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Another_me_88

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

Mi rendo conto come sia complicato spiegare certe cose, nella scrittura e come ancor di più nella vita di tutti i giorni, dietro alcuni pensieri non lasciati trasparire, emozioni che stringono il cuore come un cuscino e poi lo lanciano in aria, una, due, tre volte...quelle emozioni che non hanno parole, ma occhi, percezione, espressioni diverse e uniche nello stesso momento.

 

Nella realtà fuori e in questo mondo virtuale le cose non dette hanno una voce più forte e intensa, lasciano un segno molto più evidente di tante, troppe parole dette con un inconcepibile e ripetuta normalità, le classiche cose che riempiono più le orecchie distratte e svuotano di gran lunga le tasche del cuore, sarà anche per questo che amo rifugiarmi nella musica, perché proprio come la scrittura apre un mondo attraverso un ingresso a parte, dove non esistono porte chiuse ma solo sentieri differenti, si entra con il cuore vestito e si esce con l'anima spogliata. 

 

La musica, la scrittura, ecco cosa succede quando entro in uno di questi due universi, quando voglio estraniarmi a modo mio dalla realtà, quando mi sento libera e slegata dalla razionalità, le paure quotidiane...il sentire mi guida, mi trasforma, mi rende viva, vera in ogni mia sfaccettatura, il sentire che mi porta spesso al confine tra quello che provo e quella che sono, le due parti di me che prima si scontrano e poi si uniscono, quasi si toccano, ed io sono sempre nel mezzo di questa eterna e intensa lotta che racchiude tutto.

 

Il resto della storia non è qualcosa che si decide a tavolino, non posso prendere una penna in mano e scrivere il finale che vorrei scegliere, se così fosse sarei la donna più felice del mondo, diverrei quel libro che io stessa rileggerei più e più volte, per ricordare tutta la strada fatta, quei tratti persi, quelle direzioni più buie, tutte le storte prese durante i passi sostenuti e veloci, poter sfiorare quella calligrafia in alcuni momenti più confusa e meno leggibile ma sempre e soltanto rivestita con il colore di pensieri profondi ed emozioni senza una vera fine.

 

Non sarei nulla senza le mie emozioni, ma la sofferenza di non poterle lasciare libere di andare lá dove vorrebbero davvero mettersi a nudo è uno dei mie crucci più grandi, sono come una bottiglia di vetro coperta da un enorme etichetta intorno, apparentemente sembrerebbe vuota, ma basterebbe scontrarla o farla cadere inconsapevolmente, che tutto il contenuto finirebbe per rovesciarsi come una fiume in piena...ecco cosa accadrebbe se le mie emozioni uscissero dalla stretta delle mani salde delle paure e dei perché.

 

Sono costantemente in bilico, cammino sopra il filo sottile rivestito dalla strada presente che percorro a momenti alterni, non ho certezza del mio domani, non posso disegnare nemmeno una sua vaga espressione, anche questo mi rende inquieta e perennemente alla ricerca di me stessa...sì, mi riscopro lentamente, sempre tenendo un velo sopra una parte del mio cuore, forse ancora non sono pronta o forse lo sono talmente tanto che non voglio mettere piede dentro il contorno di una realtà che non sento appartenermi, la cosidetta finestra quotidiana sul mondo, quel mondo che vorrei dipingere a modo mio, ma non sono una sognatrice né tantomeno una così brava pittrice, scrivo della mia vita per adesso sopra fogli volanti e pagine astratte...e poi niente...scruto la realtà di tutti i giorni ma con occhiali da sole spessi, un peccato per come poi di conseguenza si finiscono per perdere certe espressioni, le mie le custodisco per chi proverà anche solo ad abbassarmi gli occhiali e a leggere le cose attraverso il mio vero colore degli occhi. Cosa che potrebbe anche non accadere mai. 

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

C'é una classica frase con cui comincerei questo post... il "vorrei dire tante cose ma...", sì, molto spesso ormai tra queste mie poche o diverse righe mi verrebbe da buttare fuori tutto quello che quotidianamente terrei sempre per me, quando mi sento più fragile, quando mi sento stretta nelle mie insicurezze, quando chiedo a me stessa cose che proprio ancora non riesco a capire...e più non le comprendo e più me la prendo con le mie incertezze...in cuor mio so che non é una colpa, non avere delle risposte al vivere non è facile, ma nonostante questo non riesco ad accettare come determinate cose siano così sospese nel respiro della vita, una sensazione che costantemente scuote il mio dentro e si affaccia quasi timida alla finestra del mondo.

