltitudine di quesiti su cui costruire un pensiero. Poi ho puntato, quasi, involontariamente al valore di quel che si scrive e scriviamo, alla leggerezza e pesantezza dei contenuto che sono poi ciò che ci spinge a partecipare e interagire, in palese critica con chi resta alla porta della propria inutilità, i tanti osservatori che visitano, visitano e visitano senza lasciare nulla. Il pubblico volendo serve, a volte è, persino, necessario per definire il bene e il male di una condotta o di una verità.

 

Che potere ha il singolo senza l’approvazione delle masse?
Questo aspetto stratifica, ancor più, l’essenza dell’essere umano, sublimando un comportamento che lascia senza parole. Un singolo uomo ha il potere di elargire benessere o malessere, ma questo potere è subordinato alla moltitudine, è la massa che lo concede, e allo stesso modo è la massa che lo sottrae.
È sempre una singola voce che semina. Strana creatura l’essere umano.

 

“Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane.”
Socrate

 

Secondo voi ha senso quello che ho scritto?

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Ieri la piccola Frida ha inoculato il terzo vaccino, fra 15 giorni potrà esser libera di interagire con il mondo e tutte le creature che lo abitano. Una dolce prigione la sua che sta per finire.

 

Le sue energie sono esplosive e credo sarà impagabile vederla correre.

 

ATTENZIONE CONTENUTO CHE POTREBBE URTARE LA SENSIBILITÀ DI ALCUNI.

 

Ieri parlando amichevolmente con la veterinaria, del più e del meno, si è detto come le mamme a volte per esigenze di sopravvivenza mangiano i cuccioli più deboli. La mia compagna era a conoscenza di questo comportamento, ha avuto gatti in passato, ha visto la sua gatta, mangiare alcuni piccoli, io non avevo idea, ero a conoscenza per esperienza che i pesci rossi se non li travasi in un altro acquario dopo il parto mangiano i piccoli, non pensavo che questo comportamento fosse consuetudine anche per i cani domestici. Sembra che Frida abbia perso due fratellini. La natura è spietata ma lungimirante nelle sue regole, il più forte sopravvive, il debole muore. C’è saggezza in questa legge?

 

Che dire? Saggia o no, questa legge sembra non aver lasciato il cuore degli uomini.
Hai voglia a parlare d’amore e compassione. Qualche giorno giorno fa un tizio ha chiamato mia madre, spacciandosi per un tecnico dell’Enel, dicendole che erano stati costruiti nuovi contatori che facevano risparmiare. Con una modica somma avrebbe risparmiato il 50% sulla bolletta.
Ovviamente falso, mia madre ha risposto che avrebbe chiamato l’Enel per conferma, al che il presunto tecnico ha chiuso la chiamata. Ci provano vigliaccamente e crudelmente.

 

La violenza non è la soluzione mai a nulla, ma una lezione la darei volentieri a questo tizio.

 

Il male, accende il male.

 

“La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male.”
Sant'Agostino

 

Ho, sempre, trovato alquanto contorta la teologia cattolica, difficile da capire a volte e difficile da far propria altrettante volte. L’insegnamento di Cristo è saggio, altruistico, moderno e universale. Che si è credenti, agnostici o atei, nessuna corrente religiosa, filosofica e culturale può mettere in discussione il messaggio d’amore alla base della sua eredita, eredita che trascende il paganesimo, l’ebraismo e il cristianesimo stesso, non è Cristo che conta, ma il messaggio d’amore, è sempre stato il messaggio d’amore. Le diatribe su chi ha la verità smettono d’esser verità nel momento che dividono, oserei dire, anzi, nel momento che vengono sollevate.

 

La natura dell’uomo divide, a volte un idea divide.

