by David Bowie, versione ancor più maledetta di Kurt Cobain
Profilo BACHECA 132
Sono venuto a trovarti. Ma non eri in casa. Mi sono seduto sull'erba a pensare guardando le auto passare. Dove avrei dovuto cercarti questa notte?
La luna, la mia amica, fra qualche giorno mi illuminerà la via che mi porterà alla tua porta. Sono solo stasera e sto pensando a te, ormai le locande son chiuse ciò che volevo prendere l'ho preso ma non è bastato. Mi manca ancora qualcosa, la voglia di leggere le tue parole, la voglia di giocare con te, sicuramente. Ma alla tua porta non appare nessuno. Ah già è vero siamo chiusi in questo freddo contenitore dove solo pochi riescono a trovare calore. Grazie del tuo.
Un abbraccio virtuale ma con calore🤗
Conosci le tue mani e quando ti tocchi sono guidate dal tuo volere, le tue dita penetrano nei tuoi capelli mossi , una e più volte, il tuo volere è di sistemarli forse, o soLO accarezzarli, ma pensa soLO per un momento se quelle tue mani fossero le mie, che sprofondano nei tuoi capelli, tu controlLO non ne hai, le mie dita penetrano i tuoi capelli come tu non hai fatto mai. Non ti resta che ascoltarle vanno dove tu non ti aspetteresti , accarezzano il tuo colLO, le tue spalle, i tuoi fianchi, pensa soLO per un momento o pensa per tutto il tempo che LO vorrai. Queste mie mani sono soLO all'inizio del LOro viaggio.
giornata grigia il vento accarezza la tua pelle e i tuoi capelli la pioggia emozionale ti solletica il corpo nudo in un leggero massaggio, brevi sprazzi di sole lo riscaldano...ma a cosa mi serve una SPA???
dedicato a Lo
Mio Dio che emozioni mi da la musica, allargo le braccia per riceverla come una tempesta, ma non ho paura, non mi manca il coraggio, sono solo io e Lei in un luogo affollato, in un campo di grano, in un monte innevato, in un lago colorato, in un mare che a volte mette paura a volte mette serenità, che emozioni mi dà fra le tue braccia, mi trasporta nell'aria mi rende leggero, mi basta solo un accordo per farmi volare con il pensiero. Dove sono arrivato non lo so , stavo solo ascoltando una canzone.
Amici si ma fino a lì.
Mi stavano aspettando ma io non c'ero, non sarei mai arrivato, anzi non mi andava di esserci. Poi quella telefonata. Arrivai alla cena con gli amici in ritardo. Loro mi osservano e mi chiedono dove sono stato. Con quella faccia li sei andato a donne, dove, come, quanto. Belle si e pure sexi. Io sorrido e loro fantasticano. Mi prendono in giro. Ma come faccio a dire la verità con loro? Forse sarà meglio accettare le loro conclusioni e raccontare la favola del gigolò, e soddisfarli di racconti più folli ed erotici. È vero piacciono anche a me.
Ma la verità non potrò mai raccontarla a loro, che mi vedono cacciatore come loro. Come mai potrei raccontare che ho una malattia che mi costringe a vita mistica lontano dagli eccessi, fuori dagli schemi. Come mai potrò raccontare a loro che ho pianto pensando a quello che ho, a quello che sono, e che mi sento vivo e ringrazio Dio che mi ha dato tutto questo. Forse sarà banale, ma intorno a me vedo vita che mi gira intorno, io osservo, osservo gli sguardi della gente. Io so essere duro ma questa durezza a volte si scioglie come neve al sole.
Amici si ma fino a lì😉
La notte ormai mi avvolge nella sua oscurità e tutta la stanchezza della giornata mi ha provato.
La luna in fase calante sembro io, ma chi se ne accorge ormai della luna. Ho qualcosa nella testa però che non mi fa rilassare, anzi mi fa andare a ricordi di quando ero giovane. Io e lei. Una ragazza piena di vita. Una pazza forse ma la seguivamo. Quella sera al bar disse facciamo qualcosa di speciale, andiamo per i campi a ballare. Lei ballava sempre. Era estate, forse Luglio non ricordo ma eravamo noi della compagnia con le auto a tutto volume ci appartammo in un campo di erba appena tagliata e le balle tutto intorno, vicino ad uno di mais. Lasciammo andare la musica e la notte ci avvolse. Ballavamo al buio spogli dai nostri vestiti, da i nostri pensieri, liberi, ci sentivamo liberi.
Eravamo però consapevoli che non sarebbe durato e che qualcosa in noi sarebbe cambiato, là dove la notte ci avvolgeva poi ci svelava. Le risate spontanee si facevano via via forzate. Era un impegno che diventò noia.
La musica si dissolse, i fari delle auto li vedemmo scomparire. Rimanemmo io e lei nella notte ancora.