Amici...amici di serate divertenti, di brindisi ripetuti, di appetitose cene con argomenti frivoli e raramente profondi, di donne (figa) e lavoro, di ridicole avventure e risate grasse...vi scopro un po' vecchi e bigotti in una discussione politica, per niente propensi al cambiamento e alle diversità, alle idee delle nuove generazioni, statici nella vostra visione , vi vedo banali nell'elaborazione dei vostri pensieri...va be' ho capito con voi meglio non approfondire.🐓🐓🐓
Profilo BACHECA 131
Ho sempre il mio orologio al polso ma lo tengo spento, a che mi serve? Vivo fuori tempo, mangio quando ho fame e dormo quando ho sonno, ma la musica mi riporta al tempo solo questa mi fa andare a tempo. Ho formato una rock band così per scandirmi il tempo ma poi tutto ritorna fuori tempo, questa è la mia normalità.
Un mendicante se va' per la città dove tutti cercano fortuna lui cerca solo se stesso, la fortuna lo ha abbandonato chissà quando dove e perché. Quante storie sconosciute mi passano accanto.
Fin da bambino ho sempre avuto il desiderio prima di andare a dormire di fare un bel sogno. Ora desidero solo di svegliarmi e trovare un mondo migliore.
...e' forse un sogno?
Qui è tutto incastrato male, ogni situazione, ogni operazione, ogni discussione, tutto fuori controllo , non c'è programmazione ma solo improvvisazione, ogni evento tappezzato, ogni colore indefinibile. Ci vorrebbe un qualche risolutore un coordinatore, un professore, un manager...o forse basterebbe prenderci una pausa caffè per poi spostarsi di qualche metro e vedere tutto sotto un'altra prospettiva.
Il canale scorre lento
Frusciando sotto i ponti
La luna splende in cielo
Dorme tutta la città
Solo va un vecchio frack
Galleggiando dolcemente
E lasciandosi cullare
Se ne scende lentamente
Sotto i ponti verso il mare
Verso il mare se ne va
Di chi mai sarà, di chi sarà
Quel vecchio frack
(By Modugno)
Vedo il treno passare con gli occhi di bambino pensando che un giorno mi porterà altrove. Guarderò dal finestrino e vedrò campagne sconfinate, fiumi, montagne, mari e città e penserò, si penserò come ho sempre fatto, la mia mente ha sempre viaggiato. La maestra diveva a mia madre, il ragazzo è assente guarda fuori dalla finestra. Mio padre non ha mai capito niente di me, mi urlava e mi picchiava. Non ha mai capito niente della mia musica e della mia chitarra. Quando la suonavo nella mia camera nel piano più alto di casa mia guardavo dalla finestra e mi sentivo dentro un treno che vibrava e con il ritmo dei binari io suonavo. Ma quel treno sei stata anche tu, mia cara, tu mi hai portato via, mi hai travolto. Non ho visto quel treno arrivare con tutto il suo carico, mi sei entrata dentro e mi hai capito. Abbiamo viaggiato insieme.
Sono nato, son cresciuto, merito di mia madre e mio padre, mi hanno detto questa è la tua casa, questa è la tua terra, quello il tuo orizzonte dove non ti puoi spingere. Quando ho capito chi ero ho aperto le porte di casa mia, ho baciato la mia terra e ho cominciato a camminare verso l'orizzonte.
Ma più camminavo più l'orizzonte si allontanava. Ho bevuto l'acqua, ho colto i frutti delle nuove terre, mi sono nutrito di esse, ho visto volti nuovi, il mio volto era umile e il loro sorridente.
Ho capito che la mia terra non ha confini.
Ti ho insegnato la strada, ora vai avanti tu, io ti aspetterò ai margini della città.