 

“Fummo costretti ad innalzare per un attimo le nostre menti dalla routine della vita quotidiana ed a riconoscere la presenza di quelle possenti forze della natura che urlano contro l’uomo, attraverso le sbarre della sua civilizzazione, come belve feroci in una gabbia.”
Sir Arthur Conan Doyle

 

Che sia la forza di Dio o la forza della natura, l’uomo non è uno spettatore inerme, ha l’intelligenza e le virtù per cambiare il suo destino.
Ed è questo che lascia attoniti, la sua capacità di declinare, costruire un’idea d’amore è resa fallibile della sua inettitudine della sua decadente logica di conquista.

 

Il forte sopravvive, il debole muore.
Il darwinismo sociale e lotta per la sopravvivenza, che bella cazzata.
Una cazzata con un fondo di verità probabilmente.

 

Una volta, ho letto un articolo, alquanto strano. L’articolo in questione rifletteva su come la terra sia stata testimone della presenza di due uomini totalmente diversi nello stesso momento.
Gandhi e Hitler.

 

L’dea è alquanto bizzarra ma riflettendoci mostra una verità ideologica.

 

“Gli esseri umani sono dotati di libero arbitrio? Se ne siamo dotati, in quale punto dell’albero evolutivo questo si è sviluppato? Forse le alghe verdi-azzurre o i batteri hanno libero arbitrio, oppure il loro comportamento è automatico e rientra nel dominio della legge scientifica? Sono soltanto gli organismi pluricellulari ad avere il libero arbitrio, o soltanto i mammiferi?”
Stephen Hawking

 

Farsi domande crea solo altre domande.
Da Frida sono giunto a Hawking.
Bella acrobazia.

 

Ad un certo punto perdo, sempre, l’iniziale punto di partenza, questo è il punto.
Le stelle mi vengono in mente e con le stelle chiudo.

 

L’unica cosa umana oggi giorno è, l’alieno splendore d’un cielo stellato.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Nell’ultimo pensiero ho raccontato la triste situazione di una collega della mia compagna e da questa situazione ho espresso la mia riflessione sulla separazione e su uno dei motivi alla base del conflitto.

 

Voglio riprendere i commenti ricevuti e riportare qui le considerazioni, a mio parere degne d’esser messe in evidenza, la bellezza di ogni agora è il confronto e lo scambio di opinioni.
Una ricchezza che non avrà mai inflazione e sarà, sempre, la fondamenta per qualunque umanità degna di questo nome.

 

“Col tono giusto si può dire tutto, col tono sbagliato nulla: l'unica difficoltà consiste nel trovare il tono.”
George Bernard Shaw

 

Ogni commentatrice ha donano uno specchio con la sua visione.

 

Una visione molto grande è necessaria e l’uomo (e la donna aggiungo io) che la sperimenta, deve seguirla come l’aquila cerca il blu più profondo del cielo.
Cavallo Pazzo, capo Sioux

 

Nel profondo di ogni esperienza, d’ogni parola e ogni emozione vi è la risposta alle nostre domande e l’ombra che scatena le nostre paure.

 

La prima amica riflette questa visione:
[…]
L’Amore con la A maiuscola ai giorni nostri richiede tanto capirsi, sacrificio , dedizione, ascolto e tantissima pazienza , cosa che , si sta perdendo
con il passare del tempo , difficile trovare coppie (non solo sposate , ma in generale anche conviventi) che riescano ad andare avanti per molti
anni , penso sia diventato troppo “facile” il lasciarsi , non parlo con questo di situazioni gravi e particolari che possono accadere nella coppia ,
ma trovo che si siano persi i veri valori dello stare insieme , troppa superficialità in entrambi e questo non fa bene all’Amore .
[…]
Grazie.
La mia risposta:
Ho scritto che l’amore si costruisce su tanti piccoli atti di gentilezza, a volte e solo questione di fortuna ma ancor più è questione di sopportazione. Ed è quello che hai scritto anche tu, quando dici che serve sacrificio, dedizione, ascolto e tantissima pazienza.
Metti, poi, il punto su un elemento importante, forse, vitale alla fine, letteralmenete alla fine, il logoramento, non solo il corpo invecchia, forse, anche l’amore invecchia con noi e come perdiamo le forze, la vista, l’udito, negli anni perdiamo anche pezzi di quel amore che sembra agli inizi eterno e infrangibile.
Oggi è, forse, più facile dare la colpa ai tempi, ai valori che sembrano sempre meno solidi, in realtà è nei cuori il problema e nelle menti.

