Se oggi fosse l'ultimo dei miei giorni....
Se oggi fosse l'ultimo dei miei giorni
prenderei il cavallo più veloce che c'è,
magari anche Pegaso, il cavallo alato,
per arrivare il più rapidamente da te.
Mi vestirei di un abito leggero violetto
come il colore delle viole a primavera
e t'aspetterei sulla riva del mare
raccogliendo conchiglie e stelle marine
e quando a un tratto sentirei la tua presenza,
anche se lontana, mi girerei verso di te,
e ti abbaglierei di un sorriso fatto di mille attese,
di mille sogni, scenderebbe un lacrima per la gioia
di averti accanto, almeno per una volta.
Cammineremmo l'uno verso l'altro,
parlandoci con le parole che tante volte ci siamo dette
,
che abbiamo lette, e balbettate sulle nostre labbra....
poi, finalmente, ci abbracceremmo, e sarebbe come
sentirsi a casa.
Vorrei abbracciarti così forte, ma nello stesso tempo
così teneramente, e distendermi sulla sabbia
per sentirti su di me, dentro di me, con quel fuoco
che ci brucia dentro ma non ci consuma...
per amarti una volta come io ti vorrei,
per darti tutti i baci che non ci siamo mai dati
e quando saprò a memoria ogni poro della tua pelle
e conoscerò il sapore dei tuoi più caldi baci,
mi lascerò trasformare in schiuma
per poter ribaciare la riva del mare dove ci siamo
amati
quando la nostalgica onda mi condurrà.
Lo scrigno
Tra le nebbie del dormiveglia sei venuto da me,
tra le lenzuola sfatte, ancora calde dei nostri corpi
intrecciati,
mi hai afferrato i polsi, hai baciato le mie labbra,
ha lambito i miei seni con lingua di seta,
succhiando i miei capezzoli eretti in una muta e supplichevole
preghiera,
mi hai riempito della tua forza, immergendoti nella mia
dolcezza,
hai scardinato lo scrigno per rubarmi la perla.
Sussultano insieme il mio corpo e il mio cuore.
Sei tu il mi paradiso, dolce amore.
La mia meta
Senza una meta stasera cammino,
ma non per strada, non per un sentiero,
indietro nel tempo passato quand'ero
ancora bambina e nel tuo destino.
Avevi sul viso uno sguardo ammiccante,
eri guizzante, pazzo, esuberante,
eri il ritratto della spensieratezza,
eri il riflesso della mia giovinezza;
negli occhi avevi uno sguardo profondo,
dei tuoi capelli amavo il bel colore
biondo,
m'accontentavo di occhiate fugaci,
mentre di notte sognavo i tuoi baci.
Sapevi infondermi coraggio e ardore,
mentre nel cuore mi nasceva amore,
l'intimo mio sapevi intenerire,
dimenticandomi cos'è il soffrire.
Eri gentile, m'avevi conquistato,
sembravi un principe venuto dal
passato,
l'animo tuo era quello di un poeta.
Volevo amarti: era quella la meta.
Cris '76
Primo amore
Ti scoppia tra le mani la vita in
gioventù,
hai un amore fanciullo in cuore,
hai un entusiasmo, una gioia, un calore
che con gli anni non tornerannio
più.
Pazzi son quelli che ridono al pensiero
del loro primo amore innocente e
sincero,
essi non sanno, non hanno mai saputo
cosa vuol dire un amore perduto.
Si muore a poco a poco vivendo sol
d'affanni
e più nemmeno il fuoco scaldar potrà i tuoi
anni
e fra le mani resta un mucchietto di
sabbia,
fatto di delusioni, inganni e tanta
rabbia.
Cris '80
Pagine bianche
Stasera ho cosparso tutto il mio letto
con le lettere che un tempo tu m'hai
scritto;
eran parole, sì, ma tanto affetto
emanavan da quel tuo cuore afflitto.
Noi eravam lontani, e sol la posta
era per noi la più lieta
sorpresa,
ed io attendevo con ansia una
risposta,
che a volte ritrovavo uscendo a far la spesa.
Era un sottile anello, ma come una catena
ci teneva aggiogati al gioco
dell'amore,
ci sollevava l'animo quando il cuore era in
pena
e lo lasciavan saturo di un tenero calore.
Per anni queste pagine tenuto hanno un'unione
che tempi oscuri ha visto più d'onde
tempestose,
più forte della morte e della delusione
quando le spine erano più grandi delle rose.
Ed oggi che un epilogo lieto volle la sorte
e uniti per la vita siamo sino alla
morte,
ti vedo rincasare la sera a mani
stanche
e non mi sai che offrire se non pagine
bianche.
Cris 19/8/80