₁₁ 𝑑ᵢ𝑐ₑ𝑚𝑏ᵣₑ ₂₀₂₄
Questo episodio di cronaca, l'ennesimo, è accaduto non lontano da casa mia.
Desidero condividere con voi una riflessione personale, se deciderete di proseguire nella lettura. シ
Lunedì alle 13:30 a Giussano, in Via Prealpi, una giovane di 24 anni è stata vista correre in cerca di aiuto, dopo essere stata accoltellata alle spalle dal suo ex fidanzato. La ragazza è stata ricoverata in gravi condizioni. Il suo ex, un marocchino di 26 anni, aveva già minacciato di "ammazzarla e rovinarla con l'acido". Nel novembre 2023, aveva tentato di aggredirla con l'acido, ma non era riuscito "completamente" nel suo intento. Al momento dell'accoltellamento, era già sotto accusa per stalking e lesioni. Ha approfittato di un permesso di uscita, violando così il divieto di avvicinamento, per compiere l'atto violento. Un esempio, tra tanti, di donne che denunciano, denunciano e ancora denunciano, MA il carnefice è sempre “alle spalle”, pronto ad uccidere. Sono misure restrittive sufficienti?
Ieri sera ho seguito la trasmissione "Sopravvissute", interviste a donne che, come dice il titolo, sono sopravvissute a maltrattamenti, violenza psicologica, violenza fisica e tentativi di omicidio da parte dei loro partner. Si tratta di storie difficili, segnate da anni di paure, indagini, detenzioni, arresti e, infine, questi criminali, non avendo portato a termine l'intento omicidiario, sono ANCORA a piede libero.
A conclusione dell'episodio, dedica finale, una frase di Cesare Pavese:
"Ma ricordati sempre che i mostri non muoiono. Quello che muore è la paura che t'incutono."
Ma... Davvero? Davvero è possibile che la paura che i "mostri" suscitano scompaia?
Ci sono ancora donne sole, tormentate dall'incubo che il loro aguzzino possa tornare mentre le Istituzioni e il sistema giudiziario sembrano voltare le spalle.
Ho la convinzione che i mostri godano di complici, soprattutto quando, rei di crimini efferati, usufruiscno della condizionale a metà pena.
Indovinate quale sarà la loro destinazione?
Ogni storia raccontata contribuisce a creare una crepa a questo “muro della vergogna” -