 

La seconda amica riflette questa visione:
[…]
Penso che a parte casi limite non ci sia differenza di pensiero tra uomo e donna ,la peculiarità delle donne sta nel fatto che sono avvolte in una sorta di pudore che rende difficile l’esternazione.Non esistono donne caste ,esistono solo donne che non hanno incontrato un uomo in grado di accenderle.Esistono sicuramente persone più portate verso l’eros ma questo poi va coniugato con una vita di coppia che se è soddisfacente viene appagato.
Esistono uomini traditori,si,esistono donne traditrici, si, di solito si mischiano fra loro..anche se favoleggiano il contrario.
Perché si arriva alla separazione?Perchè uno dei due o inevitabilmente tutte e due hanno preso strade diverse,interessi diversi e si è persa la voglia di proseguire il cammino insieme.
Vorrei concludere dicendo che una buona intesa sessuale è un elisir di giovinezza per il matrimonio o convivenza..in caso contrario è come una porta nascosta in un sistema digitale..può andarti bene ,ma se qualcuno la scopre e riesce a craccare le difese..sei finito
[…]
Grazie.
La mia risposta:
In linea di massima sono d’accordo con te, a mio parere una differenza tra uomo e donna esiste e non è solo fisica, siamo diversi, come un uomo e diverso da un altro uomo. Ho scritto in un commento che va capita la donna che si ha accanto, come va capito l’uomo che si ha accanto, le diversità ci vincolano e ci limitano nella comprensione dell’altro, desiderare, chiedere, offrirsi non lèggiamo, non riusciamo a leggere le diversità che ci rendono coppia. Lo ripeto non bisogna mai dimenticare che siamo individui distinti. Non sempre si riesce a essere sulla stessa sintonia, come scrivi non esistono donne caste, esistono solo donne che non hanno incontrato un uomo in grado di accenderle, capirle, la diversità non è semplice da integrare nella nostre vite.
Ed è saggia la tua conclusione a volte e inevitabilmente tutte e due prendono strade diverse, interessi diversi e si perde la voglia di proseguire il cammino insieme.

 

La terza amica arriva al punto subito e riflette questa visione:
Che dire? Quando le coppie si separano sicuramente è un pò della serie “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Poi ci sono tanti fattori, non la ridurrei solo al sesso sicuramente come dici tu […]
Grazie.
La mia riposta:
Il proverbio è esemplificativo e straordinariamente efficace. Guardare ai proprio errori, molti accusatoti e traditi dovrebbero riflettere su questo, osservarsi dentro, con questo non voglio assolvere il traditore (a volte imperdonabile), in amore tutto è più complesso e una parole in più non farebbe male alla risoluzione, c’è sempre una risoluzione alla fine e immaginarla ogni tanto con canoni diversi non sarebbe una cattiva cosa.

 

La quarta amica riflette questa visione:
Una buona intesa sessuale è la ciliegina sulla torta (per così dire) .
Voler bene ed amore profondamente una persona è doloroso quanto piacevole.
La nostra sensibilità, viaggia a mille e vorremmo sempre essere presenti, quel tanto da “strafare” soffocando così la
reciproca esistenza.
Dare spazio, a un’anima passionale è complicato e recondito.
Ma per amore si può, si dovrebbe accettare il sano “compromesso” -per così dire- di non appartenenza….

