Mi descrivo
La vera libertà è non aspettare nessuno. Non sono interessante..non sono interessata..
..sono una donna..
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
che ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia
libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno al mio
desiderio
e il mio desiderio non lo potranno mai domare.Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
ed io glielo lascio credere
e avvengo.
Assaporarono tutto quello che la morale di
entrambi concordava.
Immorale era quel desiderio costante di danzare
l'uno dentro l'altra che nasceva al solo pensarsi..era
bruciante..quasi primordiale..perfino doloroso.
Immorale era quella tenerezza d'amore mai
conosciuta prima che muoveva il ritmo di quella danza.
Immorale era varcare le porte di un'altra
dimensione ed il coraggio di entrarci. Dove non contavano gli
anni ma i respiri.
Immorale è come la vita ti faccia pagare tutto
questo rubando a sua volta un'altra vita.
Immorale!..Immorale!..quante bugie in una sola
parola.
Cara Me..
Ho imparato che si può ritornare dalle
persone perché ti aspettano.
Senza spiegazioni perché sanno tutto..ma rimango
qui.
Ho capito che che non si cammina su terreni franabili.
Che l'amicizia a volte è la brutta copia dell'amore..ma
l'amore è tutt'altra cosa.
E che per le pasticcioni c'è sempre un foglio bianco.
E solo ora ne capisco il vero senso.
E ancora che le invenzioni nascono dalle cose vere.
Ho compreso che è assenza anche la discreta
presenza.
E per tutto questo tempo sono stata lontana da me.
Ora so che ho ancora tempo se voglio..per cominciare a
scrivere sul foglio bianco.
L'abbraccio...I miss you.
Lei si faceva abbracciare appoggiandosi a lui..con le
braccia lungo i fianchi e la testa sulla sua spalla e gli occhi
chiusi. Inerme..una resa con la massima fiducia..avrebbe potuto
farla cadere o pugnalarla e nemmeno se ne sarebbe accorta ma non
era mai successo. Mai.
A lui piaceva questa appartenenza tenera e tenace e glielo
sussurrava sottovoce tra pause di piccoli baci..sulla fronte..gli
occhi..i capelli. E lei annuiva in silenzio nutrendosi di quegli
attimi lunghi e preziosi. Non era un abbraccio ma un insieme di
sensazioni che la riportavano in vita..al sicuro..protetta. Le
ridava la forza che a volte scemava nei mesi di solitudine e
scioglieva piccoli e grandi dissapori creati a volte senza ragione
per chi non può viversi. Era fatto di due parti il loro
abbraccio..sempre dignitoso e composto..non contavano le migliaia
di persone di una stazione della metropoli..loro erano fatti
così.
Poi lei lo allontanava quel tanto che bastava per aprire le braccia
e accoglierlo a sè..e stringerlo..forte..più che poteva e donargli
tutto quello che lui le aveva donato un attimo prima..la forza
soprattutto..nn era facile nemmeno per lui.
C'era un gesto che lei avrebbe ripetuto per tutta la giornata e che
lui aspettava..una carezza tra i capelli d'argento..poco dopo
sarebbero usciti per raccontarsi ogni volta nuove tenerezze...
C.
Dunque..niente..
Sei stato solo voce e non presenza
e né spirito e né carne e né mai te ne ho reso.
dissolta come fiammmella di candela ad uno sbattere di
ciglia.
Sei stato né nostalgici ricordi e né grevi rimpianti
solo vuoti senza resa o sabbia sulla battigia.
Sappi che solo la mano che ti ha accarezzato
davvero
lascia un'impronta nella mente e nel
cuore.