Vulcano malato
Ancora un tremore
Ancora una notte passata a guardar le stelle
e come tu ti agiti nella notte.
La notte si colora con il tuo fuoco
e noi con paura stiamo qui ai tuoi piedi
sognanti a riempire
i fogli di rime
che si uniscono l’un l’altra
e ti cantano la ninna nanna.
Noi mortali siamo malati di te,
ci ubriachiamo della tua bellezza,
nel vino che ci doni cerchiamo conforto
e al tuo minimo movimento
torniamo con il naso all’insù
per farti compagnia ancora una notte
mio vulcano malato.