Grazie.
La mia risposta:
Direi che molti problemi di coppia si eviterebbero se una parte non pensasse che l’altra gli appartiene.
Hai richiamato un punto importante, il possesso, la gelosia che nasce dalla sessualità. Istinto animale posso giustificare questo comportamento solo con l’istinto animale, l’istinto che trascende il desiderio e trasfigurare il piacere in ossessione, quando un’idea o una persona diventa un ossessione, si è in un rapporto destinato ad ammalarsi, più che un compromesso serve il coraggio di recidere un legame che forse non è adatto e non è sano perseguire.

 

La quinta amica riflette questa visione:
Questo è un tema assai complesso che dall’esterno non si può conoscere, non si può sapere i veri motivi perché una determinata coppia si separa,i motivi sono in generale quelli che spesso si sentono dire ,ma la verità principale credo sia perché non ci sono più i sentimenti quelli veri e profondi,non si parla più, si urla, non si dà abbastanza considerazione all’altro ,non si capiscono i segnali che l’altro ti manda per farti capire che c è un problema ,non ci si mette d impegno per risolverlo e venirsi incontro, non si collabora,è più facile tradire,andare a lamentarsi con qualcun altro dei propri problemi e intraprendere una strada meno impegnativa ,poi si è scoperti ci si separa. Le donne tradiscono quanto gli uomini altrimenti ,gli ultimi con chi tradirebbero?
Comunque in una coppia che si separa la colpa non è mai di una sola persona ,ma anche se inconsapevole anche l’altra persona ha le sue colpe, in tutto questo si dimenticano i figli là dove ci sono,che subiscono tutta la situazione e vedranno la loro vita cambiare .Oggi troppa facilità a dividersi e poca a comprendersi.
[…]
Grazie.
La mia risposta:
La tua sensibilità richiama motivazioni più profonde e credo che non possa essere messa in dubbio l’idea che se un matrimonio o una convivenza finisce, è perché l’amore che si è promesso si è scemato, quel che si cerca poi poco importa, qualunque sfera abbia creato la crepa, è il legame ossia l’amore reciproco, che viene piano piano fatto a pezzi.
L’amore si costruire su tanti piccoli atti, fatti di gesti e parole, ho scritto più volte che comprendere l’altro o l’altra è la più difficile delle imprese, come scrivi a volte non si riesce a capire i segnali, questo perché non sempre si riesce a essere sulla stessa sintonia, a volte e solo questione di fortuna e sopportazione, in amore comprensione e sopportazione sono quasi la stessa cosa o forse lo sono.
Condivido come ho, anche, scritto che la colpa è sempre di entrambi al di là di chi tradisce per primo o per prima, poi oggi è facile come hai scritto troppo facile separarsi a molti conviene questa facilità. Può diventare una buona scusa per volgere lo sguardo altrove.

 

La sesta amica ha donato una visione personale, fortemente legata alla sua vita.
Quindi non inserirò il commento per intero in bacheca senza il suo consenso.
[…]
Riconosco comunque l’importanza della componente intesa sessuale nella coppia.
[…]
Grazie.
La mia riposta:
La mia compagna non è una donna che chiede o si offre, non considera il sesso importante, potrebbe farne addirittura a meno, da parte mia lo considero un più, sono un creativo, un poeta, quindi un individuo con una grande attitudine al romanticismo e alla filosofia, per cui posso trovare e trovo gratificazione nel pathos e nell’eros che vive nelle parole e nelle attese, non ho un istinto da mandrillo per così dire, non ho problemi ad usare termine scabrosi il linguaggio è linguaggio e riflette la società che viviamo, un maschio di oggi direbbe, che gli diventa duro guardando un culo, a me non accade e non per che non sono maschio, ma perché la mia sessualità ha bisogno di arte e creatività, credo siamo riusciti a trovarci da questo punto di vista. Quando capita, però, sono io che prendo, sempre, l’iniziativa, romantico sì, ma sempre siciliano sono, passionale quando basta, lei non si è mai tirata indietro. Va capita la donna che si ha accanto, come va capito l’uomo che si ha accanto, desiderare è un chiedere amore, a volte e solo questione di trovare il giusto punto d’incontro, tra due mondi, due anima che sono comunque diverse. Non bisogna mai dimenticare che siamo individui distinti.
Detto questo non sempre si riesce a essere sulla stessa sintonia, a volte e solo questione di fortuna e di grande sopportazione, la mia è oceanica.

