in un solstizio eterno
lungo strade di ghiaccio
ove la morte è amica.
Ho celato il volto in nebbia
armatura grigia del tempo
senza più scempio ne quiete
nel ventre della solitudine.
Ho vagato con l'anima stanca
un pugnale stretto nella mano
le ali rotte sotto i piedi
e una corteccia per vestito.
Ho ingoiato sassi e brina
che sapevano di fiele
ho taciuto il mio pianto
ridendo in faccia al mondo.
Ma non ho chiuso
mai il mio cuore .