Tu sei una con cui si parla bene.
E mi verrebbe voglia
a volte, di raccontarti la mia vita.
Sei una, tu
che quasi mai
fa finta di niente
sapendo che quel niente è tutto.
Tu sei una che ha imparato
come si sta vicino.
Che nei guai ci sei finita
e la vita da quel giorno ti rispetta.
Quando abbracci fai male
quello che serve per svegliarsi
quello che serve per riprendersi.
Si vede che sei stata sola un bel po’.
Quella solitudine ti ha fatta bella.
Come la notte quando la guardi
che anche se non risponde mai
alla fine dice tutto.
E si finisce a bere ogni volta.
E si finisce a ridere.
E si finisce a ricordare.
Tu sei una di quelle
che ogni tanto
guardo il cielo e dico:
Se qualcuno mi ascolta
grazie, per avermela fatta
incontrare.
Profilo BACHECA 189
Non ho tempo!
È la scusa peggiore che possiamo raccontare a qualcuno.
Non esiste delusione passata, impegni, lavoro, paure, mal di testa o mal d’anima o di cuore e d’orgoglio. Non si ha mai la vita troppo impegnata per un pensiero che, se è reale, approfitta di ogni distrazione per arrivare a destinazione.
Non esiste la preoccupazione di spendersi inutilmente.
Si ha sempre tempo per ciò che ha importanza.
Si ha tempo pure per l’impossibile. Chi non crede nell'impossibile, più semplicemente, non ama abbastanza.
(Massimo Bisotti)
Io sono doppia...
Sì, io sono sensibile.
E sono anche forte.
Sono introspettiva.
Ed estroversa.
Amo la solitudine.
E sono espansiva.
Sono fragile.
Ed intensa.
Mi sento umile.
E so quanto valgo.
Sono riservata.
E a volte esplosiva.
Sono delicata.
E determinata.
Mi ferisco facilmente e cado.
E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta.
Sono pervasa da un'idea romantica della vita che non sempre mi facilita l'incontro con la realtà.
Mi indigna profondamente l'ingiustizia e divento un leone quando sento invasi i diritti miei, di chi amo o degli esseri umani in generale.
A volte sento male al fisico quando un'emozione è forte, bella o brutta che sia.
Se assisto al successo di qualcuno mi commuovo di gioia ed empatia;
ma anche se assisto al dolore di qualcuno, non posso evitare di piangere.
Sento tutto, sento sempre.
Tengo moltissimo al significato delle parole perché le parole sono semi per il nostro cervello, che generano pensieri buoni come frutti maturi o cattivi come la gramigna.
Tutti questi aspetti a volte rendono più complicata la mia vita e anche le mie relazioni, ma le rendono anche dense di una ricchezza impareggiabile: dobbiamo saperlo noi e devono saperlo le persone che scelgono di averci nel loro mondo.
Nicoletta Travaini, ("Il dono delle persone sensibili")
Ti lascio passeggiare un po’ tra i miei pensieri
non farti spaventare dal disordine
fa parte dell’arredamento.
Troverai qualche soldatino di guardia
fanno tanto i duri
ma in fondo vogliono solo una carezza.
Ti lasceranno entrare.
Paura e ansia non le guardare
sono due prime donne,
non aspettano altro
che farsi belle agli occhi delle novità,
prosegui pure avanti
hanno poco da raccontarti.
Appena superata la curva della speranza
diciamo tra incoscienza e (s)ragione,
lì potrai affacciarti ai miei desideri.
Vedi quelli in corsivo?
Ecco, per loro ho scelto un vestito elegante.
Di quelli proibiti ho perso la chiave.
Ma non sono in prigione.
Già che ci sei, liberami un po’ di follia.
La notte urla e straparla
non mi lascia riposare.
La malinconia è sempre a leggere in disparte,
un po’ per scelta, un po’ per arte.
Sì, insomma, non cercare di fare ordine,
l’ultima volta,
mi ci sono voluti due anni di analisi
per risistemare.
Puoi fermarti quanto vuoi
o restare a dormire,
ma ricordati di baciarmi gli occhi
se deciderai di uscire.
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Andrew Faber