28 gennaio
Forse il domani crollerà
come un vecchio ponte,
mangiato dall’usura, dal tempo,
forse il mondo resterà vuoto,
forte lo spavento,
e occhi serrati, per non vedere,
ma tu rimarrai, lo so, qui con me,
la mia mano stretta nella tua,
e sentirò le tue vene pulsare,
come sempre, come da sempre,
mi trascinerai in una danza
fatta di sogno e luce
che irraggerà la notte,
e sarà chiarore, forte,
in quel buio denso
che mi mangiava l'anima.