Il presente è già passato e il futuro è troppo maturo per essere colto.
Scrissi questa frase quando avevo più o meno vent'anni e riflettevo sulla fugacità di certi transiti. Dopo il crash della community che, fosse dipeso da me, riscontrato l'utilizzo distorto, se non manifestamente malsano, che viene fatto di questi spazi, avrei congelato a tempo indeterminato.
Di mio posso soltanto dire che negli ultimi quindici mesi ho dato ampio sfogo alla mia interiorità, senza filtri, nel bene e nel male, cercando di palesare il mio sentire nei rapporti che mi hanno visto coinvolto. Non sfugge alla mia valutazione il fatto che da troppo tempo non mi sentivo più libero di esternare le emozioni come agli esordi, perché ogni cosa scritta in questo spazio di fatto era potenzialmente passibile di essere usata in modo strumentale nei confronti di persone a me care, con le quali ho intessuto nel corso dei mesi un legame creativo sull'onda di potenti suggestioni che la mente era in grado di creare.
Alla luce di questi risvolti e di un entusiasmo che nel corso del tempo è venuto a scemare, ho deciso di smontare per la seconda volta la mia bacheca e fare reset. Nulla di quello che realmente è contato e mi ha in un certo senso travolto come un'onda salvifica, un'energia viva, è andato perduto. Ho salvato nei box, come tante piccole scatole dei ricordi che di tanto in tanto con estremo piacere sfoglio, i momenti salienti che hanno fatto da cornice alle mie emozioni, con le parole e alcune delle musiche a me care. Così quando voglio mantenere vivo il brivido di certe connessioni, non estenuate dalle tensioni dovute allo stato contingente dei rapporti in un dato istante, mi ritiro a rive e porgo l'orecchio ad un'ideale conchiglia che mi restituisce il suono di importanti legami, oggi come ieri, fondamentali. Energia pura, in quanto tale, vitale.
Senza rimpianti tantomeno malinconie, sono felice di quanto prodotto insieme a persone che hanno dato un senso a questo mio transito che oggi mi trovo a rimettere in discussione. Non so quanto e cosa scriverò, sicuramente allenterò qualcosa. Ammetto di avere un brutto carattere, non è facile scandagliare nelle mie ombre e alle volte alzo autentiche ondate a difesa della mia emotività. Mi riconosco il pregio di essere sempre stato intimamente me stesso in ogni scelta che ho posto in essere, pagandone anche il prezzo all'occorrenza, ma non sono capace di fingere o porre in essere narrazioni di comodo per addomesticare la platea, e non ho intenzione di iniziare a farlo ora. Piuttosto, meglio il silenzio. Non mi esprimo sulla base di valutazioni di comodo, di quel che conviene perché qualcuno legge e interpreta e ci ricama sopra. Ho la mia vita, mai avuto timore di esprimere fragilità e debolezze che reputo fondanti al pari dei punti di forza, non amo i giochi di ruolo e le narrazioni confezionate per mantenere un punto che di fatto non è il mio. Solo perché qualcuno legge e guarda e sentenzia. Tanto il cuore che l'anima si nutrono di autenticità. Sono qui per godere, non amo tirare a campare.
Cross