Un bacio e... via
Esco e porto a spasso i pensieri evitando le vetrine e i tragitti piccolo borghesi di chi non vuole sentirsi sola.
Amo la solitudine ma non come abitudine.
Decenni fa avevo tanti errori ancora da imparare, ero poco più che bambina.
A volte, sento di essere ancora una bambina.
Decenni fa i tacchi li portavo tutti i giorni ora raramente o quando cammino sola.
Ho scoperto che certi uomini s'imbarazzano a sentirti o vederti sicura di te (anche se dentro tremi) nonostante amino i tacchi e le calze velate.
Oggi però ho deciso che metterò i tacchi in questa terra che dondola così affascino il cielo e tutti i cieli negli occhi di chi passa e di chi sta fermo.
Camminare soli è un po’ come vagabondarsi dentro ignorando chi c’è fuori.
Inspirare ed espirare.
Ascoltare quei respiri che richiedono fede alla vita perché sbagliare è facile ed io in questo sono bravissima.
Ho fede ma a volte dentro mi sento atea e nel mio intimo anche un po’ puttana.
Ehi, come ti chiami?
Tu come mi chiameresti?
Così, con un occhiolino, con un gesto.
Ecco, quello è il mio nome: con un occhiolino, con un gesto.
E dimmi uomo, dimmi, i tacchi li posso indossare?
Si, se vuoi si, ma tanto non servono, ti porto in braccio io.
Oh ... grazie, se riesci a trattenere anche il peso che non si vede ma che ho ancora dentro, giuro ti do un bacio.
Anzi tre.