 

Se dovessi spiegare tutto questo, credo che non troverei mai un modo giusto, so bene che sono un punto interrogativo anche per me stessa sotto molti punti di vista. Mesi fa, scrivendo sempre tra queste pagine mi ero definita come un cubo di rubik, forse è stato l'esempio più vero e rappresentativo di me che abbia fatto, perché proprio come il cubo che ha bisogno di sistemare e far combaciare ogni suo lato, ogni colore, ho bisogno di trovare un mio unico senso...giro, sistemo, ma poi certe mie sensazioni si scontrano con emozioni meno visibili, che differenziano i miei stati d'animo dietro le conflittualità con cui finisco tante volte per confrontarmi, non è sempre una lotta o un qualcosa di negativo, come non é mai neanche una passeggiata, sono due cose che semplicemente, alcune volte, nella mia complessitá si bilanciano.

 

Mi rendo conto che ciò che riempie i miei occhi è anche ciò che scuote la mia innata e incomprensibile muraglia che ogni tanto mi fa dimenticare delle fragilitá che custodisco bene negli angoli più nascosti...mi vengono in mente quegli enormi scaffali che si trovano in alcuni negozi, dove la merce che è davanti finisce sempre per coprire quella che é in fondo, ecco se dovessi nuovamente accostarmi ad un esempio, è questo che direi delle mie fragilità più profonde e nascoste. 

 

Vorrei avere più tempo...vorrei...eh già, è un discorso che ho già ripetutamente fatto in altri post, è che il tempo non è mai uguale, come non lo sono certe emozioni, qualsiasi cosa riesca a intaccare quello che si sente non può considerarsi un ripetersi, una banale riconferma di un concetto...ma quale concetto poi, ci si basa un pó troppo su deboli convinzioni e punti di vista comuni, proprio non riesco a sopportare questo vivere insensato della realtà di oggi che si crede tanto avanti, quando è solo un sistema sempre fermo nello stesso punto vuoto...e allora chissenefrega del mondo alla rovescia, io raddrizzo i miei passi aldilà delle correnti inaspettate e prepotenti, svolto in direzioni dove so di non trovare, anzi, di non voler trovare quelle quotidiane sagome che camminano al passo con le stolte e le scontate abitudini...cammineró anche su marciapiedi poco affollati e di conseguenza meno rimessi a nuovo, ma cosa m'importa del nuovo quando si respira nell'aria l'usato delle finte emozioni e dei passi rumorosamente fastidiosi che calpestano sempre gli stessi tratti di strada. 

 

Che dire, per quanto abbia tanti momenti dove la nebbia sosta in una parte del cuore mentre la testa si perde in mille pensieri diversi, mi limito a fare i miei di passi...dove mi porteranno, vabbé, tanto sarà sempre la solita risposta, "non lo so".

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Another_me_88 più di un mese fa

 

E nei momenti in cui vorrei partire a scrivere attraverso un pensiero nella testa, ecco che all'improvviso una canzone, un testo, un artista/poeta, che nemmeno sa chi sei, canta inconsapevolmente un pó della "tua" vita, parla anche delle tue di emozioni, mette in una melodia profonda una parte importante di te.

 

Ho sempre amato le tue canzoni, il tuo modo di mettere a nudo la tua sofferenza taciuta per anni, il tuo passato, i momenti in cui non ti sentivi te stesso perché nascondevi tante cose agli occhi del mondo, sia quello quotidiano, che in quello ancora più materiale e immorale come quello dello spettacolo...sei stato e lo sei ancora, il sottofondo musicale a diversi miei periodi, momenti, ho sempre ritrovato in molti tuoi pezzi delle piccole parti sparpagliate di me, non solo perché ero e sono una tua grande fan, ma perché sentivo certe parole accostarsi pienamente al mio modo di essere e sentire.

 

Questa canzone oltre ad essere un inno stupendo alla vita, è qualcosa di ben più speciale, un parlare ad una persona che lotta continuamente per quello che sente, prova, ama, desidera, per tutto quello che per anni ha sempre messo da parte, ma alla fine la vera consapevolezza è la forza di uscire da quelle maledette paure di confrontarsi non solo con gli altri, ma anche e prima di tutto con sé stessa...ed è così che può succedere, un click nel cuore, una luce che si accende anche nella stanza più buia, anzi quella stanza che si era volutamente lasciare al buio.

