Profilo BACHECA 194
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Intensità e Nostalgie
che si intrecciano
si abbracciano
vorticano
schiumano.
Sentire freddo
e caldo.
Andare alla deriva
e sentirsi al riparo
in porto.
In fondo è un grande mare emozionale. Reale, virtuale, ideale, le diverse accordature di una musica che spinge a proiettarsi nell'altrove. Tendiamo a cristallizzare nell'altro sentimenti come amicizia e amore elevandoli a totem immutabili come sculture. Quando dovremmo aprire varchi in cui fluire liberamente nella condivisione in un escursus rigenerazionale.
Qualcuno vorrebbe trasformare questo mare in un marasma.
Ai ripetitori di mantra che portano con se tutti i vizi del reale non resta che rovesciare il paradigma.

Incontro alla tempesta si va
con il cuore saldo
e gli occhi saturi di meraviglia
cavalcando la passione
che incauta schiuma
Una notte di alcuni anni fa feci un sogno strano. Era una scogliera a picco sul mare, imboccai un sentiero e scesi delle scalette, scoprii una banchina incastonata tra le rocce, baciata dalle acque.
Incurante del rischio mortale mi distesi, il respirò rallentò fino a che non mi addormentai.
Ero deciso a lasciarmi andare.
Un’onda mi prese, come una grande mano mi sollevò posandomi in acqua, quasi a volermi preservare da qualcosa. Seguì una discesa interminabile verso il fondo, quasi fossi all’interno di un ascensore di cristallo a funzionamento idraulico, fino a quando non mi trovai adagiato a terra, che ancora respiravo.
Non ricordo altro, eppure questo frammento è rimasto conficcato dentro. Una scheggia di mare dal finale aperto.
Osservo, resisto, qualche volta mi abbandono quando ho bisogno di riposare e raccogliere le idee. La meraviglia non si rincorre, decide lei come e quando posarsi negli occhi e nel cuore delle persone. Talvolta ti afferra con grazia e arriva a pervaderti con amorevole cura e tu, estasiato, trabocchi di gratitudine.