Desidero riscattare il personaggio di Rossella (mia omonima) O'Hara, sia nel romanzo che nel film "Via col vento", risalenti agli anni 1936-39.
Rossella sfida tutte le convenzioni del suo tempo : in un'epoca in cui il femminismo non era ancora un tema di discussione e le donne erano confinate tra le pareti domestiche, Rossella O’Hara si fece portavoce di una forza inarrestabile, dimostrando che nulla poteva fermarla e che nessun uomo poteva considerarsi superiore a lei.
La sua figura non è affatto simpatica né accattivante, e non pretende di esserlo; al contrario, si presenta come arrogante, irriverente e profondamente indipendente. Neppure la guerra riesce a piegarla. Non è un'eroina nel senso tradizionale, poiché i suoi valori si discostano da quelli imposti dalla morale dell'epoca; è consapevole della sua bellezza, egoista. Tuttavia, non è nemmeno una "damigella in pericolo" in cerca di un uomo che la salvi. Di fronte alle sfide (e la narrazione ne presenta molte di gravi) Rossella O'Hara si rivela una donna risoluta: come una fenice, risorge dalle sue ceneri più volte.
- Di fronte ai profondi cambiamenti esistenziali che viviamo, proprio come fa il personaggio di Rossella O'Hara, ci autorizziamo a dire: "Dopotutto domani è un altro giorno [ci penserò]" -
Così, affidiamo al futuro la promessa di farcela.
Le vicissitudini della vita, ci proiettano in un futuro che ci vogliono diversi da ieri. (Per non soccombere.)
La vita non si azzera (purtroppo) ma può vederci, in ogni rapporto e situazione, con diversa presenza o necessaria assenza -