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Burn the flames

 

 vampire at my piano

The flames burn glaringly higher

And the eyes that stare

through the darkness

Though they have no form

There's no need for alarm

So burn, so burn

Burn the flames higher and higher

So burn, burn the flames

Never to expire

Here I sit

A skeleton at my organ

The candles in my candelabra

burning hellishly, hellish hell

And the laughter unending echoes

through the haunted house

A little Christmas spirit

Ghostly haunting deadly spirit

Every creature is stirring

Even the mouse

So burn, so burn

Burn the flames higher, higher, higher, and higher

So burn, burn the flames

Never to expire

So burn

Burn the flames higher, higher, higher, and higher

So burn, burn the flames

Never to expire

Here I sit myself at my instruments

Here they sit at their instruments

And the music fills and fills

Terrifies, horrifies, forever scares

The children of the night

What music we make

So burn, so burn

Burn the flames higher and higher

So burn, burn the flames

Never to expire

Sulle ali della libertà

 

 

Perdersi sulle ali della libertà, ecco cosa cercava. Una domenica mattina, con il sole appena nato a illuminare il mondo, la moto rombava sotto di lui, un cavallo d'acciaio che lo portava lontano dalla merda della settimana. 

 

La strada si stendeva davanti, un nastro nero che tagliava la campagna italiana, tra i campi di grano e le colline dolci come il pane appena sfornato. La libertà, quella vera, la sentiva nel vento che gli sferzava il viso, nel motore che ruggiva come un animale selvaggio, libero di correre senza catene.

 

La settimana era stata un ammasso di schifezze: lavoro, responsabilità, persone che ti succhiano l'anima come sanguisughe. Ma qui, su questa moto, tutto ciò svaniva. La mente si liberava, come un uccello che si scrolla di dosso la gabbia. Non c'erano più i colleghi con le loro lamentele, i capi con le loro pretese, non c'era più il traffico, le scadenze, la monotonia.

 

La strada saliva, si inerpicava su per le colline, e lui sentiva il cuore battere all'unisono con il motore. Ogni curva era una sfida, ogni rettilineo una fuga. La libertà non è una meta, è un viaggio, un moto perpetuo lontano dal conosciuto, dal prevedibile, dalla routine che ti avvolge come un sudario.

 

Le case, le chiese, i paesi che attraversava erano solo ombre, fantasmi di una vita che non gli apparteneva più. Ogni chilometro percorso era un passo verso l'ignoto, verso qualcosa di puro e incontaminato. Il paesaggio scorreva come un film, ma lui non era uno spettatore, era il protagonista, il regista della sua vita.

 

E poi, il momento di grazia, quando tutto si mescola: il cielo azzurro, il verde della natura, il nero dell'asfalto. Tutto diventa un'unica cosa, un unico respiro. La libertà non è più un concetto, è una sensazione, un brivido che ti attraversa da cima a fondo, che ti fa sentire vivo, finalmente vivo.

 

Ma come ogni fuga, anche questa aveva una fine. Il sole saliva, il tempo scorreva, e la realtà chiamava. Però, in quel breve momento di eternità, aveva vissuto, aveva assaporato la vita senza filtri, senza maschere. E forse, solo forse, quella libertà rubata a una domenica mattina sarebbe bastata a sopportare la merda della settimana entrante.

 

Tornando indietro, con il sole già alto e il mondo che riprendeva i suoi ritmi, lui sapeva. Sapeva che quella libertà, quella sensazione di volare, non sarebbe mai stata dimenticata. Era un pezzo di lui, un frammento di verità in un mondo di menzogne. E mentre spegneva il motore, con il cuore ancora in gola, pensava: "Ancora una volta, ancora una domenica, ancora libero."

Fight Fire with Fire

 

 

 

 

La città dorme sotto un manto di pioggia, un velo che nasconde e rivela allo stesso tempo. In un locale fumoso, dove il jazz sussurra segreti che solo i cuori infranti possono sentire, Boy Epic è un'ombra tra le ombre, il suo sguardo fisso su una visione che sembra essere stata strappata dalle pagine di un romanzo proibito.

 

Courtney Ellis emerge come una dea oscura, il suo vestito di seta nera che aderisce al suo corpo come una seconda pelle, rivelando più di quanto copra. Ogni passo che fa è calcolato, un invito silenzioso ma esplicito. Il suo profumo, misto al fumo, avvolge Boy Epic come un incantesimo, spingendolo verso di lei con una forza che sembra più grande di entrambi.

 

Le loro mani si trovano, un tocco che è un incendio lento, un brivido che percorre la spina dorsale. Boy Epic la tira a sé, le loro labbra si sfiorano ma non si baciano, una promessa di ciò che verrà. Il suo respiro caldo contro il collo di Courtney, che inclina la testa, offrendo se stessa alla sua bocca.