 

È vero, certi traguardi sembrano quasi inarrivabili, forse alcuni lo sono davvero, ma durante la corsa a ostacoli c'è sempre quel crederci anche oltre la disillusione, che sottoforma di un corridore scorretto, ti si affianca e sgomitando spinge per farti andare fuori percorso, ma l'equilibrio, anche quello più traballante è sostenuto dalla forza delle gambe e il supporto del cuore...il punto di partenza l'ho già superato, ma sono ancora ai primi giri, onestamente non so quanto ci vorrà per tagliare la linea del traguardo, ma corro...bé...diciamo cammino a passo più sostenuto, sia un pó perché spaurita e frenata dal pensiero di non farcela e sia dalla fortissima spinta che le mie gambe cercano di darmi per andare più avanti, pur non sapendo completamente quello che provo....vorrei non ci fosse un cronometro che misura il tempo di ogni cosa, ma il ticchettio è anche ciò che mi ricorda di non fermarmi, nemmeno nei momenti in cui il cuore è troppo gonfio e gli occhi più lucidi.

 

Non mi aspetto di conoscere il volto del domani, so bene che la vita accade nel momento stesso in cui i miei piedi percorrono le strade del solo presente, per questo non mi prometto nulla...scrivo di me ogni giorno attraverso quello che vivo sottopelle, ed alcuni momenti lascio che prenda forma sopra di un foglio completamente bianco...

 

"Ma una vita così, io la voglio lo stesso una vita così...a pensarci mi vengono i brividi ma io la voglio cantare anche quando l’orchestra scompare...".

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

È difficile alcune volte scrivere senza avere l'impressione di sentirmi ripetitiva, scontata, é più complesso di quanto si creda mettere insieme emozioni e pensieri, un movimento continuo di sensazioni, come delle mani che si muovono in modo esperto e profondo nel mio dentro...certi momenti vorrei essere anch'io in grado di guardare in alcuni angoli di me senza il bisogno di usare una lente d'ingrandimento, ad occhio nudo potrei vedere molte cose ma fondamentalmente è come se avessi la percezione di non riuscire a farlo senza avere la vista opaca e traballante, così che io non possa rischiare di ingannarmi, di credere di camminare verso una strada precisa e poi di potermi perdere all'improvviso in vicoli ciechi, per questo non posso definire i miei passi ancora sicuri nonostante non mi stia più voltando indietro, non è il paesaggio che mi lascio alle spalle a condizionarmi ma quei piccoli scorci di cielo che sono ancora troppo nascosti al mio sguardo, non è come scrivere sopra un foglio, non posso usare una gomma per cancellare certe parole frettolose, non posso affidarmi ad una matita speciale, non adesso che nel mio cuore adulto sento lo scorrere così veloce della vita...certo, vorrei avere quelle penne replay che anche dentro un errore possono cancellare parte di frasi sbagliate o lasciate a metà, ma le mie mani non sono più quelle di una bambina, e la vita non è una scuola dove poter crescere sempre protetta pur non apprendendo determinate cose, posso solo cercare di tenere conservate bene quelle pagine dove l'inchiostro del cuore rimane indelebile, aldilà del domani, poter rileggere quello che oggi, guardando negli occhi del mio presente, non riuscirei nemmeno a scrivere.

 

Potrei dire con sincerità che come alunna della vita sono pessima, come se non apprendessi appieno quello che in realtà sento, non perché sia immatura, questa sarebbe una stupida bugia, ma perché a volte non riesco proprio a guardare oltre le mie paure, ed in questo senso è come un pó arrendermi, e mi sento io stessa un ostacolo alla mia corsa senza tempo.

 

Cammino avendo la punta delle scarpe sporche, a volte di pioggia, altre di terra, passi concreti ma ancora pensieri troppo aggrappati a certezze astratte, eppure qualcosa sta cambiando in me...lo sento...ma ancora non riesco a comprendere o a comprendermi, e non me ne frega niente di tutti quei rumori incessanti dei perché, sto cercando di capire che timbro di voce ha il mio cuore, forte, deciso, insicuro...? Non lo so, forse sono io che ancora non riesco a percepire bene il suono e il rumore dei miei sentimenti, di quella che sono e che sto riscoprendo di giorno in giorno, una donna arcobaleno con sfumature in certi punti più forti e in altri dai colori più tenui, quasi spenti, un mix di tante cose insieme.

