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va.lentille

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ultimo accesso: 23 giugno

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va.lentille più di un mese fa

non senti nulla, non pensi a niente,

ma lui, non ti sta guardando.

 

non pensi a nulla, non senti niente,

verrà a piovere 

ma lui no, non ti sta guardando.

 

non senti nulla, non pensi a niente,

ormai piove, è troppo tardi e lui, lui

non ti sta guardando.

 

forse perchè non ha più voglia di guardarti

non ti sta guardando, e oggi sei particolarmente brutta, 

forse si è abituato alla tua faccia e non ne può più

forse

ha notato che ti stai chiedendo questo.

 

è infastidito. 

 

-NON TI VUOLE-

 

ti bacia, zampetta scalzo sul letto,

si avvicina al tuo petto.

 

va tutto bene.

 

te lo ripeti che va tutto bene, è l'unica banalità a cui puoi attaccarti ora,

no?

è il mantra degli idioti, che hai fatto tuo, 

ma tanto

va tutto bene 

e tu 

non hai quasi

più

il respiro.

 

va tutto bene. 

 

potresti provare a disinnescare, a fare pensieri felici, a goderti questo momento

ma

non daresti abbastanza peso al complotto, alla cospirazione che c'è alle tue spalle.

 

a loro: 

loro, 

per cui non puoi goderti questo momento

loro saprebbero. 

 

e tu non riesci a immaginare 

le loro facce mentre stanno pensando

a quanto tu sia

ingenua.

 

alle loro risatine sapendo  che chi ti ama 

non lo fa perchè lo vuole davvero, 

ma perchè con te ci è rimasto incastrato.

 

povera malata,

gli fai pena.

 

tu non puoi lasciarti andare

non ci riesci.

stai ancora pensando, senti tutto ma non sei più lì.

 

Sei a chilometri di distanza, nel groviglio che hai in mezzo al cuore

che non riesci a sciogliere

che ti riporta in ogni singolo momento

ogni giornata di pioggia

a quel giorno maledetto lì. 

 

 

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va.lentille più di un mese fa

ieri non mi ha parlato per tutto il giorno. 
poi, 
alla sera,
gli ho accennato che 
non avevo mangiato proprio niente,
e allora si è preoccupato.
mi ha parlato, 
ci abbiamo riso su
e alla fine, 
ho mangiato. 
il giorno dopo, 
non mi ha parlato per tutto il giorno.
così,
poi, 
la sera, 
gli ho detto che proprio
non riuscivo a mangiare
se proprio non parlava con me.
ma non ha più riso.
si è preoccupato.
mi ha detto di non farlo più.
così,
non l'ho fatto più. 

la mia famiglia, 
a tavola,
non mi parla mai. 
li ascolto, 
sono così felici,
io no.
l'altro giorno, 
però, 
si sono chiesti perchè
non stessi mangiando.
e abbiamo parlato,
non si sono preoccupati,
ci abbiamo riso su.
il giorno dopo
mi hanno detto di smettere di farlo. 
così,
non l'ho più detto 
a nessuno. 
ho lasciato 
che
il mio corpo parlasse da sè.
se non glielo potevo dire, 
mi sono detta, 
allora lo vedranno. 
ma non mi hanno vista.
neanche
quella volta mi hanno vista. 
così
ho pensato
che nessuno potesse vedermi, 
ho pensato di dovermi vedere da sola.
ho seguito il mio vomito
all'interno della mia bocca, 
per cercare un'identità,
una faccia
che mi somigli.
ma
non ho trovato nulla.
così ho detto: 
mi vedranno
quando 
io non avrò più occhi per vederli. 
mi vedranno
quando 
dovranno portarmi in braccio
in un posto 
in cui 
finalmente
non potranno vedermi mai più.
e nessuno 
ha riso.
tutti
si sono preoccupati.
il giorno dopo 
non c'ero più.