 

Ecco!!! Questi sono stati i commenti ricevuti e le risposte date, secondo me meritano d’esser lette, meritano una riflessione.
Ognuna delle commentatrici ha puntano lo specchio su un punto relativamente importante.
La prima: sul logoramento.
La seconda: sulle diversità.
La terza: sugli errori.
La quarta: sull’appartenenza.
La quinta: sui segnali e la comprensione.
La sesta: sulle colpe.

 

Logoramento, diversità, errori, appartenenza, segnali, comprensione, colpe, i volti oscuri di un legame che vive non solo di amore ma anche di paure, ed è questo l’ultimo punto che aggiungo: la paura.

 

“Capii che la paura non aiuta e non serve a nulla.”
Anna Frank

 

 

Grazie a tutte per la generosità e il tempo.
Lungo post grazie a chi è arrivata o arrivato alla fine.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

 

Ieri la mia compagna mi ha raccontato che una sua collega di lavoro si è separata dal marito, non scendo nei dettagli, da quel che ho capito per trascuratezza, uno o una trascurava l’altra o l’altro. Chi ha iniziato? Probabilmente dopo un pò di tempo, tutto, diventa reciproco, poco importa, quindi, accusare l’uno o l’altra.

 

Una parte, però, voleva la separazione (lui), l’altra no (lei).

 

Brutto, quando si è in conflitto sulla fine di una storia o la continuazione di una storia d’amore.

 

Non sentirsi amati.
Per l’uomo esiste anche una componente fisica che sembra non poter esser messa di lato.
Non sentirsi soddisfatto.
Se la donna non si concede si è in difetto di qualcosa che va riempito in un modo o nell'altro.
Credo che in molti casi, anche la donna, subisca questa mancanza, non voglio condannare una parte rispetto a l’altra, ma l’uomo credo subisca più questa influenza, questa tentazione. Lo reputo, semplicemente, un fatto di autocontrollo, la donna riesce a controllarsi di più.

 

Non ho idea cosa la psicologia asserisca in relazione a questi comportamenti.
La mia logica mi suggerisce che il problema in molti casi è nei preliminari.
In che senso?
Ci si concentra sull’atto finale, la penetrazione, lì, si impegna tutto il pathos e l’emozione, tralasciando quel che molti definiscono, “il gioco della seduzione”, le attenzioni che servano non ad arrivare al letto, ma ad arrivare a sentire che lei o lui e quel che desideriamo.

 

Molti si accendono troppo facilmente, altri troppo lentamente.
Alla fine ci si perde nella routine della quotidianità, tra piatti da lavare e spazzatura da buttare.

 

L’epilogo, purtroppo, si conclude spesso con la separazione.
Non posso avere la certezza che la trascuratezza affermata dalla mia compagna sia quella sessuale, ma dubito che non ci sia di mezzo, anche, questa sfera.

 

Ridurre tutto al sesso, potrebbe agli occhi degli austeri e perbenisti essere riduttivo, il matrimonio, in fin dei conti, si basa sull’amore e far l’amore è un atto che trascende il sesso.
Nella teoria sono d’accordo.

 

Richiamo ancora una volta il buon Seneca che saggiamente diceva: “Non è libero chi è schiavo del proprio corpo.

 

Potrei citare Jung di certo più ferrato sull’argomento: “La più parte degli uomini è eroticamente cieca, poiché commette l'imperdonabile malinteso di scambiare eros con sessualità. L'uomo crede di possedere la donna quando la possiede sessualmente: ma mai la possiede meno di allora. Infatti per la donna la sola relazione che conti è quella erotica. Per lei il matrimonio è una relazione con in più la sessualità.