 

In un battito di ciglia, sono altrove, in una stanza dove ogni oggetto sembra esistere solo per celebrare il piacere. Le luci sono basse, quasi inesistenti, ma ogni ombra è un invito a scoprire, a esplorare. Courtney si muove come in un sogno, il vestito scivola via, rivelando la sua pelle che brilla sotto la poca luce, quasi fosse fatta di pura tentazione.

 

Boy Epic, con la camicia sbottonata, si avvicina, ogni passo un atto di devozione. Le loro bocche si trovano finalmente, un bacio che non è solo un bacio, ma un atto di possessione, di resa, di unione. Le mani di lui esplorano, tracciano linee di desiderio sulla carne di lei, ogni tocco una dichiarazione di intenzione.

 

Il tempo sembra fermarsi mentre si muovono insieme, una danza che non ha bisogno di musica, solo del ritmo dei loro corpi. Ogni gemito, ogni sospiro, ogni ansito è un linguaggio segreto tra di loro, raccontando storie di desideri repressi ora finalmente liberati.

 

Ma questa sensualità è intrisa di pericolo, come la lama di un coltello che luccica nella luce fioca. C'è qualcosa di proibito, un gioco di potere dove entrambi sono al contempo preda e predatore. E mentre si perdono l'uno nell'altra, il mondo esterno bussa alla porta con urgenza, richiamando Boy Epic a realtà più oscure.

 

Con un ultimo abbraccio, un ultimo bacio che sembra durare un'eternità, si separano. Ma il marchio della loro connessione è inciso nella pelle, un ricordo sensuale che li legherà per sempre, anche in un mondo dove ogni ombra può nascondere un tradimento. E così, nella notte, tra sussurri di sete e promesse di piacere, Boy Epic e Courtney Ellis continuano a scrivere la loro storia di seduzione, sapendo che il desiderio è tanto pericoloso quanto

irresistibile.

 

Sussurri di Caffè: Il Mistero del Desiderio

 

Il vapore del caffè si mescola al respiro affannoso, dita che accarezzano la tazza ma desiderano pelle. Labbra che sfiorano il bordo della tazza, immaginando baci profondi. Si sussurra di caffè e desiderio, parole che si perdono in un'atmosfera densa come il fumo.

 

La stanza è avvolta da una luce soffusa, quasi palpabile, creando ombre che sembrano avere una vita propria, danzando lentamente sulle pareti. L'aria è pesante, carica di un silenzio opprimente, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio, un battito che sembra echeggiare dentro il cuore.

 

Gli occhi di lui catturano la luce, riflettendo un desiderio che brucia come la brace sotto le ceneri. Un sorso del caffè, e il calore si diffonde, alimentando un fuoco interiore che si espande, mescolandosi con il vapore che riempie la stanza.

 

Lei si sporge, le sue dita giocano con il manico della tazza, ma i suoi occhi sono come due fari che illuminano la strada verso lui. Il desiderio tra loro è una forza tangibile, una corrente densa che li avvolge, avvicinandoli come se fossero intrappolati in una nebbia di passione.

 

Appoggia la tazza, il suono del vetro sul legno è un'eco che rompe la quiete, ma è solo la preludio all'inevitabile. Si sussurra un invito senza parole, un richiamo che risuona attraverso l'aria densa, quasi visibile.

 

Lui si alza, avvicinandosi con un inevitabile senso di destino, le sue mani trovano il viso di lei in una carezza che è quasi un rituale. Le loro labbra si incontrano, un bacio che inizia come una goccia in un oceano di silenzio, ma diventa un vortice profondo, consumando l'aria intorno a loro.

 

Il calore del caffè è ormai un ricordo, sostituito dal calore dei loro corpi che si cercano, che si trovano in un abbraccio che sembra voler fermare il tempo stesso. La notte si dipana in un mondo di sensazioni tattili, dove ogni tocco è un sussurro, ogni sguardo una promessa. Il caffè, ormai freddo, resta dimenticato sul tavolo, un silenzioso testimone di un incontro che ha il sapore di qualcosa di eterno, in un'atmosfera così densa che sembra trattenere ogni respiro.

Sussurri di Caffè: Il Mistero del Desiderio

 

Il vapore del caffè si mescola al respiro affannoso, dita che accarezzano la tazza ma desiderano pelle. Labbra che sfiorano il bordo della tazza, immaginando baci profondi. Si sussurra di caffè e desiderio, parole che si perdono in un'atmosfera densa come il fumo.

 

La stanza è avvolta da una luce soffusa, quasi palpabile, creando ombre che sembrano avere una vita propria, danzando lentamente sulle pareti. L'aria è pesante, carica di un silenzio opprimente, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio, un battito che sembra echeggiare dentro il cuore.

