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Mi descrivo
Facciamo lavori che odiamo per comperare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia. Non abbiamo la Grande Guerra nè la Depressione. La nostra Grande Guerra è quella spirituale, la nostra grande Depressione è la NOSTRA VITA...".
Su di me
Situazione sentimentale
-
Lingue conosciute
-
I miei pregi
non ne ho
I miei difetti
sono difettosa
Amo & Odio
Tre cose che amo
musica
cinema
creatività
Tre cose che odio
le persone solari
l'arroganza
il dover fare quello che non mi va
I miei interessi
Vacanze Ok!
Vacanze Ko!
Passioni
Lettura
Cinema
Musica
Musica
Rock
Cucina
Libri
Sport
Film
Libro preferito
cent\'anni di solitudine
Meta dei sogni
Islanda
Film preferito
il padrino
"....Fragile impasto di sordidi vizi, colpevoli debolezze,
splendide virtù, l'uomo reca in se la propria condanna e la propria
salvezza. La sua stessa anima è la gabbia che lo terrà prigioniero
fin quando l'angelo sterminatore verrà a separare l'innocenza dal
peccato, l'umiltà dalla superbia, l'odio dall'amore.."
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare
morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che
vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai
bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua
pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze
aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a
lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori
quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente
il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino,
bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi
inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi
e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente
piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto
bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e
sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto,
senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo
mondo in un orgasmo!
L'amore credo sia come una vecchia
barzelletta, quella dove uno va da uno psichiatra e dice: "Dottore,
mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina"; e il dottore
gli fa: "E perché non lo rinchiude? " E poi lui risponde: "E così a
me le uova chi me le fa? " Beh, credo corrisponda ai rapporti
uomo-donna, e cioè che sono assolutamente irrazionali, pazzi e
assurdi! Ma credo che continuino, e che la maggior parte di noi, ha
bisogno di uova.
L’elemento fondamentale della
filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter
ego. Batman è di fatto Bruce Waine, l’Uomo Ragno è di fatto Peter
Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter
Parker: deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è
questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere.
Superman non diventa Superman: Superman è nato Superman. Quando
Superman si sveglia al mattino, è Superman. Il suo alter ego è
Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo
avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono. Sono quelli i suoi
vestiti. Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da
lavoro, quello è il suo costume. È il costume che Superman indossa
per mimetizzarsi fra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci
vede. Quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non
crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la
critica di Superman alla razza umana.
Ezechiele 25:17... Il cammino dell'uomo timorato
e' minacciato da ogni parte dalle iniquita' degli esseri egoisti e
dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel
nome della carita' e della buona volonta' conduce i deboli
attraverso la valle delle tenebre perche' egli e' in verita' il
pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la
mia giustizia calera' sopra di loro con grandissima vendetta e
furiosissimo sdegno, su coloro che proveranno ad ammorbare ed
infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome
e' quello del Signore quando faro' calare la mia vendetta sopra di
te...".
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero
su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di
emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di
uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice
sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per
inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire
ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non
legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore
lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi
passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida
felicità.