 

Le domande hanno un tempo, tutto lo ha, ma credo come sempre che ogni idea o convinzione sia qualcosa di soggettivo, e per fortuna che è così, per questo considero le mie consapevolezze non un traguardo ma tratti più asfaltati di strade che sto percorrendo attraverso il mio sentire, una direzione vera ancora non è visibile però, per adesso sono strade lunghe, chilometriche, un pó dritte e un pó curve, perciò guardo solo quello posso, senza cercare inutili scorciatoie o svolte improvvise, cammino...e man mano si vedrà...preferisco vedere e fare molta più strada che cercare un senso nei falsi paesaggi, dove non mi sentirei nè arrivata a destinazione e conseguentemente mai a casa.

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

Non sono la tipica ragazza espansiva, non metto mai in mostra i miei sentimenti o emozioni, tantomeno le fragilità o quelle debolezze più sottopelle, non mi sono nemmeno mai piaciute quelle persone che si piangono addosso o si lamentano costantemente di quello che non hanno, le sofferenze vere sono spesso taciute, non si sbandierano ai quattro venti, specie per chi non riesce a fare a meno di proteggere parte di quel suo mondo di cristallo dove in apparenza tutto sembra duro e solido, come quei muri che sembrano impossibili da abbattere o scavalcare...sì, può darsi che a volte sia più difficile entrare nel dentro di qualcuno quando le porte sono chiuse a più mandate, ma chi é che al giorno d'oggi riesce ad aprirsi in modo spontaneo quando tutto si basa spesso su cose astratte e apparenti, quindi perché mettersi in gioco quando si sa che il rischio di farsi male è più alto di quello di sentire di aver fatto la scelta giusta...non è esser cinica nel parlare in questo modo, ma il mio esser realista riesce quasi sempre a zittire anche il vocio ingenuo di quei piccoli sogni rimasti eternamente chiusi nell'angolo di un cassetto...sognare non è mai sbagliato, ma vivere la realtà di tutti i giorni senza dipingerla a forza con quel rosa tenue per coprire il vero colore del presente è solo un modo per confrontarsi al meglio anche con sé stesse. 

 

Non mi sento mai al passo con la vita, per quanto sento che nel momento in cui lei si volta indietro e incrocia il mio sguardo per pochi attimi, so quanto siano forti le mie consapevolezze di fronte alla sua espressione quasi beffarda, ma sarà un'impressione a volte, la vera beffa è quella che si insinua tra i nostri passi e quasi si burla del traballante equilibrio che abbiamo, mentre cerca di farci inciampare e cadere nel momento in cui non sappiamo davvero quale direzione prendere.

 

La vita è qualcosa di inspiegabilmente sublime quanto complessa, è una lavagna che ha le dimensioni del cielo, che per quanto provi ad esser veloce nello scrivere, l'inchiostro troppo deciso sporca e confonde le parole per via della fretta di mettere dei punti e a capo...non sono mai stata perfetta e non sono nata per esserlo, ma a modo mio cerco di migliorare quei lati più spigolosi e ombrosi che sono più sfuggenti anche al mio cuore...sono mille cose insieme, una testa con masse di pensieri che sgomitano e camminano sparpagliati su un marciapiede troppo stretto per contenerli tutti...sono occhi che bramano di vedere un orizzonte nuovo e al tempo stesso bisognosi di cercare sempre rifugio nel solito paesaggio quotidiano...sono io in diverse angolazioni dove non c'è mai un punto uguale, dove io stessa mi perdo senza riuscire mai davvero a trovarmi...il punto è che non c'è mai un punto, nemmeno quando giro una pagina della mia vita...perché...perché in cuor mio credo che non ci sia mai fine quando si decide di intraprendere un viaggio alla riscoperta del proprio mondo, è come andare un pó allo sbaraglio, un piede nella realtà e l'altro tra i sentieri sconosciuti del mio dentro.

 

Come giá detto in altri vecchi post, potrei scrivere e andare avanti all'infinito alcune volte, ma so che finirei per raccontare in modo riduttivo certe sensazioni, hanno un significato profondo, per questo hanno un tempo giusto per mettersi più in luce, per uscire dal parcheggio temporaneo del cuore.

