Mi descrivo
...mi dispiace, ma io so io, e voi non siete un c...o!
Pulizia fatta...ora rimane l'essenziale...Olimpia...
La madre
Ungaretti, Giuseppe - La madre E il cuore quando d'un ultimo
battito avrà fatto cadere il muro d'ombra per condurmi, Madre, sino
al Signore, come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno, come già ti vedeva quando eri
ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, come quando
spirasti dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra ma la luce ha
aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita
Ciao Nino...
Me fanno ride' a me li carbonari. Li congiurati... ma de che? De
teste ne poi taja' quante te ne pare... so' le lingue che contano!
«Come ti chiami? Angelo Brunetti, Eccellenza, detto
Ciceruacchio: gonfaloniere de Campo Marzio, di professione
carrettiere (si sente da come parlo)...dice...Allora perché ti
sei impicciato de cose che non te riguardano? ...dico...Perché…io
so' carrettiere ma a tempo perso so' omo...e l’omo si impiccia
Eccellenza. Difatti vie’ Garibaldi e dice "Famo l’Italia", e io
che fo’? Nun m’empiccio? Io so' romano, Eccellenza, ma a tempo
perso so' italiano: è colpa?
...dice...Sì…Ah! mo’ è colpa esse' italiano?...No...dice lui.
E’ colpa perché tu hai difeso l’anarchia e la rivoluzione. Ma
nossignore eccellenza! Io ho difeso Roma, er paese mio. E lei ce
lo sa meglio de me…Ma come, i francesi me pijano a cannonate e io
nun m’empiccio? Nun me riguarda? Insomma, Eccellenza, se annamo a
strigne, che avemo fatto de male? 'Sta creatura manco a dillo…ma
io? Io c’ho fatto? Ho voluto bene a Roma, embè? E da quanno in
qua l’amor de patria è diventato un delitto? Però se nella legge
vostra è un delitto volé bene ar paese proprio...allora io so’
corpevole...anzi so’ reo confesso...e m’offenderebbe pure se me
rimandaste assorto. Per cui, Eccellenza, spero che lei si sia
persuasa...e così voi che mi sembrate....Oh!!! Ma me state a
sentì? No...dicevo...spero che pure voi ve siete appersuasi…No ma
che fate?!!…il ragazzino no!!»
La viola d'inverno
Arriverà che fumo o che do l'acqua ai fiori, o che ti ho appena
detto: "scendo, porto il cane fuori", che avrò una mezza fetta di
torta in bocca, o la saliva di un bacio appena dato, arriverà, lo
farà così in fretta che non sarò neanche emozionato … Arriverà che
dormo o sogno, o piscio o mentre sto guidando, la sentirò benissimo
suonare mentre sbando, e non potrò confonderla con niente, perché
ha un suono maledettamente eterno: e poi si sente quella volta sola
la viola d'inverno. Bello è che non sei mai preparato, che tanto
capita sempre agli altri, vivere in fondo è così scontato che non
t'immagini mai che basti e resta indietro sempre un discorso e
resta indietro sempre un rimorso… E non potrò parlarti, strizzarti
l'occhio, non potrò farti segni, tutto questo è vietato da
inscrutabili disegni, e tu ti chiederai che cosa vuole dire tutto
quell'improvviso starti intorno perché tu non potrai, non la potrai
sentire la mia viola d'inverno. E allora penserò che niente ha
avuto senso a parte questo averti amata, amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale un tuo sorriso, e nessuna canzone è più
grande di un tuo giorno e che si tenga il resto, me compreso, la
viola d'inverno E dopo aver diviso tutto la rabbia, i figli, lo
schifo e il volo, questa è davvero l'unica cosa che devo proprio
fare da solo e dopo aver diviso tutto neanche ti avverto che vado
via, ma non mi dire pure stavolta che faccio sempre di testa mia:
tienila stretta la testa mia.