 

Il problema di molte coppia è in quelle frasi iniziali.

 

Fammi godere” troppo egoistica.

 

Ti faro godere” troppo altruistica.

 

La frase perfetta:

 

Godiamocela” per i puri di cuore “amiamoci”. :-)

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Ecco, la Pasqua è finita
Gli amici se ne vanno
Che inutile serata
Amore mio
Ho aspettato tanto per vederti
Ma non è servito a niente
Niente, neanche una parola

 

Ecco, la poesia del Califfo è perfetta per declinare la fine di questa ennesima festività o ricorrenza.

 

Ieri abbiamo portato Frida fuori. Siamo stati in un Outlet, una sorta di città commerciale. I cicli vaccinali non sono completi (ne manca uno) ma stando attenti, evitando contatti con altri cani, siamo riusciti a dare un pò di libertà a Frida, che rinchiusa, sempre, in casa certo risente di questa forzatura, un cane ha necessità dell’aria aperta.

 

 

La riflessione, ora, nasce spontanea. A volte tutto accade per un motivo, anche se all’apparenza il caso sembra, sempre, l’elemento formante di ogni evento.
Negli ultimi dieci anni, direi progressivamente, mi sono sempre più impigrito, le uscite piano piano sono diminuite e sono più le volte che non esco di casa che le volte che esco.
A volte solo una volta a settimana giusto quel sabato per andare a far spesa.
Muoversi è importante ed un cane da’ motivi per muoversi.

 

L’età e il non avere figli, ha portato la pigrizia nella mia vita.

 

“Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile ed uno invisibile.”
Victor Hugo

 

Chissà, forse Hugo aveva ragione? Quando sono seduto sul divano e penso, penso e ripenso, in realtà lavoro, un lavoro invisibile e per nulla sedentario.

 

La pigrizia diceva Seneca è l’ostacolo di sé stessi.
Perché può indurre l’indolenza e l’insofferenza alla vita.

 

Vi è mai capitato di non aver voglia di fare nulla?
A me è capitato e capita, di non voler e non aver voglia di fare nulla. A volte dietro c’è un fallimento del momento, qualcosa che riesce a spegnere l’umore e la volontà. A volte, anche, per lunghi periodi. Oggi gli specialisti hanno inventato tutta una serie di patologie, ansie e depressioni per definire questo comportamento.

 

Alla fine dietro c’è solo una deprecabile voglia di non far nulla a volta accompagnata da una deprecabile paura di non riuscire a far nulla.

 

Non credo che vi sia alcun vivente che si consideri un essere insignificante, un lusso o un male necessario. Anche coloro che proclamano l’inutilità della vita vedono, assai di rado, l’inutilità di sé stessi. Forse pensano che, denunciando il male di vivere, riescano in qualche modo a recuperare – dalle macerie – il proprio valore…
Francis Scott Fitzgerald

 

L’elemento che mi piace di questo pensiero, è il richiamo alle macerie. Tutti credo, ci portiamo dietro delle macerie e tutti prima o poi andiamo a scavare a mani nude in quel ammasso emotivo, probabilmente Francis ha ragione in cerca del proprio valore o di quella rinascita che aspettiamo e bramiamo.

 

Che vi volete fare, sono le feste, all’inizio portano gioia, alla fine lasciano un pò di malinconia.

 

Pensate esistono persone a cui le feste portano solo malinconia. Triste? No. Malinconico? forse, Attuale? Sì.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Ho, com’era prevedile, notato molti post dedicati alla Pasqua, ci sta dopotutto, anch’io alla fine farò a tutti gli auguri per una felice Pasqua.

 

Di tutta la commemorazione religiosa, l’elemento che voglio mettere in risalto e usare per una mia personale riflessione è la resurrezione, non intesa come l’originale ritorno alla vita di Cristo, ma come occasione per una seconda vita o semplicemente una seconda chance.

 

Rinascere dopo un evento traumatico o una rottura che mette fine ad una storia o ad un periodo, più o meno, importante della nostra vita.