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va.lentille più di un mese fa

 

 

la gente ride per cose che non mi divertono.
io faccio finta di ridere, 
perchè quando un gioco diverte tutti tranne uno 
non piace più così tanto. 
non voglio rovinargli il gioco, 
gli invidio che gli piace, 
li guardo di soppiatto 
curiosa
mi chiedo quale virgola mi sono persa,
che dettaglio non ho visto
come mai loro ridono fino ad avere il fiatone 
mentre io faccio finta. 

insomma, sono una persona molto sveglia
me lo dicono tutti 
da quando, seduta sulla sedia di mamma i piedi non mi toccavano terra. 
adesso sono alta come lei 
e continuano a ripetermelo
quanto sono sveglia


sono tanto sveglia
eppure non riesco a capire 
perchè loro ridono, 


e allora rido anch'io. 


non mi capita spesso di ridere di pancia
di ridere sul serio, 
e quando succede,
mi sento il cuore in battere 
come se mi stesse dicendo 
"è così che si fa, 
è quando fai così che io sto bene"
ma io non riesco a fare così 
quasi mai. 


non c'è quasi nulla
che mi diverta. 


le loro battute sono scialbe, 
o volgari, 
senza spessore
ma mai sottili, 
a volte non mi sembrerebbero neanche battute
se non fosse 
che poi 
si mettono a ridere, 
ed io con loro. 


perchè mi piace quando 
fanno la faccia soddisfatta
di chi da piccolo 
voleva fare il comico
e quando tornerà a casa, 
farà la stessa battuta a mamma
per far ridere anche lei. 


ma io ho fatto finta. 


dico io, 
si può far finta 
per far del bene. 


fingo tantissime volte, 
fingo un sorriso, 
fingo di aver capito,
fingo che mi interessi 
perchè 
a loro piace quando ti interesssa. 


a me invece non importa. 


posso farlo 
insomma, 
certo,
poi mi rattristo
perchè
mentre rido per finta
mi chiedo
quando è stata
l'ultima volta
che di fingere non ne ho avuto bisogno.


mi rattrista, 
ma mica glielo dico
che a loro
non piacciono le persone 
tristi.


hanno voglia
di ridere
e allora, 
dai, 
va bene, 
rido con loro.

 

 

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va.lentille più di un mese fa

Anna guardava i suoi fiori come si guardano i figli
Esposti al sole in via Solgenitsin numero 15
Il suo balcone fra i tigli era un giardino pensile
Fitto di gigli ed ortensie, pollini e resine dense
Viveva sola da tempo in un appartamento del centro
Di fronte al carcere sorto all'interno al vecchio convento
Da quando il marito s'era spento in inverno
Aveva perso la voglia di guardarsi dentro per sentirsi meglio

 

Ora sognava una altra vita, un'altra aurora
Anna bello sguardo che ogni giorno perde qualcosa
Sognava un nuovo amore che la portasse altrove
E le ridesse ancora la gioia di non morire sola

 

Marzio arrivò nell'ora di un pomeriggio di maggio
Tradotto da Regina Coeli nel braccio numero 4

 

Lei lo vide d'un tratto e fu incanto mentre bagnava le dalie

 

Lui con la chioma amaranto intanto sorrideva alle guardie

 

Marzio Febbraro, figlio di un'operaio
Era stato fabbro, fioraio e soprattutto ladro
Soprattutto ladro, diceva, di cose e di cuori
"I migliori anni io li ho spesi appresso a donne e fiori!"

 

Anna annaffiava le ginestre

Di fronte alla cella corrispondente per seguirne i racconti
Lui amava dirle:
"Se le case hanno gli occhi nelle finestre
Beh... le tue bella mia piangono tutti i giorni"

 

Marzio la incantava intrecciando parole
Pareva un attore in azione, un Adone dietro le sbarre rugginose

E lei che lo ascoltava adorante per ore mentre un sole sornione
Allungava l'ombra della prigione fino al balcone

 

Diceva di sé: " vuoi fidarti di me
Si, si... ho fatto qualche errore ma adesso so cosa voglio"
Le chiedeva: "non ti fidi me? Vuoi fidarti di me?
Ti porterò con me laddove fiorisce il mondo...