 

E nello scorrere dei giorni, nel frattempo è anche arrivato settembre, ma io l'autunno lo vivo già in una parte di me, e non c'é foglia che cada senza lasciare una traccia di sé...e come diceva una bellissima canzone di Battisti "tu chiamale se vuoi...emozioni".

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

"Sono il quadro inclinato, sono l'asimmetria, il capriccio infantile se ti portano via, e ancora aspetto che arrivi, nei giorni più brutti, quel bambino nascosto che poi libera tutti, sono l'ansia che sale prima di un lungo viaggio...e adesso amami, avanti, se ne hai ancora il coraggio"

 

Ho preso questa piccola parte di un bellissimo testo di una scrittrice che ho scoperto proprio oggi...leggendo certe parole non ho potuto fare a meno di sentire delle forti similitudini e sensazioni con quello che scorrevo, ho sentito come se in parte, questa scrittrice per un attimo parlasse al posto mio...strano come a volte si può leggere di certi pensieri o emozioni dentro altri sguardi, scritti, mondi, quando certe sensazioni sembrano quasi appartenere solo a noi. 

 

Più ascolto quello vive dentro di me e più ho mille cose con cui confrontarmi ogni giorno, sono come quelle montagne che apparentemente niente le smuove, eppure in alcuni momenti franano fortemente, così, all'improvviso, come se qualcosa esplodesse in un mare di perché...perché, perché, perché...e tutto si rannuvola, nonostante gli scorci di cielo che con la mente vado a disegnare quando non so davvero dove girarmi, che direzione dover prendere, per questo gli occhi si inumidiscono al pensiero di quello che c'è e non c'è, a quel vento pressante e malinconico che prima gli schiaffeggia e poi li asciuga portandosi via momentaneamente la tempesta in loro..e in me.

 

Se sapessi scrivere solamente con le mani del cuore, non avrei freni, verrebbero fuori pensieri ed emozioni profonde come l'abisso, tutto quello che sono e che ancora non riesco ad afferrare di me stessa...l'errore che ho sempre fatto è pensare che ci sia un tempo, una misura per capire, per valutare, per guardare con chiarezza certe cose, forse diversi momenti la mia testa è più limitata di quanto penso, per questo resto sempre sorpresa quando qualcosa mi scuote con una forza imprevista, quasi sconosciuta, magari perché credo di sapere cosa sia la vita quando in realtà non vedo neanche la metà del suo volto...e per questo motivo alcune volte sono persa, arrabbiata...spaventata...già, spaventata seppur nel mio essere adulta, nella donna che ogni giorno posso guardare nello specchio e ascoltare attraverso il cuore, ma c'è ancora un pó di quella bambina in me che dentro le sue paure ci si perde e ci si rifugia nello stesso momento, una bambina che in alcuni frangenti vorrebbe solo sbattere i pugni contro il muro e lasciare andare quei pensieri scoloriti, invadenti, così la donna adulta che è in me arriva in soccorso, la prende di peso e la mette a dormire dentro le proprie fragilità nascoste...e così tutto scorre via, almeno per un pó. 

 

Non ci sono vie, scorciatoie, forse dei sentieri, il coraggio per trovare la strada giusta, forse anche la più difficile, quella strada poco asfaltata e piena di enormi curve, mi verrebbe da dire che strada balorda da percorrere, in fondo non l'ho scelta io, è la mia natura che lo ha fatto, posso solo cercare di combattere i venti contrari, di non cedere e restare in piedi nei momenti più bastardi, quelli che mi ricordano cosa provo...è un vortice infinito.

 

Sono tre sere che scrivo, é curioso come ci siano giorni in cui queste pagine restano vuote e come altri a distanza di pochissimo tempo le riempio, sono peggio di un questionario, domande su domande, un libro che apparentemente è illegibile, non saprei dire, sarebbe sempre un forse, un chissà, un perché, a volte è anche inutile cercare una spiegazione, il tutto o il niente alla fine camminano di pari passo, dipende sempre da che prospettiva si guarda qualcosa...se per esempio guardo me stessa adesso, mi sento proprio così...il tutto e il niente insieme. 