 

Ci sono molte storie che raccontano di seconde possibilità, di rinascite che sono esempi per le nostre vite.

 

Nel nostro piccolo tutti abbiamo avuto, vissuto momenti oscuri ed è l’aver superato questi momenti che, in molti casi, ci ha reso migliori.

 

che la fenice more e poi rinasce,
 quando al cinquecentesimo anno appressa 
erba né biada in sua vita non pasce,
 ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
 e nardo e mirra son l'ultime fasce.
Dante Alighieri - Divina commedia

 

Nel mito la fenice risorge dalle ceneri a nuova vita ed è questa la vera resurrezione dell’uomo mortale, dell'uomo imperfetto, dell'uomo che respira, ama e muore, rialzarsi delle ceneri del suo fallimento. Destare tanto il cuore da vedere la luce nel momento più cupo. E tanto più questa rinascita ha valore, quanto perse sono le speranze, fin al punto di non dar valore al più prezioso dei doni, la propria vita.

 

Esempi la società ne ha visti tanti, esempi illustri e un pò meno illustri.

 

Mi piace, sempre, quando posso citarla.

 

 

“E sorrido, perché la vita, ragazzi, è proprio una figata.”
Bebe Vio

 

La sento vicina, una di noi, perché noi siamo lei, avverto la sua fragilità e al tempo stesso la sua forza, per lei ogni giorno è una resurrezione.

 

Questo pensiero è solo un pretesto per augurarvi una felice Pasqua, potevo scegliere mille argomenti, questo mi sembrava il più rappresentativo il più vicino al mio modo di essere e pensare.
Un pensiero retorico e sopra le righe ma opportuno a mio parere.

 

Auguro a tutti una serena e felice Pasqua.

 

E una, sempre, coraggiosa rinascita.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Ieri sera, discutendo con la mia compagna, nessuna lite solo un pacato (più o meno) scambio di opinioni, mi è stato, per l’ennesima volta, fatto notare che non sono capace di essere sintetico e di non esser, neanche, tanto chiaro.

 

Lei sostiene che prolungo troppo il pensiero o la spiegazione del pensiero.
E mi chiedo, come si fa ad esprimere un pensiero in tre parole?
Una volta mi si accusava di stare, sempre, in silenzio, ora di parlare troppo.

 

Mi continua a ripetere che se prolungo il pensiero più di dieci secondi, l’interlocutore perde interesse e si distrae.
E si distraesse pure, rispondo io. La pazienza che metto ad ascoltare chi mi parla, dovrebbe essere reciproca, invece non è così.
Il problema è, che so che non è così. Comprendo l’intenzione della mia compagna, che è del tutto positiva, lei vorrebbe che fossi più sicuro nella comunicazione verbale, da sempre un mio limite, è un atto di riguardo il suo, un atto d’amore, vorrebbe fossi capace di affrontare tutto e senza difficoltà, lo vorrei anch’io, chi non vorrebbe essere il meglio di sé.

 

Ma come si fa a spiegare un concetto complesso in poche parole?
O dire ad una persona che l’ami senza aggiungere quel pizzico di poesia?

 

Anche qui, quando scrivo, a volte, sono prolisso e non molto chiaro.
Non riesco ad esser sintetico e limpido, quella limpidezza che ci rende immediati. Mai stato immediato.

 

Esistono persone che arrivano subito, a cui basta una parola per entrare in scena e restarci.
Ma è anche vero che siamo tutti diversi.

 

C’è chi dice semplicemente,
t’amo.

 

Chi invece dice,
t’amo come la goccia brama il mare,
come la stella brama il cielo,
come il sangue brama il cuore.

 

Capisco però che in un dialogo formale sarebbe inopportuno esprimersi così.

 

Tutta questa riflessione poteva, senza dubbio, essere espressa in una sola frase, non si sarebbe perso nulla e forse vista l’era, sarebbe piaciuta di più agli amanti dei messaggi moderni.