 

Vedremo tulipani e lavanda fra i vari fiumi d'Olanda
Fra bulbi rari tra i mulini bianchi della Mancha
Fra i rosai di Samarcanda o di Francia
E le ginestre giganti nei grandi giardini de Bahia Blanca...

 

Vedremo l'alba tra i gelsi, i rododendri ed incensi intensi
I mandorli in fiore tra le felci della valle dei templi
Lì gli arcobaleni e gli steli sono accomunati dall'indaco
Come i sentieri della moschea azzurra di Instanbul...

 

E nessuno potrà separarci, bella mia
Perché saremo due cuori allo specchio nello stesso momento del tempo
E nessuno potrà liberarti di me perché tu vedi quello che vedo
E adesso "senti e quello che sento"

 

Passò un anno più un anno e Marzio finì di scontare la pena
Era il mese di Marzo e fuori già si allungava la sera

"Aspettami fuori domani sera sarò fuori per cena"

 

A lei rideva di gioia la bocca e con gli occhi piangeva
Anna arrivò puntuale all'orario previsto
Aveva una giacca in misto lino e sul viso un sorriso bellissimo
Attese paziente sotto un fico fiorito in anticipo
Ma per quanto attese fece mattino senza averlo visto

 

Dopo ore di attesa Anna volle capire il destino assurdo
Così triste e tesa si rivolse al secondino di turno
Gli chiese di Marzio descrivendogli il tipo
" Signora mia, qui questo Marzio Febbraro non è mai esistito..."

 

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Tanti auguri

a me.

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va.lentille più di un mese fa

"la donna che verrà dopo di me sarà la mia versione contraffatta. proverà a scriverti poesie per cancellare quelle che ho memorizzate sulle tue labbra ma i suoi versi non sapranno mai prenderti a pugni in pancia quanto i miei. allora proverà  a far l'amore con il tuo corpo. ma non saprà leccare, accarezzare o succhiare come me. sarà un misero surrogato della donna che ti sei lasciato sfuggire. nessun suo gesto ti ecciterà e questo la mortificherà. quando sarà stanca di farsi in quattro per un uomo che non dà per quanto prende mi riconoscerà nelle tue pupille che la fissano con compassione e allora capirà. come fa ad amare un uomo occupatissimo ad amare una su cui non potrà più mettere le mani."

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va.lentille più di un mese fa

"

 

odio il modo in cui mi parli 

il modo in cui ti tagli i capelli 

odio il modo in cui guidi la macchina 

odio quando mi fissi 

 

odio i tuoi stupidi stivaletti e mocassini

e il modo in cui mi leggi nella mente

 

ti odio così tanto che mi fai star male

mi fa persino scrivere poesie

 

ti odio 

 

odio quando hai sempre ragione 

odio quando mi menti 

odio quando mi fai ridere 

odio anche di più quando mi fai piangere

 

odio quando tu non mi sei intorno 

e il fatto che non abbia chiamato 

 

ma più di tutto 

odio il fatto che non ti odio

nemmeno quasi...

nemmeno un pochino. 

 

"

 

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va.lentille più di un mese fa

"

E ti dicono di far vedere il fisico, 

e ti dicono di coprirti,

e di farti notare, 

e che cerchi troppe attenzioni

e fa vedere le foto in costume, 

e allora che approcci ti aspetti, 

e sei troppo magra, 

e hai messo su chili,

e come sei bianca, 

e come sei nera, 

e io non ti cerco per il motivo degli altri

e a te non interessa chi vuole capirti, 

e come ti piaci, 

e come ti trascuri, 

e quanto siete stronzi. 

Meno ti conoscono più vorranno spiegarti chi sei e dove sbagli. Tutto per avere un pezzo di te senza cedere nulla. 
Tu spogliati, 

ridi, 

ama, 

fai cazzate, 

scopa con chi vuoi, 

perdi tempo, 

fatti bella per te, e fottitene del mondo. 

La vita è troppo breve per farsela insegnare da chi non sa dirti ti voglio. 

 

 

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