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

A volte mi chiedo se sono io che sono troppo emotivamente coinvolta quando mostro chi sono mentre lascio socchiusa quella porta che si inoltra direttamente nel mio mondo, in tutto quello che sono e provo...oggi tutto fa abbastanza schifo, a cominciare da quello che si respira e percepisce nella realtà fuori, qui dentro è solo un piccolo specchio che riflette ciò che spesso si vive nella quotidianeitá, la lealtà è qualcosa che raramente si può trovare, figuriamoci toccare a piene mani, sono più incazzata con me stessa per quello che diverse volte lascio intravedere per poi avere alla fine sempre la solita riuscita, una delusione o un qualcosa di solitamente finto, alcuni momenti sono stanca, una parte di me è come se fosse già ben consapevole sul non dover aspettarsi nulla...spesso mi sono chiesta che mondo sia il mio dentro, ma adesso mi chiedo che razza di mondo sia questo, dove alla fine sembra sempre trionfare il superfluo, il fasullo, il sapore amaro del nulla, che senso ha mettersi in gioco, osare, quando il cuore parla e porta a esporsi fino in fondo per poi correre il rischio di prendere una gran batosta...che senso ha mettersi a lottare per la verità quando si premia spesso la finzione, è un controsenso questo vivere nel sopravvivere, perché ormai troppe cose si rovesciano e mescolano dando forme indefinite di ciò che si guarda spesso con sguardo frettoloso e sfuggente.

 

Che dire, evidentemente fa bene chi sogna pur sapendo che realmente è tutto ben diverso, ma almeno ha quella piccola illusione di vedere un pezzo di mondo a seconda del colore che decide...io di colori ne ho diversi, ma alla fine chissà perché trovo il bianco e nero a farla sempre da padroni, e pensare che non mi piace questo mix, sopratutto in un'immagine, una foto, in quanto poi sono la prima a farlo, mettere in bianco e nero la mia persona, sarà che le sfumature amo guardarle a modo mio, ma tante volte sono completamente illegibili per tanti, la classica risposta che poi sembra solo banale ma poi è la pura realtà...è che ognuno è diverso, e questo è già di per sé una risposta.

 

Cosa voglio dire oggi...? Se dovessi rispondere attraverso il mio scazzo direi una frase più colorita, ma siccome amo esprimermi sempre in modo più soft, diró senza tanti giri di parole che mi sono un pò (tanto) rotta le scatole, ho voglia e ho bisogno di qualcosa che mi faccia ricredere, che mi soprenda nel mio dare per scontato che le cose vadano sempre in un certo modo...un tocco, una scossa, ciò che può convincermi a mettere da parte queste idee così, ahimè, troppo vere della realtà...ma sono fatta in questo modo, qui si è spesso ciò che si vuol far vedere o semplicemente quello che non si riuscirebbe mai ad esser fuori, per me non è così, se ci metto la mia faccia in quello che dico, in quello che esprimo, provo, metto la mia persona a nudo, ed anche se posso esser criticata da una parte e apprezzata dall'altra, io andrò sempre avanti per la mia strada. 

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

A volte basta un'immagine, la frase di una canzone...e qualcosa dentro si scuote, apparentemente le cosidette armi di difesa sono un passaporto per evitare di fermarsi nei momenti dove le fragilità hanno modo di strattonare le mie insicurezze, ciò che mi turba quando il mio scudo si accartoccia un pó di più nella mal riuscita indifferenza di certe sensazioni e paure. 

 

I momenti sono come step più o meno normali o intensi, a seconda di come posso sentirmi, realizzare quello che quotidianamente scorre dentro di me, a cui cerco di dare sempre modo di uscire senza fare mai fragore, odio tutto ciò che può diventare riflettore sulla mia vita, mentre amo quello che accende le mie verità facendolo in punta di piedi...certo, inciampare è sempre una cosa che si mette in conto quando si svolta in direzioni meno facili, tutto è soggettivo a seconda della testa e l'occhio nudo che osserva, ci sono le menti adulte che si nutrono sempre di nuove scoperte e le contengono con l'eleganza e la capacità di andare oltre la superficie, poi ci sono altre menti (ma adulte solo apparentemente) che sono più chiuse e piccole di quelle di un bambino, cosi rannicchiate nelle loro idee limitate e aperte solo ai giudizi e pregiudizi della loro minima persona...è proprio vero quando si dice il mondo è bello perché è vario, trasformando il vario in avariato, perché ormai è tutto un pensiero comune e spesso mediocre, oppure nelle rarità individuali e con concetti saldi e sicuramente più schietti, preferisco sempre chi si distingue o comunque si distacca dalla folla quotidiana per seguire il filo dei propri pensieri o ideali, si sa che combattere da soli è più difficile, ma già da questo si può capire che tipo di persona si è o si ha davanti.

