L’onda del mare avanza e si ritrae ed il vento leviga il corpo di donna nel ritmo lento del fare l’amore.
Le sue onde arrotondano i fianchi rendendo le curve docili e sinuose.
Poi, improvvisamente diventa tutto tattile.
Serica sensazione di calore, morbidezza e silenzio. Solo due corpi. Lui e Lei.
E Lui che avanza come pietra sulla sabbia.
Le sue mani tracciano linee su quel viso di donna disegnando architetture di dolcezza in quegli occhi capaci di trasformazioni improvvise.
E diventano pelle.
Pelle che racchiude e due corpi che esplodono.
Pelle che accoglie gocce di nettare, gocce di olio, gocce di lacrime. I polpastrelli percepiscono quello che gli occhi non vedono.
La sua bocca, i suoi seni, i suoi fianchi, il suo sesso esposti e offerti ondeggiano in una danza il cui pudore è vinto dall’ardore di Lui, spettatore unico di un palcoscenico che incanta.
Osservarsi a occhi chiusi.
Sentire solo il desiderio riflesso come in uno specchio e poi guardarsi nel momento preciso in cui si diventa un corpo solo come quando un improvviso temporale sconvolge il movimento dell’onda.
Lui e Lei. Perfezione.
Il vento che completa l’onda del mare.