Dopo la piccola parentesi dell'ultimo post di oggi, torno a parlare dei miei pensieri sottoforma di momenti, emozioni, riflessioni ad alta voce, che seppur astratta dentro questa pagina, è il vero timbro che modera il volume del mio raccontarmi.
In mezzo a questa giungla virtuale (questo termine lo rubo per un attimo a una persona che un tempo chiamava così questo mondo) che proprio tra queste pagine, come me, si raccontava...ai tempi i blog avevano più attenzione oltre che una vera e profonda impronta, si leggeva molto, si condividevano pensieri e punti di vista attraverso la spontaneità di quello che veniva semplicemente da dire e messo su carta astratta.
Una parte di quel parlare così naturale un pó manca, almeno per quello che riguarda me, che fondamentalmente amo molto oltre che scrivere, leggere e riscoprire nuovi mondi, anche messi a confronto...non era qualcosa fatto per avere dei like o per raggiungere maggiori visite per arrivare poi a chissà quale soddisfacente risultato, era la bellezza di mettere se stessi e il proprio pezzo di realtà quotidiana senza misurare le parole, le emozioni, tutto poteva descriversi da sé anche solo leggendo, senza bisogno di mille foto o video.
Bé, ultimamente devo ammettere che nella scrittura ho messo tanto di quella parte di me che al tempo non era neanche visibile al mio sentire, un pó per l'età così spensierata (vabbé, completamente spensierata non lo sono stata mai), comunque sia ci sono sempre dei momenti, periodi e passi che hanno un loro tempo per uscire e mettere in evidenza delle cose che magari indietro non si avevano neanche modo di poter intravedere, il corso della vita di certo non si può programmare, né tantomeno calcolare pur a volte provandoci, prima di tutto non avrebbe senso e poi sarebbe sciocco cercare di modificare qualcosa che ancora non si conosce.
Se dovessi definire il mio modo di vivere la vita nel mio disegnarla, direi che sarei una mano un pó traballante...spesso la mia matita finisce per spuntarsi nel disegnare il presente, i contorni sono sfuocati, il ritratto del domani non ha mai un volto chiaro, nemmeno quando alcune sfumature rendono certe parti del disegno molto più evidenti...insomma, in questo senso come pittrice sarei un pó un disastro.
Non c'è però una matita giusta per tracciare determinate linee, ma quello che la mano decide di colorare attraverso il suggerimento del cuore...la mia mano per ora traccia, colora solo in alcune parti il foglio, poi magari cancella e ridisegna qualcosa di diverso...non è ispirazione ma il sentire, tutto parte e arriva da questo...il fatto è che quando si parte...? Io non so nemmeno a che punto sono, credo solo di aver appena cominciato a fare qualche schizzo, il che tutt'ora non è comunque poco, considerato il mio eterno casino.
Si dice che il tempo non aspetti tempo, vero, ma io sono fatta a modo mio, e il tempo lo aspetto per capire come tracciare la linea del mio presente fin tanto che ascolto quello che il cuore cercherà man mano di farmi capire.