 

Mi fanno sorridere amaramente quelli che parlano e parlano e fanno del loro chiacchericcio solo il classico pensiero scontato e sciocco come la loro anima vuota, apprezzo invece chi mostra la sua personalità senza fare tante inutili parole, mostrandosi anche dietro un silenzio ma attraverso uno sguardo carico di pensieri concreti e leali. I se e i ma invece li lascio volentieri a chi di domande senza senso ne fa senza mai ascoltare realmente le risposte.

 

Ci sono mondi che si contrastano a prescindere, è una cosa naturale (mha, diciamo così), ma questo per chi è sempre in lotta con qualcuno o qualcosa, perché in fondo non sa come riempire il vuoto della propria pochezza ed esistenza, ma si sa, questo genere di cose c'è sempre stato, sono come quelle piccole e viscide impronte che per lasciare traccia del proprio passaggio devono per forza aggrapparsi con le unghie alla vita degli altri, e spesso facendolo con goffaggine e incapacità di tenerne il passo. 

 

Più riscopro me stessa e più ho una maledetta voglia di lottare per la mia felicità, quella cosa che non si tocca semplicemente allungando una mano, ma mettendo in gioco cuore e corpo, allenandoli costantemente al ritmo di corse più dure e alle cadute piu dolorose, di certo non posso sapere cosa accadrà nel tempo, ma so quello che vive e scorre momento dopo momento in me...tutto il resto è un se o chissà.

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Another_me_88 più di un mese fa

 

 

Avevo scritto un post l'altra sera che poi ho finito per cancellare 2 ore dopo, mi sono detta che dentro questa mia pagina c'è spazio solo per le mie emozioni, per tutto ciò che posso vivere a momenti alterni e decidere quando e se raccontarli...ma non è solo questo, nella scrittura spesso mi sono come rivestita e spogliata di sensazioni profonde, fragilità e paure ben radicate e lasciate andare solo in parte, del resto mettersi a nudo completamente è sempre un gran rischio oltre che qualcosa che normalmente riesce difficile anche nella realtà fuori. 

 

Insomma rileggendomi ho visto venir fuori una nota stonata e polemica che non mi appartiene, di certo cose che penso sì, ma non così importanti tanto da metterle al centro di un mio post, detesto tutto ciò che in qualche modo condiziona anche il mio scrivere e raccontarmi, così ho finito per cancellare qualcosa che qui, nel mio spazio, non aveva nulla a che fare con ciò che lascio trasparire o semplicemente intravedere oltre le parole. Non mi piace chi racconta falsità o si nasconde dietro mille facce diverse, questo lo penso tutt'ora, ma in fin dei conti, quello che molte volte è essenziale è cosa si può trarre da certe cose, credo che nel mio piccolo bagaglio di esperienza abbia sempre uno spazio enorme la mano del presente, perché qualsiasi cosa accada so di per certo che non resterebbe mai vuoto, la vita di per sé è già un'esperienza che ricomincia ogni giorno...dei momenti ho parlato di punti e virgole, incognite e parentesi, oggi non so nemmeno fin dove mi sia spinta nel guardarmi dentro, sono sempre in curva, un'infinita curva sopra una strada che porta non so ancora a quale destinazione...in cuor mio viaggio affinché possa trovare il mio senso, la mia felicità, ben consapevole che ad ogni sgommata c'è un rumore decisamente forte anche nel mio cuore, l'importanza di una scelta da fare o che farò nel tempo.

 

Ogni giorno è una lotta nel cuore e una rissa accesa nella testa, non è una gara per vedere chi vincerà, ma un cercare di posare quella dannata spada in un angolo e trovare il modo di togliere in gran parte almeno quella corazza essenziale e crepata che porto come un vestito quotidiano. Non sono mai stata abile e capace a combattere contro me stessa, una guerra che ho sempre perso alle prime mosse, forse anche per questo ho deciso di darmi una leggera tregua, anche se dura a seconda delle tempeste che si agitano nel mio mare di pensieri ed emozioni.