 

Gli occhi di lui catturano la luce, riflettendo un desiderio che brucia come la brace sotto le ceneri. Un sorso del caffè, e il calore si diffonde, alimentando un fuoco interiore che si espande, mescolandosi con il vapore che riempie la stanza.

 

Lei si sporge, le sue dita giocano con il manico della tazza, ma i suoi occhi sono come due fari che illuminano la strada verso lui. Il desiderio tra loro è una forza tangibile, una corrente densa che li avvolge, avvicinandoli come se fossero intrappolati in una nebbia di passione.

 

Appoggia la tazza, il suono del vetro sul legno è un'eco che rompe la quiete, ma è solo la preludio all'inevitabile. Si sussurra un invito senza parole, un richiamo che risuona attraverso l'aria densa, quasi visibile.

 

Lui si alza, avvicinandosi con un inevitabile senso di destino, le sue mani trovano il viso di lei in una carezza che è quasi un rituale. Le loro labbra si incontrano, un bacio che inizia come una goccia in un oceano di silenzio, ma diventa un vortice profondo, consumando l'aria intorno a loro.

 

Il calore del caffè è ormai un ricordo, sostituito dal calore dei loro corpi che si cercano, che si trovano in un abbraccio che sembra voler fermare il tempo stesso. La notte si dipana in un mondo di sensazioni tattili, dove ogni tocco è un sussurro, ogni sguardo una promessa. Il caffè, ormai freddo, resta dimenticato sul tavolo, un silenzioso testimone di un incontro che ha il sapore di qualcosa di eterno, in un'atmosfera così densa che sembra trattenere ogni respiro.

Un Enigma da svelare

 

 

Nel vasto oceano della metropoli, tra gli innumerevoli volti che si perdono nella nebbia del quotidiano, si erge l'ombra di un uomo che non ha nome. Non è il suo volto, che sembra essere stato disegnato dalla mano di un artista dimenticato, a colpire, ma piuttosto l'aura di mistero che lo avvolge, come un mantello invisibile. Si muove tra la folla con la disinvoltura di chi conosce ogni labirinto della città, eppure, per te, è un enigma.

 

Ogni suo gesto, ogni parola che esce dalle sue labbra, sembra essere stata strappata da un antico manoscritto, scritta in un codice che solo tu potresti desiderare di decifrare. Parla di mondi che non si trovano su nessuna mappa, di solitudini che si intrecciano sotto cieli che non riconosciamo. La sua voce è come un sussurro che si perde nelle stanze vuote dell'anima, lasciando dietro di sé più domande che risposte.

 

Lui è l'Uomo Ignoto, un personaggio che Kafka avrebbe potuto sognare nelle sue notti più inquiete, un individuo che porta con sé il peso di una storia che non si può raccontare, ma solo vivere. Non è un avventuriero nel senso comune del termine, ma un esploratore dell'invisibile, delle profondità dell'esistenza dove la luce della comprensione arriva solo per rifrazione.

 

In questo incontro, non c'è promessa di felicità o di normalità. C'è invece l'invito a un viaggio interiore, a un percorso dove ogni passo è un enigma da risolvere, ogni sguardo un labirinto di emozioni. Sei chiamata a seguirlo non per trovare risposte, ma per perderti nel mistero di ciò che è veramente umano, di ciò che è veramente te.

 

L'Uomo Ignoto non è un compagno per chi cerca la tranquillità della conoscenza certa, ma per chi è affascinato dal buio della propria anima, per chi trova bellezza nell'oscurità della comprensione. Unirsi a lui significa accettare di essere parte di un racconto senza fine, dove ogni capitolo scritto insieme è un passo verso la rivelazione di sé stessi, in un mondo dove il senso si trova solo nell'assenza di significato.

Behind the Wheel

 

 

Stasera siamo avvolti da un'aura di mistero, in un viaggio verso l'ignoto. La strada si snoda davanti a noi come un serpente, invitandoci a seguirla. Il vento accarezza il mio viso, portando con sé un'ondata di sensazioni contrastanti: eccitazione e paura, desiderio e incertezza.

Tu sei qui accanto a me, il tuo respiro si mescola al mio. Il tuo sguardo è un abisso in cui potrei annegare, eppure mi sento libero come mai prima. Ma c'è qualcosa dentro di me che mi tormenta, un'ombra che mi segue ovunque vada.

Il motore ruggisce, il cuore batte all'impazzata. Siamo due corpi che si muovono all'unisono, ma le nostre anime sembrano seguire percorsi diversi. Voglio abbandonarmi completamente a questa sensazione di libertà, ma ho paura di ciò che potrei trovare.

La notte ci avvolge, nascondendo i nostri volti. Le luci delle città sfumano in macchie di colore, creando un'atmosfera surreale. Vorrei che questo momento durasse per sempre, ma so che nulla è eterno.