 

Purtroppo per voi, non sono ancora, il meglio di me. :-))))

 

Nazim Hikmet - 1948

 

Ai romantici, ai sognatori, ai suonatori d'ogni melodia, a tutti quelli che nascondono un artista nel cuore, a chi mille parole sono poche per dire t’amo, a tutti i cuori d’amore vestiti.

 

Buon arrivo alla Pasqua.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Stamattina sono stato dal mio medico per una prescrizione, nel tragitto, non più di 10 minuti a piedi, ho oltrepassato le poste, per pura sfortunata coincidenza nel momento di una lite verbale tra signori e signore, immagino per la fila.
Dovete sapere che, in questa posta la mattina presto, i clienti si avvicendano per prendere il posto, ognuno segna il suo nome su un foglio di carta e all’ora dell’apertura si ritrovano tutti davanti alla porta. A volte sul foglio di carta si arrivano a scrivere anche una trentina di nomi, soprattutto in questo periodo del mese, l’1 e il 2 i giorni più critici.

 

Le urla da quel che sentivo riguardavano un tizio che sembra avesse prenotato da casa.
Lo faccio pure io a volte, dal cellulare prenoto e quando siamo a pochi turni l’app mi avvisa di scendere.

 

Comprendo la frustrazione di quei vecchietti che si sentono fuori e incapaci di usare questi nuovi sistemi, ma a volte l’ottusità prevale anche sui capelli bianchi.
Per molti (questo indipendentemente dal bianco dei capelli) tutto sembra dovuto e con quale arroganza a volte pretendono strada, facendo passare un favore per gentilezza.

 

Rispetto.

 

Ovidio disse: “Un tempo era grande il rispetto per una testa ricoperta di capelli bianchi.” Se già ai suoi tempi egli si lamentale di tal mancanza, vuol dire che non sono bastati i secoli a migliorare il comportamento di certi essere umani, oggi giorno, neanche chi ha i capelli bianchi è immune da questa mancanza.

 

E qui mi chiedo, il rispetto si apprende o è innato?
Secondo il mio modesto parere si apprende. Il quesito è, chi dovrebbe impartire la lezione?
Chi ha, proprio, i capelli bianchi a rigor di logica.

 

L’esperienza dovrebbe maturare e instillare saggezza nelle menti degli uomini.
Un tempo ero convinto di questa affermazione, oggi, non né sono più sicuro.

 

Confucio disse: “La saggezza e il buon senso si ottengono in tre modi: primo con la riflessione, che è la cosa più nobile; secondo attraverso l'imitazione, che è la cosa più semplice; e terzo con l'esperienza, che è la cosa più amara di tutte.”

 

Riflessione, imitazione ed'esperienza, oggi, troppo spesso l’imitazione è emulazione di comportamenti truffaldini o peggio criminali.
Basta iniziare dal non rispettare una fila o pensare che tutto è dovuto, perché aspettiamo troppo o pensiamo di avere più diritto di un altro. A volte le scorciatoie sono la prima facile strada verso un pensiero sbagliato e vergognoso.

 

“Un uomo è tanto più rispettabile quante più sono le cose di cui si vergogna.”
George Bernard Shaw

 

Frase piena di saggezza, tante sono le cose, in questi tempi, di cui dovremmo vergognarci.

 

Personalmente non ho mai saltato una fila, mai preteso nulla dagli altri, anzi, ho sempre mostrato gentilezza a chi chiedeva un favore, se ho colpe e ne ho sono da ricercare nel comportamento, quel comportamento acquisito da piccolo che mi porta ad esser diffidente e ad allontanare chi mi sta attorno. Si è protagonisti di sé stessi sempre, nel bene e nel male, ma per un mondo migliore si deve esser protagonisti nella vita degli altri, possibilmente, nel bene.
Non potrò mai esserlo con il corpo e le parole, forse, solo con l’arte ed è già un passo avanti.

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