 

Certe volte capitano che occhi più attenti e profondi inciampino in questo mio mondo complicato sottoforma di parole senza voce, e leggano molto più di quello che lascio intravedere nei miei pensieri, occhi concreti che aldilà del virtuale hanno la capacità di svelare l'astratto senza fare troppo rumore.

 

Negli ultimi giorni mi sentivo...e sento in alcuni momenti una tale insofferenza che so bene maschera in realtà le mie paure, respingo persino me stessa, e così mi viene solo voglia di lasciare parlare i miei di occhi, liberandosi ogni tanto di quelle emozioni taciute, anche di lasciare questo mio angolo, fare la mia piccola valigia virtuale e andare via, ma poi no, gli occhi si asciugano in pochi minuti e la sensazione di andare nuovamente oltre prende il posto di tutto il resto, così mi rimetto a guardare con fare duro il volto del presente e sfido anche il mio cuore a combattere per quello in cui crede...che alla fine, è sempre quello in cui sento di credere tanto anch'io...

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Another_me_88 più di un mese fa

Ci sono giorni in cui scriverei tantissimo e a distanza anche di poche ore da un post all'altro...e poi ci sono altri giorni in cui è come se non avessi nulla da dire, forse un pó delusa o scoglionata per certe cose, forse per il fatto che dentro di me ho sempre un conflitto attivo e invadente, motivo per motivo o qualsiasi cosa possa dire, in tutto questo, sono sempre io, un'altra me, quella me che tanti dentro questi spazi virtuali chiedono stupidamente se sia una parte che ha voglia di giocare, di divertirsi nell'ombra dell'astratto, le cosiddette sciocche e limitate menti che ormai reputo come inutile rumore umano mescolato tra la solita massa curiosa e banale...il punto è sempre il solito, mai che ci si sforzi di guardare oltre...o è piacevole soffermarsi nelle zone comode contornate dal buio della propria superficialità o c'è semplicemente la dimostrazione dell'incapacitá totale di oltrepassare gli ostacoli, direi forse più la seconda ipotesi.

 

"ALCUNI VEDONO LE COSE DI UN SOLO COLORE MA LA BELLEZZA SI NASCONDE NELLE SFUMATURE."

 

Esatto, le sfumature, sono spesso il punto centrale dei miei pensieri/post, credo, anzi, sono straconvinta che siano la vera essenza ed identità di una persona, certe volte si cerca la chiave giusta in tanti mazzi stracolmi e sbagliati, basterebbe soltanto cercare anche una chiave solitaria, magari più difficile da trovare perché ben nascosta, ma certe serrature sono delicate, non può essere facile aprire una porta quando dietro si nasconde un mondo, seppur particolare, molto profondo.

 

Se non in qualsiasi cosa, in gran parte sono presenti certe sfumature, che sia dentro uno sguardo, in alcuni gesti, foto, immagini, anche dentro dei post, sì, certi scritti hanno sfumature apparentemente poco visibili, eppure sono proprio queste che rendono un raccontarsi o mettersi a nudo più concreto di mille parole dette a voce, spesso non si nota, distrazione, scarsa attenzione nel leggere certi passaggi, ma c'è sempre qualcosa che è la chiave di tutto.

 

Ammetto, in questi giorni sono molto preda delle mie fragilità più nascoste, quelle che certi momenti possono prendermi e accartocciarmi come un foglio scritto a metà, ma lo so bene, sono cose che mi appartengono da una vita, le fragilità sono come degli strati sottopelle che inevitabilmente vivono in profondità, non so se sono cresciute con me o io attraverso di loro, fatto sta che me le sto portando, seppur controvoglia, in questo viaggio alla riscoperta di me stessa.

 

Meno male che non avevo nulla da dire...è sempre così quando mi metto a scrivere, la verità è che ho sempre molte cose di cui spogliarmi, non esistono stagioni per il cuore, anche nell'inverno più freddo e buio ha sempre la capacità di cogliere momenti in cui svestirsi dei propri pensieri e sentimenti. Ovvio è solo un esempio, si sa che ora siamo in pieno agosto e con il caldo che imperterrito non vuole proprio traslocare dalle nostre città...pazienza, ogni cosa ha il suo tempo...già, ogni cosa.

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