I pensieri sono ricordi e i ricordi...svaniscono

 

Un agricoltore ai piedi dell'Etna vive in un mondo dove la notte non finisce mai, dove l'ombra del vulcano si allunga su tutto ciò che tocca. La sua vita, un romanzo noir di Céline, è una discesa nell'oscurità, tra il profumo del vino e l'odore di bruciato della sua anima.

 

Con gli occhi scavati da un sole che non perdona, aveva toccato il cielo con le sue vigne, ma il successo è un'illusione, un gioco di ombre che presto si dissolvono. Un'annata maledetta, i suoi vizi, e il suo impero si è ridotto in cenere, come se il fuoco dei suoi desideri avesse deciso di reclamare ciò che era suo.

 

Gli amori dell'agricoltore sono come i suoi vigneti, devastati eppure ancora in piedi. C'era stata una donna dai occhi che riflettevano l'oscurità, che gli aveva mostrato il piacere dell'amore e il dolore del suo abbandono. Poi, un'altra, un'ombra fugace nella notte, ma anche lei scomparsa come un sogno al risveglio. Ora, un ultimo tentativo di redenzione, ma ogni incontro è una danza con i fantasmi del passato.

 

Il piacere della vita per lui è un ricordo sfocato, un bagliore nella notte infinita. Il gusto del suo vino, i pochi momenti di pace sotto le stelle, ma tutto questo è offuscato dai suoi vizi. Il tabacco, l'alcool, le carte in notti senza fine, come se cercasse di annegare in qualcosa che lo porti via dalla sua realtà.

 

Ogni alba, si sveglia con la speranza di riscatto, ma il passato è un'ombra che lo segue come un cane rabbioso. Cammina per i suoi campi, vedendo solo la devastazione, sentendosi come un condannato che cerca di fuggire da una prigione invisibile.

 

La sua vita è un noir di Céline, dove ogni pagina è impregnata di una disperazione che cerca di trasformarsi in speranza, dove la bellezza è trovata nell'angoscia, nella cruda realtà di un'esistenza che è una lotta tra luce e tenebre. Vive, fallisce, ama, e in tutto questo, cerca di trovare un senso, un ultimo barlume di vita in un mondo che sembra destinato a spegnersi nella notte eterna dell'Etna.

Sussurri Mattutini...Alba sulla Pelle

 

 

Davanti al lavandino, sotto la luce del mattino che si insinua tra le tende, comincia il mio rituale, un dialogo silenzioso con me stesso, con la vita, e forse, con te. La schiuma, fredda e densa, si posa sul mio viso come una promessa di rinnovamento, una tela bianca su cui il rasoio dipingerà la mia verità. Ogni movimento del rasoio è un gesto di intimità, un sussurro di promesse non dette, una danza tra il controllo della lama e l'abbandono della carne, tra la maschera che porto e la faccia che solo io, o forse tu, potresti vedere.

 

Il suono del rasoio, un fruscio delicato come il mormorio di un amante, è la musica di un desiderio, una melodia di possibilità. Ogni pelo che cade è un invito a esplorare oltre la superficie, a scoprire non solo il volto che il mondo vede, ma il paesaggio interiore, le valli e le montagne di un'esistenza vissuta. Le linee sul mio viso, non solo quelle che la lama accarezza, ma quelle tracciate dai giorni, dalle notti, dalle gioie e dai dolori, sono una mappa di viaggio, una strada che forse vorresti percorrere con me.

 

Radersi è un atto di spoliazione, di svestirsi non solo della barba, ma delle maschere che indossiamo per il mondo, un incontro con la verità più nuda, con la possibilità di essere veramente visti, compresi. Penso agli uomini prima di me, a come questo atto di routine fosse per loro un momento di riflessione, di confronto con se stessi, ma qui, ora, è il nostro momento, un atto di condivisione, un'apertura verso qualcosa di più profondo.

 

La schiuma che l'acqua lava via è come il velo della notte che si solleva all'alba, rivelando non solo il mio volto ma un pezzo della mia anima, un invito a un viaggio non solo geografico ma emotivo, un'avventura che potrebbe iniziare con un semplice sguardo, con un tocco. Mi asciugo il viso, e nel riflesso vedo non solo me, ma l'idea di te, di noi, un'opportunità per scrivere una nuova storia, per scoprire insieme i segreti che si nascondono dietro una rasatura, dietro un sorriso, dietro uno sguardo.

 

In questo gesto quotidiano, c'è un'intimità profonda, una seduzione sottile, una promessa di autenticità, di una vita vissuta con l'intensità di un romanzo. Ogni passaggio del rasoio è un pennello che dipinge il nostro destino, ogni giorno un nuovo capitolo, ogni mattina un invito a esplorare non solo le strade del mondo, ma i sentieri dell'anima,

insieme.

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