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pocavoce

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Mi descrivo

Ho poca voce perché mi sono stancato di parlare a vuoto.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Poca Voce: perché?

Per parlare parlo: non sono afono né muto. Sono solo stanco di parlare a vuoto, di gettare parole al vento e pensieri dalla finestra; eppure ce l’ho messa tutta, e questo in tutto il corso della mia vita, non ho lesinato energie né cuore. Mi sono, però, reso conto che non tutti, ahimè, hanno lo stesso atteggiamento nei confronti di chi dà, di chi offre se stesso, le proprie emozioni, i propri sentimenti; no, non siamo tutti uguali e, per un verso, la cosa mi riempie di orgoglio, dall’altro di consapevole, ma non triste, solitudine. Ma, poi, passa.

Così, all'improvviso

Così, senza un apparente motivo, le cose cambiano il loro corso, ma è il loro corso e non si può fare nulla per fermarle; rimane da sedersi ed osservare il lento ma inesorabile fluire. Non ha senso, infatti, mettersi le scarpe più comode e correre all'inseguimento del destino che, tanto si sa, corre più veloce anche a piedi scalzi.

Rispondo a una domanda che spesso mi viene posta

Sei normale? Ecco, a questa domanda, apparentemente banale, voglio rispondere pubblicamente: sì, credo di esser normale, dove per normale intendo in possesso di facoltà mentali più o meno nella norma, di una vita più o meno nella norma, vissuta senza eccessi ma tentando di oltrepassare il confine della banalità, di uno spirito che mi porta ogni giorno a cercare qualcosa di sconosciuto, per imparare ed apprendere, per capire il mondo, e attraverso il mondo, me stesso e poi il contrario. Non so se questi elementi possano far dire a chi mi conosce se io sia normale. Nel dubbio, me ne frego del pensiero altrui, e, guardandomi allo specchio, mi dico di esser straordinariamente normale.
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