Basta un attimo e ricado nei miei momenti malinconici o punti di domanda senza una risposta concreta..oggi il mio umore rispecchia il grigio di questa domenica un pó assonnata. Come me il tempo è incerto, non c'è neanche un'ombra di sole che solo timidamente prova a farsi spazio tra nuvole sedute stancamente a guardare con apatico interesse il movimento della realtà quotidiana.
A differenza loro, non mi sento apatica, ho un gran rumore dentro, ogni tanto mi piacerebbe abbassare il volume dei miei pensieri e metterli anche un pó in stand by... improbabile come cosa ma ci vorrebbe. Questi sono i classici momenti in cui anche la mia traballante sicurezza va a farsi fottere, rendendomi così insofferente a me stessa e alle mie solite domande su domande, paure che finiscono per mettere anche un improvviso lucchetto agli occhi del mio cuore. A volte vorrei strapparlo via da me per permettergli di guardare e vivere liberamente quello che sente, oltre le barriere delle mie fragilità ed emozioni, lasciate alla fine, sempre in un angolo.
Quando mi rendo conto di essermi nuovamente messa più a nudo, vedo ancora una volta l'enormità del casino che ho nel mio mondo, mi ritrovo così ad affrontarlo disarmata, ed i miei scudi e corazze servono a ben poco in questi casi, prendo degli schiaffi dai miei eterni silenzi e mi limito a guardare con finta indifferenza il segno che quelle cinque dita hanno impresso anche nel mio orgoglio.
Tornare a scrivere è stata un pó un'arma a doppio taglio, mi ritrovo sempre a scavare in quella parte di me, che seppur restando nell'ombra, anche per più tempo, una volta lasciato quel piccolo spiraglio per uscire, torna prepotentemente a far parlare i miei sentimenti e pensieri più profondi, il mio mare interiore in tempesta...