CORAZZA
Lo senti quel dolore?
Proprio qui, al centro del cuore.
Quel dolore che ti crea un nodo alla gola, che ti fa chiudere lo stomaco,
incurvare le spalle e cerca di spegnere la luce dai tuoi occhi.
Quel dolore provocato da chi non avresti mai creduto possibile.
Ed è quello che fa più male. Perché finche a procurartelo è uno sconosciuto, o una persona a te distante ti
fa rabbia, ma lo sorpassi.
Chi a farlo è la persona per cui avresti scalato le montagne, una persona a cui hai sempre voluto bene, beh,
è come una pugnalata.
E si sa, da ferite così profonde la guarigione è lenta.
Si devono riformare i vasi, rigenerare le cellule, rinsaldare i tessuti, ricreare la pelle e alla fine rimarrà la
cicatrice a ricordarti la sofferenza provata.
Perché quella non andrà mai via e la tua percezione del mondo cambierà.
Sai che per vivere, per vivere veramente, bisogna continuare a metterci il cuore, ma ora sarà difeso da una
forte corazza.
La stessa corazza che protegge, ma che pesa anche, che ti fa camminare in mezzo agli altri, ma che li fa
sentire lontani, che avvolge il tuo cuore per non farlo scalfire, ma nel contempo lo stringe, che non esisteva,
ma che è inevitabile.
Perché non si può sperare di vivere senza provare dolore, noi ci proviamo, ma sarebbe come voler crescere,
per fare esperienze, con la pretesa di non invecchiare.
Solo, ogni tanto, togli quella corazza perché il cuore ha bisogno di essere libero.
Altrimenti da difesa diverrà una prigione.
(tratta dal libro 'Riflessioni per Rinascere' di Simona Bianchera)